26- Queen of diamonds

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Il re di picche si era spostato verso ovest, lasciandoci finalmente sgattaiolare verso la regina di quadri.
Camminavamo velocemente facendo slalom tra le macchine e i rampicanti che ostruivano il passaggio.
Niragi era davanti a me e mi trascinava da una parte all'altra della città, tenendomi per mano.
Uno strano silenzio aleggiava tra le strade e noi facevamo il possibile per non produrre alcun tipo di rumore.
Avevo un peso che premeva sul petto e l'ansia mi faceva contorcere le budella.

<<Aspetta, devo riprendere fiato!>> gli dissi appoggiandomi al cofano di un auto.
Non riuscivo a respirare correttamente, stavo avendo un attacco di panico.
Cercai di allargare con le mani il colletto della maglia azzurra che indossavo per cercare di inalare più ossigeno possibile.

Avevo iniziato a sudare freddo e delle goccioline mi scendevano lungo le tempie.
Mi rannicchiai a terra e sperai di riuscire a calmarmi; in quel momento riuscivo solo a pensare a quanto sarebbero potuti essere pericolosi i Game di figure e ciò non aiutava affatto.
Niragi sembrò capire la situazione e si accucciò di fronte a me togliendomi le mani dal collo e stringendole tra le sue.

<<Hey, guardami, guardami!>> disse dolcemente cercando di attirare la mia attenzione.
Guardai i suoi occhi scuri che tanto amavo e mi aggrappai con tutte le forze a quella determinazione che tanto lo caratterizzava.
<<Okay, respiriamo insieme fino a dieci, va bene?>>
mi chiese accarezzandomi la testa.
Annuì velocemente volendo tornare a respirare l'aria fresca che aleggiava in quella Shibuya deserta.
<<1...2...3...4...5...6...7...8...9...10>> concluse espirando ed inspirando ad un ritmo lento e consueto.

<<Brava, così>> mi tirò in un abbraccio stretto lasciando comunque spazio per le vie respiratorie.
Lo strinsi a me non volendo pensare che quello sarebbe potuto essere il nostro ultimo abbraccio.
Respinsi le lacrime che volevano uscire scintillanti e calde dai miei occhi vitrei.
Inspirai il suo profumo dolce ma allo stesso tempo forte e non potei fare a meno che chiudere gli occhi beandomi di quella fragranza.

Rimanemmo così per un po', il tempo che serviva per riprendersi da un attacco di panico: non soffrivo
di attacchi di qualsiasi tipo e fu davvero destabilizzante per me trovarmi nel mezzo di uno di questi.
<<Grazie>> dissi staccandomi dall'abbraccio e scoccandogli un dolce bacio sulla guancia.

<<Era il minimo>> mi rispose lisciandomi i cappelli spettinanti dall'abbraccio.
<<Cosa c'è che ti preoccupa così tanto?>> mi chiese prendendomi per mano.
<<Ho paura di questi Game. E se fossero troppo complicati e morissimo? Io non voglio morire, non voglio che tu muoia, devo ancora presentarti ad Aron, devo ancora rivelarti->> lui mi stoppò baciandomi.

Stavo iniziando a straparlare e a pensare troppo, come facevo di solito.
Avevo un disperato bisogno del suo tocco in quel momento, di calore e di affetto, così approfondii il bacio avvicinando il suo volto al mio.
Le sue mani erano poggiate saldamente sui miei fianchi e accarezzavano, di tanto in tanto, il mio corpo poggiato sul cofano dell'auto impolverata dietro di me.
Uno sparo in lontananza ci fece riportare alla realtà cruda che vivevamo.

Quando stavo con lui il tempo si fermava, o per lo meno sembrava non passare più.
Mi riprese per mano e dopo avermi sorriso riprendemmo a camminare.
<<Devi stare calma, so che non è affatto facile ma la fermezza potrebbe aiutarti a vincere. E poi non faceva parte di una delle tue regole: focalizzarsi sull' obbiettivo rimanendo calmi?>> mi rassicurò.
<<Hai ragione, non so perché abbia così tanta paura. Insomma ho già partecipato ad un mucchio di Game>>
<<È normale essere agitati, anche io lo sono un po', ma mi concentro nel mantenere questa agitazione a bada>>

<<Hai capito cosa voglio che tu faccia in caso di pericolo?>> chiesi speranzosa dopo un attimo di silenzio.
<<Sì, cercherò di rimanere al sicuro>>
<<E poi?>>
<<E poi eviterò di pensare alla tua sopravvivenza>>
<<Esatto, è proprio questo che voglio!>>
<<Lo sai che per me è la cosa più difficile al mondo bambolina? Mi metti sempre in difficoltà>>
<<Lo faccio per avere un' agitazione in meno!>>
<<Va bene, va bene>> ridacchiò lui.

Loving the old youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora