28- King of Diamonds

122 6 0
                                    

<<Grazie per avermi salvato, ti sono debitore e mi dispiace davvero molto di averti trattato in quel modo scortese, ero solo in ansia per l'inizio del Game>> si scusò con me l'uomo dalla gamba ferita dopo che l'ascensore ci riportò in superficie.
A quanto pare il Game si era svolto sottoterra, ecco spiegata l'aria umida e pesante ed il terribile odore di vecchio; strano che nessuno di noi se ne fosse accorto, eravamo talmente presi dal gioco da non renderci conto della situazione reale.
Sembrava davvero dispiaciuto mentre mi porgeva le sue scuse e io non potevo fare nulla se non accettarle.
<<Non devi ringraziarmi, è dovere di tutti aiutare gli altri nelle situazioni pericolose, non sono mica una paladina della giustizia>> dissi aiutandolo a scendere dalla gabbietta in metallo che si aprì in maniera automatica.
<<E poi lo vedo che sei dispiaciuto, ti perdono anche se ti sei comportato da idiota>> continuai poggiando i piedi a terra.
Lui rise di gusto ed annuì, poi aiutammo anche gli altri ragazzi a scendere da quell'aggeggio.
<<Game Clear! Congratulations!>> fu annunciata la fine del gioco e sospirammo tutti di sollievo.
Pochi secondi dopo il dirigibile del Re di cuori iniziò a bruciare e sgretolarsi proprio come aveva fatto quello della Regina di Quadri.
Ancora una volta rimasi incantata da quello spettacolo focoso che mi si presentava davanti, ma distolsi dopo poco l'attenzione iniziando a raggiungere, con gli altri, un punto più sicuro.
Ci trovammo sul tetto di un palazzo e da qui vedemmo quante figure erano state eliminate:
Adesso tutti i Jack non c'erano più, mancavano solo la regina cuori, il re di picche e quello di quadri.
<<Dove pensate di andare?>> domandò un ragazzo magrolino.
<<Io penso che mi medicherò per bene questa ferita, non posso fare molto ora come ora>> disse l'uomo scorbutico.
<<Io invece andrò dal re di quadri, sicuramente non sceglierò la regina di cuori! In questo Game a malapena rimanevo vivo!>> rispose l'altro ragazzo, questo era più robusto.
<<E tu? Dove pensi che andrai?>> mi chiesero curiosi.
<<Ehm...Penso dal Re di quadri>> risposi io non volendo affrontare Mira.
<<Re di quadri? Tutti abbiamo capito che la tua specialità sono i Game di cuori! Perché non vai dalla regina?>>
<<Io...Non penso che sia un buon Game>>> risposi facendo la vaga e schiarendomi la gola.
<<Va bene allora, vogliamo incamminarci insieme verso quello di quadri?>> mi rispose il ragazzo robusto; era molto carino, portava una camicia azzurra ed aveva i capelli scuri scompigliati, inoltre sembrava un ragazzo dolce e corretto.
Tutti questi fattori mi ispiravano fiducia, quindi con sicurezza annuì e cominciai a camminare con lui verso l'uscita del palazzo.
Poi mi fermai e voltandomi verso gli altri due chiesi se avessero bisogno di aiuto, ma loro mi riposero che avevo già fatto molto e che potevo benissimo continuare senza preoccuparmi per loro.
Non chiesi al ragazzo come si chiamava, non volevo affezionarmi a qualcun altro sapendo che potevamo benissimo essere nemici in quel gioco, o che comunque sarebbe potuto morire.
Ero molto preoccupata infatti per i miei amici, mi chiesi perché Niragi non si fosse presentato al Game di cuori.
-Magari è ferito? E se gli è successo qualcosa?-
Scacciai queste preoccupazioni che non facevano altro che distrarmi e continuai a marciare verso l'arena.
Una volta arrivati lì davanti notai che quello fosse un tribunale, il re doveva essere un giudice o un avvocato.
Stavo per entrare ma poi una strana sensazione mi fece bloccare sul posto.
<<Non vieni?>> mi chiese gentilmente il mio compagno.
<<Io...Devo solo prendere una boccata d'aria, tu vai>> mi inventai la prima bugia che mi venne in mente.
-Una boccata d'aria? Ma se sei già all'aria aperta da un'ora!- mi bacchettai da sola per il grande controsenso che avevo sparato.
<<Okay, spero di incontrarti di nuovo...Uh?>> alluse al mio nome che ancora non conosceva.
<<Aura>> affermai.
<<Okay, allora spero di rincontrarti Aura>> mi sorrise e poi mi salutò con la mano entrando nel tribunale.
Aveva capito che non avrei preso parte a quel Game, ma non me l'aveva fatto pesare, anzi.
Come aprì il portone però notai qualcuno di fin troppo familiare seduto su quello che sembrava una specie di trono.
<<Kuzuryu?>> urlai affinché mi sentisse.
Lui alzò immediatamente la testa sentendosi chiamare e come mi vide scattò in piedi come una molla.
<<Aura, stai bene?>>
<<Certo che sto bene non ho fatto altro che preoccuparmi per te!>> dissi rimanendo fuori e sorridendo come una bambina.
Ero sollevata dal fatto che stesse bene.
<<Aura, non entrare>> mi disse facendosi più serio e cupo.
<<Non entrerò, ma perché me lo dici? Sai già di che Game si possa trattare?>> chiesi ingenuamente.
<<Io...>> lo vidi agitarsi come quando si nasconde un enorme segreto che sta per essere rivelato, ma prima che potesse finire decisi di rivelargli qualcosa.
<<Kuzuryu, devo informarti di una cosa che mi ha lasciata molto amareggiata...Mira è la regina di cuori, lei ci ha manipolati per tutto questo tempo!>>
<<No Aura, non è così...>>
<<Cosa? Cerchi ancora di difenderla?>>
<<La difendo perché so la verità ed è che non avevamo scelta...>>
<<Perché parli al plurale?>>
<<Perché....Perché io sono il Re di Quadri>>
Per l'ennesima volta sentì il mio cuore sgretolarsi, ma quella confessione aveva fatto più male di tutte le altre.
Kuzuryu, l'uomo a cui dovevo tutto, di cui mi ero fidata ciecamente e a cui avevo affidato la mia anima, si era rivelato un traditore.
Proprio come Mira, mi aveva illuso ed ingannato, aveva giocato con il mio cuore e la mia fiducia per ottenere chissà cosa e poi mi aveva gettato via.
Quella volta non riuscì a trattenere le lacrime calde e amare che silenziosamente scivolavano lungo le mie gote.
Il mondo si fermò per un istante ed io sentì la terra crollarmi sotto i piedi.
-Sei solo una stupida Aura!
Hai seriamente pensato che qualcuno potesse affezionarsi a te senza avere un doppio scopo?
Hai veramente pensato che a qualcuno potesse importare qualcosa di te?
Smettila di dare la tua fiducia a tutti come se non valesse nulla!- la mia voce interiore mi urlava contro e la realizzazione si insediava lentamente tra i miei pensieri.
<<Aura, ti prego non piangere, ascoltami>>
<<Tu mi hai tradito! Anche tu!>> gli urlai contro non riuscendo a mantenere la calma.
<<Ti supplico dammi la possibilità di spiegare>>
<<Spiegati ma che sia una cosa veloce, non voglio sprecare altro tempo a guardare il mio traditore per eccellenza>>
<<Io ho dovuto farlo, è un obbligo quello di diventare una figura nei Game, ma voglio che tu sappia che non mi sono avvicinato a te per avere delle stupide informazioni, non l'ho fatto per un doppio scopo. Io ti adoro Aura, sei la figura più vicina ad una figlia che io abbia mai avuto, ti rispetto e spero per la tua sopravvivenza, per la tua gioia.
Non voglio che tu pensi che io ti abbia tradito, semplicemente perché non potevo avvertirti di tutto ciò o sarei morto, ti ricordi cos'è successo alla ragazzina amica di Momoka nel 10 di cuori?
Non potevo farlo e non potevo neanche allontanarmi da te perché ormai eri diventata fin troppo importante per poterti perdere.
Ti devo tutto Aura, mi hai salvato fin dall'inizio e tutto quello che c'è stato tra noi non era una menzogna. Mi hai regalato i momenti più felici che ho di questo posto e ti posso giurare che anche Mira non ha avuto scelta...Ti prego perdonami>>
Io intanto piangevo disperata mentre ero seduta a terra, con la testa tra le ginocchia per coprirmi il volto.
Avrei voluto credergli così tanto, ma ormai il danno era irrimediabile.
<<Ti dispiace?>> chiesi tra i singhiozzi rumorosi.
<<Certo che mi dispiace, ma cosa avrei potuto fare?>>
Io annuì in tutta risposta e, anche se non gli credevo totalmente, volevo fargli credere che io lo avessi perdonato: quella sarebbe potuta essere l'ultima volta che lo avrei visto e non volevo lasciarlo andare via triste e divorato dai rimorsi.
<<Ti credo, ti perdono>> mentii mentre mi alzavo dal terreno e lo guardavo distante, sull'uscio della porta.
<<Ti voglio bene Kuzuryu>> questa volta non mentii, anche dopo tutto quello io lo vedevo come una figura paterna, qualcuno da cui prendere esempio e da adorare.
Gli volevo un bene dell'anima, ma non ero pronta a lasciarlo andare.
<<Vorrei abbracciarti>> mi disse tristemente, non potevamo sorpassare le porte, uno dei due sarebbe morto.
<<Anche io>>
<<Mi accontento di un tuo sorriso, che ne dici?>> mi chiese speranzoso.
E tra le lacrime misi su un sorriso amaro che mi sforzai di far sembrare vero.
<<E ora di andare, ti voglio bene>> mi disse salutandomi con la mano.
<<Spero di rincontrarti>> gli dissi asciugandomi il volto bagnato.
<<In un posto migliore?>>
<<In un posto migliore!>> promisi guardandolo sparire dietro le grandi porte d'acciaio.
Uscì dal cancello di ferro battuto e mi sedetti nel marciapiede che divideva il tribunale dal mondo esterno.
Dei passi attirarono la mia attenzione e poi una voce familiare mi fece alzare la testa: era Chishiya.
<<Chishiya! Non sono mai stata più felice di vederti!>> saltai sù e, anche se non gli piacevano gli abbracci e non avevano una grande confidenza, lo strinsi forte a me.
Stranamente lui non oppose resistenza, probabilmente vedendomi distrutta a piangere in un lurido marciapiede, e togliendosi le mani dalle tasche si lasciò abbracciare se pur rimanendo un tantino rigido.
Mi staccai e gli sorrisi con gli occhi gonfi e rossi.
<<Come stai? E gli altri? Kuina sta bene? Hai visto Niragi?>> lo bombardai di domande e lui accennò un sorriso per la mia troppa parlantina.
<<Rallenta Speedy Gonzales, o altrimenti non riuscirò a rispondere a nessuna delle domande!>> mi prese in giro alludendo a quando lo usavo io quel soprannome per lui, che tra l'altro non gli era mai piaciuto.
<<Sto bene ovviamente, gli altri non so dove siano o come stiano, ma so per certo che quando c'è ne siamo andati dalla Spiaggia stavano tutti bene, anche Kuina. Niragi non l'ho visto per fortuna, è ancora vivo? Certo Arisu e Usagi non erano molto felici di vedermi>>
<<Certo che è ancora vivo, parliamo di Niragi! E poi non dovevi bruciarlo vivo, sai quanto ho impiegato a curargli le ustioni? E alla fine sei riuscito nel tuo piano, eh biondino?>>lo derisi scuotendo la testa.
Cacciò dalle mani un mazzo di carte che riconobbi essere quelle rubate al Cappellaio.
<<Alla fine non servivano a molto>> disse lui riponendole in tasca.
<<E come sempre avevo ragione>> mi vantai.
<<Comunque sono sempre un passo avanti a te, allora non entri?>> mi chiese.
<<Non posso...>>
<<Come mai?>>
<<Kuzuryu è il re di quadri>>
<<Sul serio? Allora ci sarà da divertirsi, io penso che andrò>>
<<Io... Che dici se ti aspetto qui? Sempre se torni...>>
<<È così ovvio che io riuscirò a vincere anche questo Game, non dubitare di me Aura>> disse andandosene con le mani in tasca.
E sapevo che era davvero intelligente e che aveva tutte le doti per sconfiggere Kuzuryu, ma io non volevo pensarci...Uno dei due sarebbe morto.
Mi accasciai nuovamente al pavimento e controllai la ferita che avevo alla gamba, si era cicatrizzata e per fortuna tutte le ferite superficiali che avevo guadagnato dalla Regina di Quadri non erano in gravi condizioni.
La testa mi pulsava e pensai che dovessi almeno mangiare qualcosa, ma nel mio zaino non c'era niente, né acqua né cibo.
Perciò mi alzai ed andai nel piccolo bar che si trovava lì davanti.
-Almeno, troverò qualcosa da mangiare- pensai non volendo rivolgere i miei pensieri alla sensazione di tradimento che ancora aleggiava nel mio cuore rotto.
Il bar era sporco e mezzo distrutto, le pareti azzurre mi ricordarono dell'area di sosta della stazione di Shibuya, dove mi trovavo quando tutto era cominciato.
Aprii vari sportelli ma tutto quello che trovai furono alimenti andati a male.
Sospirai ed andai nella dispensa del retro, dove trovai una confezione di Mochi dolci al gusto di arachidi, controllai se fossero scaduti guardando la data di scadenza e aprì la confezione.
Emanavano un odore delizioso e li spezzai a metà per vedere se fossero effettivamente commestibili, l'ultima cosa che ora mi serviva era avere un'indigestione.
Li divorai tutti e quattro in molta fretta e mi sentii molto meglio.
Era straordinario l'effetto che il cibo aveva su di me, adoravo cucinare e mangiare, ma anche solo bearmi del grazioso profumo di cibo ben cucinato.
Dopo tutto adoravo ogni forma di arte e il cibo si poteva definire tale.
Ripensai al mio buon bagnoschiuma alla lavanda quando vidi un tubetto di detersivo liquido con questo aroma e subito una profonda malinconia mi investii.
Non avrei mai pensato che la Spiaggia mi potesse mancare così tanto.

Loving the old youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora