33- Amnesia

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Qualcuno mi accarezzava delicatamente la testa, giocando di tanto in tanto con le mie ciocche di capelli.
Il tocco era talmente dolce che, al posto di svegliarmi, mi stava portando a ricadere in un sonno ancora più profondo.

<<Si sa cos'ha avuto?>>chiese bisbigliando.

<<Sarà stata solo la stanchezza post risveglio, non si preoccupi, tutti i parametri sono stabili. Se vuole già da oggi possiamo dimetterla, ma se pensa che sia più sicuro farla rimanere per un altro paio di giorni qui non ci sono problemi>> parlò un' altra voce, era più diplomatica e decisa della prima ed era anche un po' gracchiante, questo diede fastidio al mio orecchio fine e portò al mio risveglio.

Aprì lentamente gli occhi, strizzandoli di tanto in tanto per abituarmi alla luce dell'alba che passava dalla finestra.

<<Sei sveglia dormigliona>> riconobbi mio fratello seduto accanto a me sul deprimente letto ospedaliero.
-Come ci sono arrivata qui?- pensai confusa mentre aggrottavo le sopracciglia.

<<Aron? Come mai sei qui?>> sbadigliai ancora assonnata.

<<Hai avuto uno svenimento, il dottore dice di non preoccuparsi perché è dovuto ad un calo di zuccheri>> mi rivelò indicandomi il dottore della mattina precedente, che stava in silenzio ai piedi del letto. Mi sorrise e cominciò a parlarmi:
<<Buongiorno Aura, come ti senti?>>

<<Assonnata>>

<<Sì lo vedo; intendo se hai qualche dolore in particolare, giramenti, nausea?>> ridacchiò alla mia affermazione.

<<Sto bene, ho solo un lievissimo mal di testa>>
Lui annuì e appuntò qualcosa sul suo solito block notes.

<<Dov'è Niragi?>> chiesi rivolta a mio fratello non vedendo né il biondo né il moro nei letti di fianco al mio, che erano già stati rifatti e puliti.

<<Se ne andato, sua madre l'ha riportato a casa>> mi spiegò lisciandomi i capelli spettinanti.

<<Oh, e anche Chishiya?>> chiesi speranzosa.

<<Sì, dovevano pur sempre riprendere in mano le redini della loro vita, non trovi?>> mi chiese retoricamente.

<<Possiamo tornare a casa?>> gli sussurrai facendogli gli occhioni da cerbiatta che solo io sapevo fare.

<<Se mi giuri che stai bene al 100%, allora c'è ne andremo>>

<<Lo giuro!>>

Lui sorrise e poi si rivolse al dottore, informandogli che me ne sarei andata quel giorno stesso.

<<Perfetto, se ha qualche ricaduta o un qualsiasi problema non esitate a riportarla qui>> disse il più vecchio ad Aron, che annuì in tutta risposta ringraziandolo e stringendogli la mano.

<<Dottore, può togliermi una curiosità?>> domandai fermandolo prima che uscisse.

<<Qualsiasi cosa>> rispose lui riavvicinandosi di nuovo al letto.

<<Un amnesia da cosa può essere provocata?>>

<<Beh ci sono vari fattori: trauma cranici, intossicazioni, attacchi di epilessia...>>

<<Ma nessuno di questi è riconducibile alla mia giusto?>> chiesi cercando di capire cosa stesse accadendo al mio cervello.

<<Non hai avuto nessun trauma cranico e le malattie mentali sono da escludere in quanto dalle recenti analisi a cui ti abbiamo sottoposta non è risultato nulla. Forse però c'è un fattore importante da evidenziare: l'amnesia sembra essere causata da esperienze traumatiche o stressanti vissute o di cui si è stati testimoni>> ci ragionò un po' prima di darmi una risposta.

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