20- Forgive forget

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Non sapevo più cosa fare.
Niragi si era comportato davvero male con me, ma la sua reazione così pura e sincera mi aveva fatto dubitare della scelta che avrei intrapreso, cioè di eliminarlo per sempre dalla mia vita e dai miei pensieri.

Non avevo mai visto quel ragazzo piangere e per come si comportava non pensavo che questo sarebbe mai potuto accadere.
Il mio cuore in quel momento si era spezzato in mille pezzi, di nuovo. Mi sentivo male al pensiero di farlo soffrire e cercavo disperatamente un modo per far migliorare le cose.

-Come potrei perdonarlo per come ha cercato di manipolarmi?- pensavo con le mani hai capelli.
Mi aveva detto che mi avrebbe aspettato, anche fino all'infinità se fosse stato necessario ed era sincero quando parlava, lo vedevo dai suoi occhi.

I suoi occhi così scuri che tanto mi piacevano imploravano il mio perdono, vitrei e piangenti.
Sembrava tanto indifeso, come quando dovevo difenderlo io.
Come quando avevo dato un pugno sul naso di quel ragazzo gridandogli di lasciarlo in pace, la mano mi fece male per settimane ma ero felice di averlo aiutato.

-Cosa devo fare con te Niragi?- pensavo mentre lo guardavo parlare con gli altri membri dei lottatori.
Era poggiato al muro dell'edificio un po' distante dalla postazione dei DJ che si trovava in piscina.
Il sole gli colpiva il volto e la testa era rivolta verso il cielo, chissà di che stavano parlando.
Era bellissimo, talmente bello da far incantare chiunque.

Vedevo come lo guardava quella lottatrice, ed ero infastidita da ciò.
Non volevo ammettere di essere gelosa di lui, ma era inevitabile accorgersene guardandomi: mi mordevo le pellicine delle dita con violenza tanto da farle sanguinare mentre la incenerivo con lo sguardo.
-Cosa pensa di fare? È già impegnato- mi ritrovai a pensare incoerentemente.

Io e lui non stavamo insieme, aveva tutto il diritto di provarci con lui. Ero stata io a dire a Niragi di aver bisogno di tempo.
Ero lì per cercare Kuina, volevo farle sapere che non ero morta come tutti pensavano, ma non la trovai. Perciò andai via e passai proprio davanti ai lottatori lanciando un occhiataccia a quella ragazza corvina.

Sentì Niragi ridere e borbottare un "aspettatemi" in lontananza. Ormai ero abbastanza lontana da loro ma in un attimo qualcuno mi afferrò per il polso trascinandomi dentro uno sgabuzzino.
Era stretto e polveroso ed il mio corpo era schiacciato da Niragi. La mia claustrofobia però non diede segnali.

-Che strano perché non mi sto impanicando? Eppure è una stanza molto piccola. Forse è perché sono con lui? Ma no, non diciamo cavolate- pensai mentre mi ritrovai a guardarlo negli occhi.
<<Che cos'era?>> mi chiese ridendo.

<<Non so proprio di che parli>> dissi cercando di trattenere un sorriso alla vista del suo.
<<Perché hai lanciato un occhiata ad Oiku?>>
<<Chi è Oiku?>>
<<La ragazza che hai fulminato poco fa>>
<<Non l'ho fulminata>>
<<Oh sì che l'hai fatto!>>

<<Pensa quello che vuoi>> dissi alzando gli occhi al cielo.
<<Perché l'hai fatto, mh?>> disse divertito.
<<Devo avere una ragione per guardare male qualcuno?>>
<<Allora lo ammetti! Io avrei un'ipotesi>>
<<Qual'è quest'ipotesi?>>
<<Tu sei gelosa di me>>

<<COSA? Assolutamente no!>>
<<Oh sì che lo sei!>> disse pizzicandomi un fianco.
<<Ti dico di no!>> dissi impanicata, non volevo che lo scoprisse.
<<Quindi posso andare da lei?>>
<<Fa' come vuoi!>>

<<Va bene allora vado>> disse voltandosi verso la porta ma io lo strattonai nuovamente verso di me.
<<Non ti azzardare!>>
<<Quanto sei incoerente da 1 a 10?>> mi chiese ridendo.
<<Mai quanto te! E poi non pensavo che lo facessi veramente>>
<<Dimmi che sei gelosa e non andrò da lei>>

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