Capitolo 23

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14 febbraio 1996

Mi evita come una vera bambina, scappando ogni volta che mi vede venire verso di lei e proteggendosi aggrappandosi a Potter, Weasley o Weaslette. È arrivata al punto che non me ne frega niente di chi è con lei, sta parlando con me. Per sua fortuna l'ho notata mentre camminava nel corridoio durante le lezioni, senza essere sorvegliata. Non si accorge di me dall'altra parte e così, come ogni uomo logico farebbe, la seguo nel bagno delle ragazze.

Mi appoggio alla porta del bagno, a braccia incrociate, aspettando che finisca. Una volta uscita, ancora senza accorgersi della mia presenza, inizia a lavarsi le mani. Mentre prende l'asciugamano, i suoi occhi mi scorgono nello specchio.

"Mi stai evitando, Granger".

"Draco!" Lei salta, si gira e afferra il lavandino dietro di sé. "Cosa stai... questo è il gabinetto delle ragazze".

"Sempre attento." Dico, avvicinandomi a lei. "Perché mi stai evitando?"

"Ho pensato che non volessi vedermi".

"Su che base?"

"Perché ci siamo lasciati?" Dice, come se fosse una cosa risaputa.

Il mio sopracciglio si inarca e metto le mani in tasca. "Da quando ci siamo lasciati? Non mi sembra che sia mai successo".

Ora ha le braccia incrociate e mi fissa. "Alla festa dei Corvonero, ricordi? Quando te ne sei andato infuriato e tutto il resto?"

Mi lascio sfuggire una risatina tagliente e beffarda. "Vuoi dire quando mi hai comandato, anzi, pregato di farlo?"

"Sì, no, voglio dire..." Lei emette un sospiro irritato. "Hai detto tutte quelle cose".

"Quello si chiama litigio, Granger. Una cosa che le coppie, specialmente io e te, tendono a fare. Questo non significa che ci siamo lasciati, a meno che non sia quello che vuoi tu".

Lei scuote la testa. "No, non lo è".

"Allora è deciso. Quindi adesso puoi smettere di scappare ogni volta che mi vedi".

Un sorriso le si affaccia all'angolo della bocca mentre alza gli occhi al cielo. "Allora questo significa che siamo a posto?" Mi chiede, posando una mano sulla mia guancia.

"No."

La sua mano si abbassa. "Ma..."

"Non ci siamo lasciati, ma questo non cambia quello che provo, quello che voglio".

"Cosa vuoi Draco?"

Per l'amor del cielo, questa stupida strega del cazzo ascolta almeno una parola di quello che dico? Quante volte devo ripetermi?

"Tutto di te, dannazione!" Mi spezzo, facendola indietreggiare. "Voglio tutto di te e non solo negli sgabuzzini delle scope, nelle aule vuote o a tarda notte nella torre di astronomia. Voglio più tempo con te, voglio mostrare a tutto il mondo la mia fantastica ragazza. Voglio poterti tenere per mano, accompagnarti a lezione, portarti a un appuntamento, passarti delle cazzo di lettere d'amore smielate e guardarti quando ti agiti mentre le leggi. Voglio baciarti ogni volta che voglio e voglio minacciare tutti i ragazzi che ti guardano, Merlino, voglio così tanto poterlo fare".

"Lo voglio anch'io".

"Non è vero!" Grido, dando un pugno allo specchio dietro di lei. Il suo corpo rimane immobile e gli occhi fissi sui miei mentre i frammenti di vetro cadono ovunque. Metto le mani ai suoi lati e mi aggrappo al lavandino, bloccandola. "Non è vero". Ripeto, con voce più calma e tremante. "Perché se così fosse, non mi chiederesti ancora di aspettare. Non continueresti a mettermi in questa situazione".

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