Jordan

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<< Jordan, Vittoria è in ospedale d'urgenza>> dice mia madre.
Io non rispondo e continuo a stare al computer.
<< hai sentito ciò che ti ho detto? Tua figlia è in ospedale>> dice.
<< mamma basta cazzo ok?? Non me ne frega niente>> dico arrabbiato.
<< continua a fare il bambino, invece di farti una bella famiglia fai così>> dice sbattendo la porta di casa.
Con tutta la forza che ho chiudo il computer quasi rompendolo.
Mi metto il giubbotto per fare una passeggiata e metto le mani dentro le tasche e trovo il ciuccio di Vittoria.
Lo prendo tra le mani e lo guardo, alzo gli occhi al cielo e penso a lei.
<< vaffanculo Natalia>> dico arrabbiato.
<< perché mi hai ferito così?? Perché cazzo>>.
Ci penso un po' e vado in ospedale.
Vedo Natalia seduta sulle sedie della sala d'attesa con le lacrime agli occhi, appoggiata sulle spalle di mia madre.
<< vattene>> dice Natalia urlandomi.
<< perché sei qui se non te ne frega un cazzo di nostra figlia?>> dice tirando pugni sul mio petto.
Io non rispondo ed entro nella sala operatoria.
C'è il suo corpicino sdraiato sul letto.
<< dottor Miller. Serve il suo aiuto, la bambina non reagisce ai farmaci>> dicono.
Mi metto i guanti e il camice e inizio a cucirle la parte aperta della fronte.
La guardo e rivedo sua madre.
<< ho finito>> dico io uscendo dalla sala operatoria.
<< è fuori pericolo>> dico.
Natalia sorride e abbraccia mia madre.
Sto per andare via ma vengo fermato da mia mamma.
<< Jordan, sono fiera di te, hai salvato tua figlia>> dice.
<<ho fatto solo il mio lavoro>> dico andando via.
Entro in macchina e sto fermo prima di partire.
Accendo la macchina  e parte la musica che ho dedicato a Natalia quando ci siamo conosciuti.
" meravigliosa creatura" di Gianna Nannini.

Sono tornato a casa e c'è Nora che mi aspetta.
<< come sta vittoria?>> mi chiede
<< è tua sorella>> dico senza trattenermi.
<< cosa??>> dice lei entusiasta.
<< si>> dico.
<< sono la persona più felice del mondo>> dice lei.
<< tu non sei contento?>> dice.
<< Nora. Vai in camera tua, non voglio parlare>> dico.
Lei va nella sua camera sbattendo la porta della sua camera arrabbiata.
Sono steso sul letto a tenere tra le mani il ciuccio di Vittoria, sono molto arrabbiato ma la bambina non c'entra nulla, non è colpa sua.

20 giorni dopo
Sono le 2 di notte e sto dormendo quando sento il mio telefono squillare.
<< pronto>> dico
<< Jordan. Natalia è in ospedale>> dice Mia madre.
Spengo il telefono, mi vesto e corro in ospedale.
<< mamma, che cosa è successo??>> dico
<< ha avuto un attacco cardiaco>> dice.
Il mondo mi crolla addosso, non possono capitare tutte queste cose brutte.
<< entro>> dico.
<< Jordan non c'è ne bisogno>> dice Mia madre
<< se la vedi su quel lettino starai malissimo>> dice.
<< porta la bambina a casa>> dice dandomi tra le mani il passeggino dove stava piangendo disperatamente Vittoria.
<< mamma non posso lo sai>> dico.
<< si che puoi, è tua figlia>> dice.
Senza dire altro prendo il passeggino e porto fuori vittoria che stava ancora piangendo.
La prendo in braccio cullandola e le metto il ciucco e piano piano si addormenta.
Sono appena tornato a casa insieme a vittoria, la sdraio nel mio letto e le tolgo le scarpe.
<< mhhhh>> dice lei che sta per mettersi a piangere ma per fortuna tiene gli occhi chiusi continuando a ciucciare il ciuccio.
Mi metto il pigiama e mi sdraio accanto a lei iniziando a fissarla. È bellissima, uguale alla mamma.
Inizio a pensare a Natalia e mi sale la paura di poterla perdere.

Sono le 6:22 del mattino e sento dei piedini sul mio viso, apro gli occhio e mi trovo i piedi di vittoria.
La guardo e inizia a ridere a crepapelle.
<< non ridere>> dico io. Mentre lei ritorna seria.
<< mamma?>> mi chiede.
<< la mamma è impegnata, deve fare delle cose>> dico io.
<< ho fame>> dice.
Mi alzo prendendola in braccio e portandola in cucina prendendo il biberon che è nel borsone del passeggino.
<< vediamo se ricordo ancora come si fa>> dico tra me e me mentre ho in braccio Vittoria.
Lei appoggia la sua testa sulla mia spalla, io mi giro per guardarla ed entrambi ci fissiamo con i nostri occhi azzurri.
<< il latte è pronto>> dico portando vittoria sul divano e dandole in biberon.

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