1. Violenza

1K 60 34
                                    

"Ed ora siamo inizio al rito di purificazione"
I discepoli dell'anziano sacerdote cominciarono ad eseguire il rituale per presentarsi al Kami accompagnati dal suono del taiko e altri strumenti musicali dal suono deciso e armonioso.
Il primo luogo iniziarono con il lavaggio delle mani e la deglutizione della stessa acqua, sputando successivamente una piccola quantità del liquido cristallino davanti al santuario per purificare il corpo, il cuore e la mente.
Una volta che questo passo veniva completo, si concentravano per ottenere l'attenzione del Kami.
Il metodo tradizionale per farlo consisteva nell'inchinarsi due volte, battere le mani altrettante volte e inchinarsi di nuovo, avvertendo il dio della loro presenza e desiderando di entrare in comunione con lui.
Durante l'ultimo inchino, il supplicante offriva parole di gratitudine e lode al kami e dopo altri due inchini, due applausi e un ultimo inchino il rituale si concludeva, il tutto sempre con la musica in sottofondo.
Questo schema veniva riprodotto dalle tre alle cinque volte al giorno e dipendeva dalla necessità degli umani nella comunicazione col l'essere celeste.

"Izuku, potresti pulire il piedistallo della statua? Misu deve correre dalla sorella malata."

"Certo maestro, è un privilegio per me" Il ragazzo dagli occhi verdi fece un leggero inchino e andò a riempire un secchio con l'acqua del fiume che scorreva lì vicino, pronto a venerare ancora più da vicino il dio al quale era devoto.
Entrò nel santuario in un religioso silenzio, prendendo un panno di lino dall'apposito baule utilizzato per la pulizia della statua del kami Agyo o Bishamon, dio della forza e guardiano dei guerrieri.
La scultura in sè era posta su un piedistallo di pietra e la figura era nettamente più alta di un comune essere umano.
Era caratterizzata da un'anatomia esagerata e una muscolatura energica, tanto da sembrare pressochè in movimento grazie alla posa ad S che lo contraddistingueva.
La statua era stata scolpita con la bocca semi aperta e una mano alzata, quasi a rappresentarne l'ira attiva e la forza bellica.
I lineamenti apparivano spigolosi e duri, gli occhi taglienti e le sopracciglia aggrottate.

Chissà se l'aspetto rispecchiava davvero il dio... se mai questo fosse davvero esistito.

Pensò scuotendo successivamente la testa, dandosi dello stolto per aver pensato ad una cosa simile.
Era ovvio che gli dei erano esistiti e che esistessero tutt'ora, ma ogni tanto si fermava a riflettere sulla loro esistenza.
Da secoli, se non millenni, i Kami venivano venerati da generazioni e generazioni, talvolta anche compiendo dei sacrifici animali... tuttavia il mondo non accennava a migliorare e molte cose rimanevano inspiegate, come ad esempio le guerre e la morte.
Izuku aveva scelto di venerare il Kami protettore dei guerrieri affinchè potesse ascoltarlo per cessare ogni ostilità e conflitto tra paesi, ma questi persistevano e continuavano a seminare morte ovunque, incuranti di coloro che volevano solo vivere pacificamente con le loro famiglie e i loro animali.
Aveva pregato innumerevoli volte per non lasciare morire i neonati, i bambini, gli innocenti ma nonostante questo le sue richieste non erano mai state accolte, come se in realtà quella divinità ultraterrena non fosse mai esistita.
Dopo aver riflettuto su quei pensieri, il giovane ragazzo cominciò a pulire la statua accuratamente, non tralasciando neanche uno spigolo per non scaturire l'ira del dio.
Intonò una melodia per non sentirsi solo dato che l'imbrunire aveva iniziato a fargli compagnia da qualche minuto e lui aveva timore di quel buio che sembrava celare ogni male esistente.
Si premurò di accendere un paio di candele, il giusto numero per non essere completamente in balia delle tenebre.
Lucidò le lance appese alle pareti del santuario rabbrividendo per l'aria gelida che entrò dalla porta principale e dalle finestrelle.
Izuku indossava il classico kimono bianco da cerimonia dal tessuto troppo leggero per l'autunno che stava per volgere al termine e ai piedi non aveva niente se non dei nastri, anch'essi bianchi, legati con un fiocco alle caviglie.
Improvvisamente un rumore interruppe il suo lavoro, facendolo allarmare.
Si affacciò alla porta del tempio ma non vide niente, l'oscurità calata completamente sulla terra.
Ritornò velocemente all'interno mettendo in ordine ciò che doveva essere riposto quando avvertì dei rami spezzarsi all'esterno.

"C'è... qualcuno? M-Maestro?" Chiamò con voce tremante il verdino deglutendo la poca saliva rimastogli nella bocca.
Si stava spaventando e sapeva benissimo che avrebbe dovuto mantenere la calma.
Dopotutto, chi mai avrebbe avuto il coraggio di entrare nel santuario di una divinità con un futuro sacerdote all'interno?
Non erano rare le aggressioni ai giovani discepoli, ma i banditi aspettavano sempre che questi fossero abbastanza lontani dal tempio per aggredirli, volendo celarsi agli occhi del dio, come se egli non avesse potuto vederli anche durante il dì.
Un altro suono, metallico, gli riempì le orecchie, tanto che si rifugiò dietro al piedistallo per nascondersi, col cuore che batteva ad una velocità fuori dal normale.

"Qualcuno mi aiuti" Sussurrò con la paura negli occhi.

"Non credo che qualcuno lo farà" Izuku non fece in tempo a rendersi conto di niente che un individuo lo alzò per poi piegarlo a novanta contro la pietra che sorreggeva la statua del kami, schiantando il suo povero busto contro di esso.

"L-Lasciami! T-Ti prego lasciami!" L'uomo misterioso lo tenne fermo col peso del proprio corpo, slacciando i nastri delle caviglie per legargli i polsi dietro la schiena in modo da farlo stare immobile.

"E sta un po' fermo cazzo, ti devo provare prima di decidere" Il verdino avvertì la stoffa del kimono venir strappata con forza, esponendo la sua pelle delicata a quel farabutto.

Decidere? Decidere cosa esattamente?

Izuku capì immediatamente le sue intenzioni depravate, così tentò di scalciare per toglierselo di dosso, ricevendo in cambio uno schiaffo sulla natica che lo fece sobbalzare.

"Ti prego!! T-ti prego non lo fare! Il kami ti punirà!"

"Oh io non credo proprio che lo farà. Ora sta zitto e apri queste cazzo di gambe prima che lo faccia io" Ma Izuku continuò a lottare sopraffatto dalla disperazione, scoppiando a piangere quando due dita andarono a separare le sue natiche, mettendo in mostra quel buchetto rosa ancora inviolato a causa della castità richiesta a tutti i futuri sacerdoti.

"Non ho mai scopato un vergine nonostante la mia età... vediamo un po' se è eccitante come dicono" Mormorò lo sconosciuto prima di addentrarsi forzatamente dentro quell'anello di muscoli che cercava di respingerlo come riflesso involontario.
Izuku urlò dal dolore, gli occhi spalancati nel completo terrore di quello che stava subendo.

"Fa male!! T-ti prego v-vattene!" Pianse disperato mentre quello aveva preso ad abusare del suo corpo in maniera animalesca, colpendo di tanto in tanto le sue natiche a mano aperta.
A nulla sembravano valere le suppliche gridate tra i singhiozzi, le promesse di non dire niente a nessuno...
L'uomo continuava ad entrare e uscire ripetutamente dal suo antro caldo una volta vergine, incurante del fatto che al diciassettenne iniziarono a colare gocce di sangue lungo le cosce.
L'aggressore ghignò nel sentirlo piangere: adorava avere ragazzi e ragazze sotto di sè e il fatto che si lamentassero poco importava finchè lui si sarebbe sentito appagato.

Ciò che voleva, otteneva.

"Chiudi quella cazzo di bocca! Cosa credevi che avrei dovuto fare nel vederti mezzo nudo ah? Voi sacerdoti siete così ipocriti, ci invogliate a prendervi! Sempre vestiti come delle puttane dei bassi fondi. E' un tuo dovere soddisfarmi! Avresti dovuto venerare un altro Kami" Izuku continuò a singhiozzare in preda al dolore e l'umiliazione, tanto che le gambe cedettero, facendolo rovinare al suolo con l'individuo ancora ben piantato dentro il suo corpo.

"T-ti imploro... f-fa male." Sussurrò occhi verdi con gli occhi appannati dalle lacrime, accettando la sorte alla quale era stato destinato, lasciando che venisse violentato senza più lottare.
Era debole, lo era sempre stato e non sarebbe mai stato in grado di sottrarsi da solo a quell'indicibile tortura.

"Povera mia principessa, è troppo per te? Siete così fottutamente inutili voi umani." E mentre lo sconosciuto riprese a violarlo con forza incurante dei suoi lamenti, Izuku voltò di poco la testa per vedere di riuscire a riconoscere l'aggressore.

Ma l'unica cosa che vide nella penombra del santuario furono due paia di occhi rossi come il sangue che lo fissavano divertiti prima che l'oscurità prendesse il sopravvento sulla sua mente.

---
Eccoci qua! 
Nuova storia, altra corsa!
Purtroppo non sarà la mia classica storia lunga, vi farò compagnia per non più due settimane dato che i capitoli dovrebbero essere 15 al massimo.
Un ringraziamento speciale va dato a Alex_Todoroki_Kozume che ha contribuito in primis con la copertina (crediti tutti a lui!) e successivamente con la stesura della storia.
E niente... spero che vi piaccia anche se è una storia semplici e senza troppi misteri!
Un bacio,
Hanami!


Kami No Ai - L'amore del DioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora