6. Tornare Indietro

536 56 25
                                    

"Ti vorrei ricordare che... l'unico che mi tratta come un poco di buono... sei tu"
Osò sfidarlo il verdino continuando a pulire il disastro che lui stesso aveva creato.
Finito di raccogliere tutto quanto, cercò con lo sguardo un qualcosa che lo aiutasse a portare il tutto in un cestino per gli scarti ma si rese conto di non sapere come muoversi in quella casa a lui sconosciuta, nonostante ci vivesse da un po'.

"Se non avessi fatto il prezioso a quest'ora sapresti come funziona la vita qui."
Izuku si rigirò stringendo i pugni lungo i fianchi, guardandolo per la prima volta con un barlume di sicurezza negli occhi.

"Prezioso? Shoto mi ha raccontato tutto! Volevi sposarmi per divertirti finchè non sarei morto? Non accetterò mai l'immortalità! Non accetterò mai di stare con uno stupr-" Allo scatto che il biondo fece in avanti Izuku si zittì, pervaso da un brivido di paura.
Il dio allungò una mano verso i cocci e improvvisamente questi scomparvero senza lasciare neanche una singola briciola.

"Non produciamo sporcizia come voi umani." Affermò occhi rossi con una smorfia sul volto: odiava vedere quel kimono su ciò che considerava di sua proprietà ma non fece e disse nulla: non toccava a lui la prima mossa.

"Potrei raccontare tutto ai grandi Kami, lo sai?"

"Libero di farlo, se vuoi ti chiamo quel lupetto che ti piace tanto, così andate insieme."

"Perchè hai scelto me? Perchè mi hai rovinato la vita?"
Gli occhi verdi gli si fecero lucidi ma si impose di non piangere: voleva dimostrarsi forte per una volta.

"Preferiresti tornare a casa sapendo di morire invece che stare qui con me?"
Quella domanda lo spiazzò.
Davvero gli stava chiedendo cosa avrebbe scelto tra le due cose? Non credeva alle sue orecchie.

"La lapidazione è dolorosa, ma l'accoglierei a braccia aperte pur di non essere usato come una bambola di pezza."
Vide il dio indurire i lineamenti del viso ma contro ogni sua aspettativa non fece scenate e non riversò la rabbia su di lui.
Tuttavia, ciò che uscì poco dopo dalle sue labbra lo sconvolse.

"Ti ho lasciato una tunica in camera. Indossala, ti riporto nel mondo umano."




Il ragazzo dai capelli verdi rimase a bocca aperta di fronte alla bellezza del palazzo in cui si trovavano.
Si erano appena smaterializzati in una sala circolare dipinta con le quattro stagioni terrestri, piena di ornamenti e decorazioni.
Al centro vi era una una struttura di marmo bianco con venature più scure, anch'essa circolare, nella quale si trovava dell'acqua cristallina.

"Che posto è?"

"L'unico punto che ci permette di essere in contatto col vostro mondo. Agyo, cosa ci fa un umano qui? Le conosci le leggi. Voi non siete sposati." Esclamò una ragazza dai capelli mori raccolti un'acconciatura molto elegante e precisa.
Era vestita con un kimono lungo sul tono dell'arancione con varie decorazioni floreali e nastri blu.
Il kami della forza sbuffò e si voltò scocciato verso la donna.

"Sono stanco di sentire il solito disco rotto. Pensa a farti scopare dal tuo lupetto Momo, non scassarmi il cazzo che mi girano."

"Tu sei Benzaiten? La moglie di Shoto?"
Gli occhi neri della ragazza fissarono l'umano e annuirono, aggiungendo che fosse conosciuta come la dea dell'amore, della saggezza e delle arti.
Si avvicinò a lui e sorridendo gli prese le mani baciandole con leggerezza.

"Shoto mi aveva parlato di un ragazzo dal cuore troppo gentile per uno come te. Tuttavia comprendo il perchè tu l'abbia scelto."
Izuku arrossì portando lo sguardo altrove.

"Lo sto riportando a casa."

"Non è da te non lottare per ciò che desideri."
Vedendo che il dio non accennava a rispondere, la donna accarezzò i capelli ricci dell'umano prima di lasciare un bacio sulla sua fronte.

Kami No Ai - L'amore del DioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora