Kami No Ai - L'amore del Dio

16. Matrimonio

"Izuku sei nervoso?"

"Tu che dici Ochako? Non mi era mai passato per la mente di contrarre matrimonio, figuriamoci con una divinità."
Rispose il verdino mangiucchiandosi un'unghia che veniva torturata da giorni senza sosta.
Il fatidico giorno era arrivato e lui non faceva altro che farsi mille paturnie.

Era davvero la scelta giusta? Se ne sarebbe pentito?

Katsuki aveva impiegato varie settimane per cercare di risanare il suo corpo e se in parte ci era riuscito era solo grazie alle cure di Izuku, il quale non l'aveva lasciato solo neppure per un secondo, assicurandosi che avesse sempre un po' di compagnia.
Dato l'inesistenza di cure mediche per gli esseri divini si era limitato a stare in camera con lui e a portarlo fuori sul prato verde per giocare con Eri, dimostrandogli una gentilezza che Katsuki credeva fermamente di non meritare.
I loro amici si erano resi conto di aver sempre fatto poco o niente per il Kami della forza e si erano ripromessi di non ricadere nello stesso errore, decidendo di essere più presenti nella sua vita eterna.
Dopo aver appreso della sua quasi scomparsa, alcune divinità avevano modificato il loro atteggiamento nei suoi confronti, mettendo a tacere le malelingue che lo riguardavano.
La visione della sacra Kitsune aveva scombussolato gli equilibri nel mondo divino in modo tale da far accettare la presenza del biondo tra loro: naturalmente c'era ancora chi non lo sopportava e chi ancora pensava che meritasse una punizione per ciò che aveva fatto.
Il termine che aveva imposto Midnight per il matrimonio era scaduto da tempo, tuttavia la Kami non aveva messo fretta ai due giovani proprio perchè la natura pura e sacra si era messa in mezzo per proteggere quella coppia che, secondo lei, sarebbe stata destinata a sbocciare come un'incantevole rosa.

Ed era così che Izuku si era ritrovato con una tunica color cipria addosso, un velo semi trasparente a coprire il volto e una sorta di cerchietto color oro tra i capelli ricci e setosi.
Ochako e Momo si erano occupate dell'aspetto esteriore dell'umano: lo avevano cosparso di un olio profumato, lo avevano lavato, vestito e istruito sul come si sarebbe svolta la cerimonia religiosa.
Dire che Izuku fosse impanicato era un puro eufemismo!

"Izu, posso metterti una cosa alla caviglie? Kat non ha voluto nemmeno sapere di cosa si trattasse" Occhi verdi annuì e la bambina gli si avvicinò per mettergli attorno ai polpacci due piccoli rampicanti senza spine con dei piccoli fiori colorati incastrati nei rametti sottili.

"Ti stanno benissimo! La nostra Eri ha una mano così delicata che è in grado di creare gli accessori più sublimi! Appena la cerimonia terminerà sono più che sicura che Katsuki ti salterà addosso! Lo ammalierai!"
L'umano arrossì senza rispondere.
Gli era sempre stato accanto da quando erano tornati dal regno dei demoni, ma non avevano mai avuto atteggiamenti intimi, tutto per la promessa che il Kami aveva fatto alla sorella terrena del futuro marito.

O per meglio dire... questa era la scusa che gli aveva rifilato.

Izuku oramai era a conoscenza dell'amore che il dio nutriva nei suoi confronti e apprezzava il fatto che gli avesse dato tempo per capire invece cosa provasse lui stesso.
Non poteva affermare di amare, nel vero senso della parola, Katsuki.
Tuttavia, era abbastanza sicuro che il tempo che trascorrevano a parlare fosse servito per creare un legame stabile tra loro visto che il kami della forza aveva iniziato da solo il processo di guarigione.
Perdeva molta meno cenere e da pochissimo aveva ricominciato a cucinargli almeno due pasti al giorno, segno che stesse decisamente meglio.

"Sei pronto Izuku? Katsuki ti sta aspettando" Pronunciò Shoto comparendo accanto a lui, che annuì dopo aver preso un respiro bello profondo.
Uscirono dalla casa di Agyo e camminarono lentamente verso il luogo nel quale si sarebbe celebrato il matrimonio: un grande prato che affacciava su un'enorme cascata e circondata da alberi di acero altissimi.