4. Nuova Vita

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"E piantala di urlare! Sei insopportabile!"

"T-ti prego non voglio!"

"Mi hai portato tu a questo! Ti è piaciuto farti vedere mezzo nudo a quelli eh?! Ora fa quello per cui ti ho portato qui."

Erano tornati a casa del biondo da circa venti minuti e Katsuki gli aveva strappato di dosso la veste che portava prima di buttarlo sul letto della camera patronale e saltargli addosso per violare ancora una volta quel corpo sinuoso e sensuale.
Il verdino aveva cercato si sottrarsi a quell'attacco, ma il suo corpo era troppo minuto per competere con il dio della forza.
Non solo era svariati centimetri più alto di lui, ma aveva una muscolatura tale da fare invidia ad Ercole, personaggio della mitologia romana.
Scrollarselo di dosso non era un'opzione per Izuku, il quale poteva solo cercare di impietosirlo per farlo allontanare.

"P-per favore f-fa male."

"Ti abituerai. Ho acconsentito alla tua patetica richiesta e non ti ho sposato. Impara a ringraziare le persone per la loro clemenza e gentilezza!" Il Kami affondava sempre più duramente dentro quell'umano schiacciato dal peso del suo corpo, il quale non faceva altro che piangere disperato il preda alla sofferenza per quel rapporto animalesco.
Agyo continuò ad abusare dell'umano per un tempo che sembrava interminabile, la mente accecata dalla rabbia per quel rifiuto che il ragazzino ostinava a mostrargli.
Non appena sentì di star per venire si posizionò in ginocchioni, allargando le gambe al passivo in maniera vergognosa, rilasciando il suo piacere nell'orifizio caldo e stretto.
Gli occhi cremisi si soffermarono qualche istante sulla figura rannicchiata tra le lenzuola nere prima di alzarsi per darsi una ripulita.

"P-Perché?" Un'espressione scocciata si palesò sul volto contratto da una smorfia infastidita.

"Non mi puoi piacere? Voglio che tu mi sposi." Gli occhi smeraldini lo fissarono quasi con ira.

"Questo... i-io ti piacerei? Ti sembra il m-modo di trattare c-chi ti piace?" Continuò con voce tremante coprendosi il basso ventre con una mano.

"Ti ho salvato da morte certa. Sai cosa significa essere scelto da un Kami? E' un onore, un privilegio! Dovresti essermi grato invece di fare il prezioso."

"V-vattene... n-non ti voglio vicino." Il biondo ispirò cercando di calmarsi o lo avrebbe schiaffeggiato di nuovo.
Era abbastanza sicuro che dalla sua bocca sarebbero uscite espressioni poco educate, così si diresse verso la porta per uscire dalla stanza.

"Questa sarà la tua nuova vita, imparerai a fartela piacere."



I giorni si susseguivano lenti per Izuku ed erano scanditi principalmente dalle urla del dio nei suoi confronti e dai rapporti forzati ai quali era sottoposto almeno due volte al giorno.
Passava le giornate a piangere in un angolo della camera da letto del biondo in un'attesa spasmodica, angosciante, tanto che aveva continui crampi allo stomaco dall'ansia che lo divorava dall'interno.
Aveva il permesso di girare per casa ma gli era vietato stare all'aria aperta.
Ogni volta che usciva di casa, la divinità serrava il portone d'ingresso con una magia divina e l'umano era obbligato a passare ore e ore all'interno di quella casa priva di colore e silenziosa, da solo, senza parlare con anima viva.
Almeno fin quando l'altro non tornava, obbligandolo a fare ciò che voleva lui.

"Hai intenzione di non mangiare nemmeno stavolta? Odio lo speco di cibo, quindi vedi di sederti o ci penso io."

"Non ho fame." Mormorò il verdino seduto sul davanzale della finestra, intento a guardare gli strani uccellini che svolazzavano nel cielo.

Liberi.

Si, perché Izuku non lo era più.
Si era ridotto ad un prigioniero all'interno di quelle fredde mura come se avesse ricevuto una sentenza di morte lenta e dolorosa che solitamente veniva emessa agli assassini.
Improvvisamente venne afferrato dal gomito per essere trascinato nella sala da pranzo, nella quale erano presenti solo un tavolo di qualche metro con alcune sedie attorno.
Venne fatto sedere con forza su una delle sedie e non potè sopprimere un gemito di dolore che sfuggì dalle sue labbra.
Non gli era consentito vestire con tuniche abbastanza spesse da rendere la sua seduta meno scomoda e l'essere violato senza un minimo di preparazione gli lasciava delle fitte tremende al fondoschiena ogni qualvolta cercava di sedersi.
Si perse nell'osservare il piatto ricco di cibo colorato e il bicchiere di cristallo con all'interno dell'acqua fresca.
Agyo gli faceva trovare i pasti pronti tre volte al giorno con tanto di candele accese sul tavolo, ma la maggior parte di quel cibo dall'odore invitante rimaneva intonso nel piatto a causa dello stomaco chiuso che aveva.

Come poteva solo pensare che avrebbe potuto aver fame nella situazione in cui si trovava?

"Piantala di fare la vittima! In questi giorni ti sto dando tutto! Vuoi morire di inedia?!"

"Tu non capisci." Fu un sussurro così basso che a stento fu percepito dal dio.

"Illuminami allora! E' da quando sei arrivato settimane fa che non fai altro che lamentarti e frignare come un cazzo di poppante. Non ti va mai bene niente! Io mi sto impegnando!" Esclamò su di giri il biondo, battendo un pugno sul tavolo scuro, facendo sussultare l'altro per lo spavento.

"Sei stato tu a rapirmi! Non ho chiesto io di essere-"

"Ancora con questa merdata? Ti ho salvato la vita! Hai le attenzioni di un dio! Ti rendi conto di quanto tu sia fortunato? Molti ucciderebbero per essere al tuo posto, lo sai questo?!"

"Sarò lieto di cedere loro la mia prigionia! E da quando essere violentati è una fortuna?! Tu mi fai solo del male! E pensare che ti veneravo! Sei solo un mostro!" Gridò l'umano in un moto di rabbia improvviso, scaraventando a terra il cibo con a seguito le stoviglie e le candele, le quali si spensero non appena lo stoppino incontrò il pavimento di marmo scuro freddo.
Per qualche secondo calò un silenzio tombale tra i due, riempito solo dal respiro affannato del verdino dopo aver concluso quella sfuriata quasi liberatoria.

"Te ne freghi dei sentimenti altrui! Credi che con uno schiocco di dita tu possa comandarmi? Io sono un debole ma tu un presun-" Un violento schiaffo si abbattè sulla sua guancia tanto fa farlo capitolare a terra.
La pelle si arrossò immediatamente e ben presto fu possibile distinguere il segno di cinque dita impresse come un marchio a fuoco sul viso candido.

"Sono un mostro eh? Allora ti tratterò come tale." La pupilla del dio si assottiglio all'inverosimile mentre con un paio di falcate raggiunse il ragazzino a terra, alzandolo per i capelli.

"N-non di nuovo! L-lasciami!" Urlò quello cominciando a scalciare per sfuggire a quella presa ferrea.

Agyo lo piegò violentemente sul tavolo sbattendogli la testa contro il piano leggermente irregolare, ignorando il rivolo di sangue che iniziò a colare lungo la tempia imbrattando i capelli morbidi della frangia verde.

"Sono una merda giusto? Lascia che ti dimostri perché sono il Kami della forza!" La veste semi trasparente venne strappata all'altezza del sedere dell'umano, il quale cercava in tutti i modi di togliere la mano affondata prepotentemente nei suoi capelli.
Il dio prese a masturbarsi velocemente per risvegliare il proprio membro e una volta pronto violò con brutalità l'antro caldo del passivo, facendolo urlare dal dolore.
Non solo lo stava violando con una forza che mai aveva dimostrato, ma i suoi esili fianchi venivano continuamente sbattutiti contro il bordo duro del tavolo, provocandogli lividi che ben presto sarebbero scuriti.
Quel martirio durò a lungo, tra le suppliche e le grida di aiuto del giovane umano in balia della furia della divinità che altro non faceva se non riversare sulla sua povera vittima l'esasperazione per quella situazione.

Gli aveva dato tutto!

Una casa
Del cibo nutriente
La sua compagnia

Ma questo sembrava non bastare!
Cos'altro poteva fare per farsi piacere da quel ragazzino ingrato?

"Ti piace tanto andare a fare la puttana in giro? Va allora! Esci e vatti a scopare da ogni essere che troverai! Voi umani siete così inutili!"
E dopo aver pronunciato queste parole non aspettò neanche di raggiungere il piacere, estrasse il membro dal corpo dell'altro e dopo averlo scaraventato a terra con disprezzo sparì nei corridoi della sua dimora.


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Mi odierete? Credo di si!
Ma sappiate che io vi voglio bene!
Che ne pensate della confessione di Kat? Saranno parole veritiere oppure il contrario?
Fatemi sapere le vostre impressioni!
Hanami



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