2. Dove sono?

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Sacrilegio!

Ha oltraggiato il nostro Kami!

Lapidiamolo! Impicchiamolo!

L'indomani mattina Izuku venne trovato privo di coscienza steso ai piedi della statua nel santuario da alcuni abitanti del villaggio i quali, sconvolti dalla scena, fecero chiamare subito il sommo sacerdote.
Non appena vide le chiazze di sangue secco lungo le cosce del ragazzo, misto ad una sostanza bianca opalescente, questo scosse la testa e lo strattonò varie volte per svegliarlo, riuscendoci dopo alcuni tentativi.

"Ti rendi conto di cosa hai fatto Izuku? Mi hai profondamente deluso."
Il verdino inizialmente non capì cosa stava accadendo, ancora frastornato dal brusco risveglio che aveva ricevuto.
Ma quando tentò di alzarsi, i ricordi gli tornarono in mente come un flash a causa delle fitte al bassoventre e impallidì vistosamente.

"N-non è come sembra... i-io sono stato preso contro la mia volontà."

"Se così fosse stato, il Kami ti avrebbe protetto. Sai cosa ti spetta vero?" Ai sacerdoti che venivano trovati impuri spettavano due punizioni in particolare: l'essere seppelliti vivi oppure la lapidazione.
Queste pratiche barbare venivano contestate in molti villaggi ma nessuno osava veramente sfidare ciò che era stato stabilito ai tempi dei primi dei.
Izuku guardò quelli che riteneva amici con gli occhi smarriti dalla paura, incapace di emettere un singolo suono.
Non voleva morire, era giovane e avrebbe voluto fare molte altre cose nella vita.
Il sacerdote prese una canna di bamboo sottile e colpendolo sulla schiena lo costrinse a camminare fino alla piazzetta davanti al santuario, nella quale erano radunati gli abitanti.
Izuku si vergognò.
Aveva la tunica macchiata e strappata in certi punti, era maleodorante e profonde occhiaie erano comparse sul suo volto candido.
I presenti iniziarono ad inveirgli contro, urlando e pretendendo una punizione esemplare per uno facile e scostumato come lui.
Il verdino si guardò intorno con le lacrime agli occhi ed identificò tra quella folla la propria famiglia: i genitori e le tre sorelle.
Zoppicò verso di loro ma non fece più di tre metri che un paio di pietre vennero lanciate contro le sue gambe facendolo mugolare dal dolore e arrestare sui suoi passi.
Il sacerdote aprì le braccia e parlò a gran voce.

"Nessuna punizione avverrà senza aver ascoltato le parole del colpevole. Il Kami deciderà se salvarlo o meno. Izuku, discepolo impuro, cos'hai da dire a tua discolpa?"

"Sono innocente! Lo giuro! M-mamma, papà, credetemi! Io non v-volevo!" Esclamò con voce tremante, sinonimo di un pianto imminente.
Il padre gli si avvicinò e il giovane accennò il sorriso pronto ad aggrapparsi a lui quando un violento schiaffo si schiantò contro la sua guancia.
Izuku era allibito.
I suoi genitori non erano mai stati violenti con loro, di conseguenza quel gesto lo aveva lasciato turbato.

"Papà-"

"Sei un disonore. Non solo hai compiuto un atto impuro, ma l'hai fatto in un tempio sacro. Meriti una punizione esemplare anche da parte mia: la nostra famiglia ti ripudia, andrai dinnanzi al grande Kami e sarà lui a giudicarti."
Ad Izuku si mozzò il fiato in gola mentre il genitore si allontanava e lasciava che i compaesani gli lanciassero cibo andato a male e qualche piccola pietra.
Un paio di discepoli vennero incaricati dal sacerdote di rinchiudere il ragazzo in una cella angusta composta da legno massiccio, pagliericcio maleodorante e umido, decretando che la condanna per lapidazione sarebbe avvenuta il giorno seguente.
Al verdino non venne consegnato nè cibo nè acqua dal momento della detenzione.
Ciò che ricevette furono solo occhiatacce, male parole e qualche sassata che gli procurò delle escoriazioni a causa della casacca strappata che ancora indossava.
Fu solo al calar della notte che qualcuno si avvicinò alla cella con un piccolo lume acceso in modo da non poter essere visto da occhi indiscreti.

Kami No Ai - L'amore del DioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora