Hope's pov
Non avevo chiuso occhio.
Avevo chiesto alla mia famiglia e ai miei amici di lasciarmi sola ed ero grata che non avessero insistito nel consolarmi.Passai tutta la notte nel bosco a correre nella mia forma di lupo, era ciò che mi ha sempre aiutato a sentirmi meglio.
Mia madre me lo aveva descritto come ciò che la faceva sentire più libera e dal giorno in cui mi sono trasformata per la prima volta capii esattamente cosa intendesse.Quando sorse il sole tornai a casa, mi ritrasformai, indossai i vestiti che avevo lasciato accanto all'entrata e mi sedetti sugli scalini.
«Tesoro...» Mi chiamò mia zia.
«Come ti senti?» Si sedette sugli scalini accanto a me.
«Le persone che mi stanno intorno finiscono sempre per morire a causa mia. Come pensi che mi senta, zia Beks?»
Ovviamente lei ribadì che non fosse colpa mia, ma sapevo che lo diceva solo per cercare di farmi sentire meglio.
«Forza, vieni a fare colazione.» Si alzò e mi porse la mano.
Scossi la testa.
«Non ho fame.»
Lei persistette e accettai solo per farle un piacere.Non appena entrai Marcel mi abbracciò, lo strinsi a mia volta e infine mi disse:
«Sembrava che ne avessi bisogno.»Anche Josie e Lizzie sembravano non aver dormito, avevano delle occhiaie allucinanti. Nonostante lo strano modo di dimostrarlo anche Lizzie voleva bene a Landon.
«Abbiamo chiamato Rafael.» Mi informò Josie.
«Era l'unica famiglia che Landon aveva.»
Feci cenno con la testa e mi sedetti.
Rafael era un licantropo, studente della Salvatore School e fratello adottivo di Landon.
Tagliai un pezzo di pancake e lo iniziai a masticare, ci vollero tutte le mie forze per mandarlo giù.
«Abbiamo organizzato il funerale, sarà già questa sera.» Mi informò mia zia.
Posai coltello e forchetta e mi alzai, mi ero improvvisamente sentita nauseata.
Nessuno disse nulla e io corsi al piano di sopra.
Dio, un altro funerale.
Non ce la facevo più.Non potevo non presentarmi, lo sapevo.
Lo dovevo a Landon.Mi buttai sul letto e chiusi gli occhi.
Ricominciai a pensare a tutti i momenti passati con lui.
Mi sembrava ieri il giorno in cui ballammo insieme in piazza a Mystic Falls, con musica jazz di sottofondo e mio padre che ci guardava da lontano con un sorriso sul volto.
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LA PROFEZIA - Stiles Stilinski & Hope Mikaelson
Hayran Kurgu«Sei pronta?» Mi chiese mia zia, tenendomi le mani. «No.» Ammisi e sospirai. «Sono stufa dei funerali.» Mia zia strinse le labbra. «A chi lo dici.» Mi baciò la fronte. Presi una foto poggiata sul comodino. Mi scappò una lacrima. «Vorrei aver avuto...