Capitolo 20

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Le dita esili e sottili dell'Omega biondo si muovevano delicate, tenendo stretto il piccolo pezzo di cotone per tamponare le varie ferite, chiuso nel bagno con Eijirou seduto sul bordo della vasca.
I rubini dell'Alpha lo scrutavano, osservando come quel morbido labbro inferiore veniva stretto tra gli incisivi, e quegli occhi dorati che seguivano i vari movimenti che eseguiva con la medicazione.

Appena aveva visto il rosso a terra, Denki si era lanciato nella sua direzione, preoccupandosi immediatamente di ciò che gli era accaduto, non facendo caso a niente che lo circondava. Aveva visto le varie ferite sul viso, e il sangue che scendeva lento da esse, facendo defluire totalmente il suo.
Il volto si era sbiancato immediatamente, mentre tremante si era avvicinato con le mani al viso dell'altro, che gemeva mentre si tirava su, dopo essere stato scaraventato via da Izuku per difenderlo.
"S-stai b-bene...?". Sussurrò insicuro Denki, mentre tolse un po' di ciuffi disordinati dalla sua fronte, che avevano iniziato ad attaccarsi per via del sangue che continuava a colare.

Ed Eijirou non disse più niente, non rispose nemmeno alla sua domanda. Rimase totalmente imbambolato nel guardarlo, lo osservava, lo scrutava attentamente, ogni cipiglio, ogni cambio di espressione.
E non riusciva a parlare.
Era paralizzato, mentre quel calore, che solo quell'Omega riusciva ad emanare, lo avvolse, come un abbraccio invisibile.

Non si lamentò nemmeno arrivati nel bagno con la medicazione iniziata, mentre lo tamponava, nonostante sentisse frizzare le zone aperte, ma non voleva farlo preoccupare assolutamente, sicuramente non più di quanto già non fosse!

Chiuse gli occhi, quando con uno straccio umido e tiepido l'altro si era messo a raccogliere il sangue quasi seccato che era sceso sul suo collo. Lentamente percorreva quella porzione di pelle accaldata, così sensibile a quel tocchi ed a quelle attenzioni.

Un sospiro profondo uscì dalle sue labbra, ed immediatamente il tocco dell'Omega si interruppe, così da fargli aprire le palpebre.

"Stai... Bene?". Mormorò, sentendo un macigno che gli premeva dentro al petto. Erano sorte così tante insicurezze dentro di lui... In quell'inferno aveva sempre cercato di stare ben distanziato da chiunque, per la sua capibile poca fiducia per ogni persona.
Ma Eijirou... come poteva non fidarsi? Ma si sentiva vulnerabile, perché lo attirava sempre a sé con un richiamo silenzioso che lo obbligava a cercare la sua vicinanza...

E chissà se anche per l'altro era la medesima cosa!

"Certo... solo qualche graffio... - Sorrise l'Alpha, inclinando il viso ed iniziando a percepire una nota più aspra di quel suo solito e delicato profumo - Che succede?".

Il biondino scosse la testa, riprendendo a ripulire quelle ferite, applicando poi sopra di essere una pomata cicatrizzante.

"Sai che puoi dirmi tutto... che succede?".

"Ho... avuto paura... - Mormorò, richiudendo quel piccolo tappino e scrollando le spalle - Ti sei messo in pericolo... perché?".

Il rosso scosse leggermente la testa, mantenendo sempre quel sorrisetto intenerito. Non poteva fare a meno di guardarlo, con le guance leggermente arrossate ed il naso arricciato in quell'espressione corrucciata: "Ne avevamo bisogno entrambi. Adesso potrà condividere la stanza con me, senza volermi uccidere... era rischioso".

"Ma tu ti sei fatto male... - Ringhiò l'altro, puntando le sue iridi dorate in quelle rosse e calde dell'altro - E... E Izuku non si è mosso!".

"Denki... Izuku è il suo Omega... nonostante non sia ancora definito il loro legame, sono legati. Eccome... Ha già difeso entrambi innumerevoli volte dalle crisi rabbiose di Bakugo, stavolta sono stato io a sfidarlo... Non mi meritavo di certo la sua difesa".

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