Capitolo 22

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Tutto fu splendido, e nessuno se lo sarebbe mai aspettato.

Eri, quella bambina così solare, appena aveva incrociato lo sguardo di Katsuki, si era lanciata nella sua direzione non considerando minimamente quello che stava diventando suo padre, lasciandolo totalmente scioccato da quel gesto.

Lo aveva ignorato! Totalmente!

Ovvio, l'odore di un Alpha e la novità era qualcosa che l'attirava tantissimo.
Ma dopo un po' di moine e di fusa, era stato facile per lei far risbucare il sorriso sul volto morbido di Izuku, che iniziò a strofinare teneramente il naso sulla guancia della bimba, che rideva divertita a quel leggero solletico.

Ed anche il pranzo proseguì molto bene, Katsuki venne trascinato dalla bambina dai capelli bianchi dalla parte opposta del tavolo di Eijirou, e quest'ultimo si limitò ad una semplice occhiataccia per l'oltraggio del combattimento di poco prima. Alla fine, il suo orgoglio si era spezzato, e nemmeno poco... L'Alpha, che in quel momento era addirittura disarmato, gli aveva fatto letteralmente il culo.
Ma poco gli importava, perché bastava girarsi verso sinistra e incrociava due iridi dorate, con all'interno un meraviglioso campo di grano illuminato dal sole estivo, che li rendeva unici, con delle pagliuzze più chiare vicino alla pupilla.

E tutti avevano visto quegli sguardi più decisi dei due, le guance rosse dell'Omega e i tocchi che riservava l'Alpha per il biondino, che si lasciava scappare dei teneri sorrisi a delle semplici carezze.

Izuku non riusciva a smettere di sorridere, mentre guardava Mitsuki che, nonostante tutto, sbraitava rivolta al figlio, dicendogli di mantenere un comportamento composto e lui gli rispondeva con dei ringhi e dei versi bestiali, quasi dei latrati.
E poi guardava Eri, che facendo finta di niente faceva finire al biondo al suo fianco la sua porzione, imboccandolo di sfuggita e ridendo ogni volta che Katsuki prendeva tutto il boccone.

"Tesoro mio... - Inko, che era di fianco a lui, sussurrò piano per attirare la sua attenzione - Stai bene?".

Lui la guardò, annuendo animatamente e passandosi inconsciamente le dita sui polsi fasciati: "Sì, poteva andare pegg-".

"No, lo so... Insomma, è il tuo mestiere, credo che ferite di questo tipo siano abbastanza nella norma. Intendo... Per un problema che dovrai affrontare...". Gli fece un leggero cenno in basso, sollevando le sopracciglia insistentemente.

Izuku confuso, guardò dove indicava, non comprendendo le sue intenzioni.
Infondo, stavano tutti bene, quale problema sarebbe dovuto uscire...?

Ma lentamente capì, e le guance iniziarono a tingersi di un bel rosso acceso, mentre i suoi occhi si andarono a puntare sull'Alpha rosso che guardava dove metteva le mani la bambina, osservandola interessato.
Il calore... Non poteva andare avanti a soppressori, lo sapeva... Ma come avrebbe potuto...?

Aveva due settimane per tenere in salvo Katsuki, che cosa avrebbe dovuto fare?

"Lo so. Ci penserò dopo il controllo. Sto bene, ho i soppressori e-".

"Izuku, cucciolo, non puoi andare avanti così...". A quel punto, si era intromessa anche Mitsuki, a tono basso, piegata verso di lui.
E potete immaginarvi come divenne tutto il viso del verdino, nascosto dietro le sue mani e l'imbarazzo che prendeva totalmente il sopravvento.

Adesso anche la madre di Katsuki?!

"Deve fare la visita! Non posso-".

"Cosa credi che succederà? - Gli occhi rossi, così simili a quelli del figlio si puntarono nei suoi - Non sono tanti giorni. Ci penseremo noi a lui, e-".

Izuku ringhiò. O meglio, l'Omega dentro di sé lo portò a ringhiare nel sentire quelle parole.
Non lo avrebbe abbandonato, non ci sarebbe mai riuscito. Lui era suo, marchio o non marchio.
A quel suono l'Alpha venne richiamato, percependo il nervosismo che si era attanagliato nel corpo del verdino. Sollevò lo sguardo, di fuoco, iniziando a ringhiare a sua volta e sprigionando i suoi ferormoni che iniziarono a diventare soffocanti per tutti.

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