Capitolo 30

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Le sue dita esili si muovevano piano tra quelle ciocche ribelli, chiare, come un campo di grano. Sfiorava quella cute, che aveva subito fin troppe violenze, delicatamente, come se fossero tocchi di petali.

Erano minuti interi ormai che Katsuki era crollato a terra, scosso da convulsioni iniziali che gli avevano fatto gelare il sangue e bloccare il cuore. Lo aveva afferrato, stretto a sé, lo aveva cullato con il suo viso affondato nel suo collo, e lentamente ogni scossa, ogni scatto si placò, vedendo come lo stato catatonico crollò su di lui.

Sembrava addormentato, ma sapeva quanto in realtà fosse sveglio... Percepiva ogni suo muscolo rigido, era una pietra, e il respiro era agitato, sbuffi rapidi uscivano dalle sue narici, scontrandosi contro il suo collo.

Chiuse le palpebre, stringendolo a sé, mentre lo chiamava piano, con pacatezza. Aveva lanciato la bomba... E non si sarebbe mai tirato indietro.

"Kacchan... Sono qui... Io sono qui... Non ti lascerò mai, mh? Tu sei... Tu sei la mia forza... E me ne sono reso conto quando ti ho rivisto... N-non esistevo più ormai... Ero... Un fantasma... - Tirò su con il naso, poggiando la guancia sulla fronte dell'altro, sentendo i suoi capelli solleticargli il volto - T-Tu mi hai ridato la vita... E... E non butterò via tutto... Niente è stato invano...". Singhiozzò, stringendo i denti, percependo quel forte calore che iniziava a divampare sulla pelle di Katsuki.

"S-sei meraviglioso... Tutto di te... Ed io sarò sempre pronto a sollevarti... P-Perché siamo questo... Vero? Tu rifiuti il mio aiuto, troppo orgoglioso... Ma io ti porgerò sempre la mia mano... - Sorrise, poggiando le labbra sulla fronte accaldata dell'Alpha - E tu la colpirai, perché non vuoi essere aiutato... Ma lo farò in ogni caso. Ti stringerò a me, come nelle notti di tempesta... Saremo io e te, Kacchan... Io e te contro il mondo intero, se solo osasse mettersi contro di noi. Ma ti... Ti prego... Apri gli occhi".

Pianse, rannicchiandosi su di lui, stringendolo ancora più a sé. Voleva sentire anche solo per qualche attimo qualcosa... Un ringhio, uno sbuffo, un grugnito...

Gli sarebbe bastato...

Ed invece continuava a respirare con l'affanno, con i muscoli che guizzavano e si contraevano.

"Kacchan... Ti amo...". Mormorò talmente piano, che credeva addirittura di non aver detto niente.
Il suo cuore stava battendo così forte, da fargli male. E batteva solamente per quel ragazzo.

Se glielo avessero portato via, sarebbe morto di nuovo.

Non aveva il coraggio di guardare nessuno, per paura che se lo avesse fatto, gli avrebbero rubato tutto.

Un rantolo uscì dalle labbra di Katsuki, che fece sobbalzare il verdino sul posto. I suoi smeraldi andarono subito a scrutare il suo volto, allontanando le mani nella paura di poterlo rompere.

Le palpebre si sollevarono appena, ma non ci fu il rosso caldo ad accoglierlo, ma la sclera bianca e gli occhi ribaltati.
Il suo respiro si mozzò in gola quando la schiena del biondo si incurvò quasi in maniera innaturale, con la testa buttata all'indietro e le labbra spalancate, in un urlo silenzioso, quasi a cercare di prendere una boccata di ossigeno dopo troppo tempo in apnea... Ma senza riuscirci.

Mantenne quella posizione innaturale, per poi crollare di nuovo con un tonfo a terra, immobile...

Gli occhi di Izuku scorsero il corpo, mentre un moto di terrore e di dolore si aggrappò al suo petto, contorcendo ogni organo dentro di sé.
Un dolore che nemmeno quando lo rapirono la prima volta, sentì.

"N-No... - Un sussurro lasciò le sue labbra, mentre una mano si allungò sul petto coperto del ragazzo, e il suo viso si avvicinava all'altro - K-Kacchan... N-No...".

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