Capitolo 28

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"C-cosa?! N-No, n-no, fermi!". Gridò Izuku, preso dal terrore, mentre il cuore iniziò a battere con talmente tanta foga da fargli male il petto.
Due medici afferrarono le sue braccia, bloccandogliele dietro la schiena, mentre la paura iniziò ad impossessarsi delle sue vene, incontrando le iridi rosse cariche di ira e rabbia.

Non sapeva cosa fare, nel suo cervello tutto iniziò a prendere una piega sbagliata, l'idea che l'Alpha si alzasse e venisse trascinato via era tutto ciò che appariva di fronte ai suoi occhi.
Non riusciva nemmeno ad avere la mente lucida per poter attivare il One for All e liberarsi. Ma poi, a che scopo? Cosa sarebbe potuto succedere se avesse messo al tappeto ognuno di loro?

Cosa ne sarebbe stato di Katsuki? Lo avrebbero ricercato? Magari avrebbero mandato i migliori eroi per sequestrarlo e rinchiudere lui per mancato rispetto alla giustizia?
Sarebbe diventato un rinnegato, un disertore... e quando lo avrebbe potuto rivedere? Che cosa ne avrebbero fatto di quell'Alpha che lo aveva aiutato a tornare a respirare?

Gli smeraldi andarono in ricerca delle iridi violette, con il profondo bisogno di aggrapparsi a qualcosa di concreto.
Shinsou era in silenzio, che osservava la scena con uno strano cipiglio sul volto, un misto tra il confuso e il rassegnato.

"S-Shinsou... Shinsou, t-ti prego... digli... digli che non p-posso andarmene..! Digli che... che non possono portarlo via... L-lui sta migliorando... S-Se f-fanno così lui...!". Calde lacrime iniziarono a scendere dai suoi occhi, sentendo un dolore lancinante al petto, da farlo gemere da quanto facesse male.

Katsuki si sollevò dalla sua postazione, con i pugni serrati e le zanne che fuoriuscivano dalle sue labbra aperte, mentre squadrava con estrema calma, una calma quasi innaturale, ogni figura intorno a sé. Ogni medico andò sugli attenti, in posizioni di difesa e di attacco, consapevoli di ciò che sarebbe potuto succedere.

Anzi... sicuri al cento per cento. Loro volevano quella reazione per poterlo prelevare, ed Izuku lo capì con l'amaro in bocca, mentre le lacrime iniziarono a sgorgare dai suoi occhi, lente.

"Questi non erano gli accordi...". Sibilò Shinsou, afferrando il braccio di colui che sembrava il superiore di quell'operazione.
La confusione era l'unica emozione che stava provando il ragazzo dai capelli viola, mentre tentava un approccio verso quelle persone che non avevano la minima intenzione di fare un passo indietro.
Per loro la scoperta, la scienza ed ogni fattore che avevano di fronte, aveva una parte importante nella ricerca che cercavano di sviluppare sulla mente umana.

"Beh, gli accordi sono cambiati... - Ringhiò il medico, scrollandosi di dosso quasi con disgusto la presa del ragazzo, pulendo successivamente con attenzione le lenti dei suoi occhiali con la manica del camice - È un pericolo, una persona fuori controllo che ha bisogno delle adeguate cure. Tutto può essere successo nella sua mente, potrebbero benissimo aver tagliato il filo conduttore della ragione... chi lo sa? Ma così, non potremmo mai dare una spiegazione a ciò che gli è successo. Le medicine non le prende più, eppure guardatelo...". Tutti si voltarono a guardare l'Alpha.

Il suo corpo non era completamente tornato normale, nonostante i kilogrammi ripresi. Malgrado la poca presenza di muscolatura su tutto il suo corpo, la sua figura appariva in ogni caso mastodontica. La sua presenza era fatta di pura potenza, di puro potere, le braccia vibravano dalla tensione, e i pugni erano talmente stretti da far vedere le nocche totalmente bianche. 
Per non parlare dell'odore soffocante di nitroglicerina che stava occupando l'intera aria presente in quella stanza.
Ogni vena era esposta, pulsante come se il sangue volesse esplodere da quei canali.
Il suo aspetto era terrificante per occhi inconsapevoli... la bava scendeva dalla sua bocca, cadendo pesante sul pavimento, la schiena era ricurva in avanti, e le gambe flesse, come se l'attacco fosse vicino.

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