Dopo aver raggiunto il paddock, Giulia si diresse immediatamente verso l'hospitality scarlatta della Ferrari, sperando di poter trovare Charles e di avere la possibilità, fra un'intervista e l'altra, di riuscire a salutarlo e a rivolgergli la parola.
"Ciao!" Una voce familiare attirò subito la sua attenzione, fermandola prima che potesse raggiungere l'Hospitality della Ferrari. Giulia si voltò lentamente, abbassando lo sguardo sulla bambina e piegandosi leggermente sulle ginocchia per potersi mettere alla stessa altezza della piccola Penelope, che aveva avuto modo di incontrare qualche settimana prima al Gran Premio del Bahrain.
"Ciao a te." Sorrise la più grande, rivolgendo un dolce sorriso alla piccola P e guardandosi intorno per cercare la madre, Kelly, o il suo compagno Max. Non vedendo nessuno nei dintorni, Giulia riportò la completa attenzione sulla bambina. "Cosa ci fai qui tutta da sola?"
"Mamma parlava con Maxie, ma io volevo seguire il cagnolino!" Piagnucolò la bambina, indicando poi con il ditino un cane un po' tozzo, anche se sembrava essere piuttosto simpatico con il maglione che gli era stato messo addosso. Giulia seguì con lo sguardo l'indicazione di Penelope, puntando lo sguardo sul cane che si trovava al fianco di Lewis Hamilton, pilota della Mercedes. Lewis non indossava ancora la maglia del suo team; sembrava infatti essere arrivato solo da poco e probabilmente per quel motivo indossava ancora i suoi abiti particolari. Giulia sapeva che il britannico fosse famoso per i suoi outfit fuori dal comune, ma vederli dal vivo era tutt'altra cosa. Rimase immobile qualche istante, lasciando vagare lo sguardo sul completo che Lewis stava indossando in quel momento. Le uniche parole che le vennero in mente per descriverlo erano: colorato e tigrato.
Dopo essersi ripresa dallo stato di trance avuto a causa dell'outfit del britannico, Giulia si rialzò in piedi, porgendo una mano a Penelope e rivolgendole un dolce sorriso. "Vuoi andare a chiedere a Lewis se puoi accarezzare Roscoe?"
La piccola si illuminò al solo pensiero, iniziando a saltellare per la felicità e afferrando immediatamente la mano di Giulia, annuendo vigorosamente per esprimere quanto fosse d'accordo con quella idea. Giulia si lasciò sfuggire una piccola risata, poi incoraggiò la piccola a seguirla verso Lewis, che era impegnato a parlare con qualcuno degli uomini della Mercedes; appena gli furono vicino, Giulia non poté fare a meno di sentirsi in imbarazzo, cercando di non pensare al fatto che lei stesse indossando abiti piuttosto semplici mentre Lewis indossava, probabilmente, vestiti che costavano tanto quanto la sua casa.
"Posso accarezzare il tuo cane?"
Prima ancora che Giulia riuscisse ad attirare l'attenzione del britannico e salutarlo, Penelope aveva alzato lo sguardo sull'uomo e gli aveva subito chiesto il permesso di coccolare Roscoe, il bulldog di Lewis. Quest'ultimo si voltò immediatamente verso di loro, lasciando vagare lo sguardo prima sulla bambina, poi su Giulia, che si irrigidì immediatamente, sentendo le guance scaldarsi e abbassando istintivamente lo sguardo verso terra, sentendosi leggermente in soggezione. Anche quando si rese conto del sorriso dell'uomo, Giulia continuò a tenere lo sguardo puntato verso terra, evitando a qualsiasi costo di incrociare lo sguardo con quello del britannico, temendo di arrossire come un pomodoro o, peggio, di iniziare a balbettare parole senza alcun senso, facendo così una brutta figura.
"Certo che puoi accarezzarlo, a Roscoe fanno solo piacere le coccole. Non grattargli la pancia però, quella se la fa coccolare solo dalle persone di cui si fida di più."
La piccola Penelope non perse tempo, allungando con titubanza la mano verso la testa del Bulldog, andando a sfiorare il suo pelo morbido con la punta delle dita all'inizio; dopo aver accertato l'innocuità del cane, la bambina allungò entrambe le mani verso di lui, facendogli i grattini sulla testa e sorridendo nel vedere il cane chiudere gli occhi, felice.
Giulia si ritrovò a sorridere a sua volta, guardando la bambina e incrociando anche lo sguardo con Lewis, che ricambiò il sorriso, tornando poi a guardare Penelope.
"Come mai non è con Max e sua madre?" Sussurrò infine, sussurrando all'orecchio di lei per non farsi sentire dalla bambina, ancora impegnata a coccolare Roscoe, che non smetteva di scodinzolare per la felicità di tutte quelle attenzioni e coccole.
"Ha visto Roscoe e si è allontanata. La riporto ai box della RedBull ora, immagino che sua madre sia in pensiero." Spiegò la ragazza, tenendo lo sguardo fisso sulla bambina.
Lewis Hamilton restò a guardarla per qualche secondo, poi, improvvisamente, si illuminò.
"Ma certo!" Esclamò improvvisamente, facendo sobbalzare la ragazza e attirando l'attenzione di alcune persone vicino a loro, fra cui quella di qualche altro pilota di formula uno, soprattutto quella di George Russell, che si trovava a solo pochi passi da Lewis essendo suo compagno di squadra.
Giulia alzò improvvisamente lo sguardo sul viso del britannico, cercando di non farsi prendere dal panico e di restare calma. "Tu sei la ragazza di Charles!" Continuò Lewis.
Giulia arrossì all'improvviso, sbarrando immediatamente gli occhi per la sorpresa e cercando di ignorare il battito del suo cuore, improvvisamente accelerato nel sentire nominare il monegasco.
"Cosa? No!" Esclamò a quel punto, guardandosi nervosamente intorno per cercare di capire se qualcuno li avesse sentiti; fortunatamente i fotografi e i giornalisti sembravano essere impegnati a guardare qualcosa più in là, perché nessuno si voltò nella loro direzione. Solo George, che era accanto a loro, si avvicinò incuriosito.
"La ragazza di Charlie, eh?" Ridacchiò, lasciando vagare lo sguardo su di lei, che arrossì ancora di più, imbarazzata. Sembrava quasi che i due britannici la stessero studiando, anche se l'espressione divertita sul loro volto dimostrava che non lo stavano certo facendo con brutte intenzioni: probabilmente erano solo curiosi di scoprire se le voci che giravano erano vere.
"Non sono la sua ragazza." Ripetette Giulia, scuotendo immediatamente la testa, e coprendo le orecchie alla piccola Penelope, che si era immediatamente messa ad ascoltare la loro conversazione, incuriosita.
"Non fraintenderci." Intervenne subito Lewis, rivolgendole un dolce sorriso. "Non è che siamo due impiccioni che vogliono sapere tutti i gossip che girano nel Paddock. Diciamo che Charles è uno dei pochi piloti impossibili da odiare, uno di quelle persone che ti trasmettono solo felicità, tranquillità e serenità. È impossibile odiare Charles, si fa volere bene da tutti, un po', forse, come Sebastian."
Giulia lì ascoltò più volentieri, curiosa di scoprire cosa pensassero gli altri piloti di Charles; non seguiva molto la formula uno, aveva iniziato a seguirla, in effetti, solo dopo aver conosciuto il monegasco, per questo sapeva ancora molto poco di quel mondo: ancora faticava a ricordare tutti i piloti in griglia nel 2023, sicuro non conosceva nessun Sebastian.
"In effetti è vero, non ci avevo mai pensato." Concordò George, ridacchiando leggermente. "Comunque piacere, George."
Giulia strinse la mano sia a lui, sia a Lewis, poi si guardò intorno, cercando con lo sguardo Kelly o Max.
"È stato un piacere conoscervi." Sorrise. "Voi per caso sapete dove posso trovare i box della RedBull?"
Fu Lewis ad indicarle la strada, puntando il dito verso il punto in cui molta gente era radunata in cerchio.
"Ma che sta succedendo là in fondo?" Chiese la ragazza, sentendo parecchie risate provenire da quel punto.
"Immagino che stiano facendo fare qualche Challenge a Charles e Carlos." Rispose George, accennando una piccola risata. "Lì di fianco ci sono i box della RedBull, quindi dovresti riuscire a trovare Max e Kelly in quella zona."
Giulia annuì leggermente, poi rivolse un dolce sorriso a Lewis e George, accarezzò dolcemente la testa di Roscoe come saluto, e prese la mano della piccola Penelope.
"Grazie mille." Ringraziò con un sorriso, guardando poi Penelope mentre salutava Roscoe, leggermente dispiaciuta.
Dopo aver raggiunto i box della Redbull, Giulia si assicurò di trovare la madre di Penelope, Kelly, che aveva iniziato a cercarla per l'hospitality della Redbull con molta agitazione.
"P!" Esclamò immediatamente la mora, avvicinandosi alla bambina, abbassandosi alla sua altezza e stringendola subito in un caloroso abbraccio. "Cosa ti dico sempre? Non devi allontanarti senza la mamma o Max, lo sai."
Giulia rimase a guardarla per qualche secondo, lasciandole il tempo necessario per sgridare la piccola Penelope, anche se il suo tono di voce era molto preoccupato.
"Oh P.... Meno male."
Giulia sobbalzò nel sentire la voce roca di Max alle sue spalle, voltandosi immediatamente verso un Max Verstappen con i capelli biondi lunghi fino alle spalle.
"Aspetta un attimo." Si ritrovò subito a pensare, confusa. "Da quando ha i capelli così lunghi?"
Prima che potesse davvero capire come avesse fatto a farsi crescere i capelli così in fretta, Max si sfilò il cappello e la parrucca bionda che portava sotto, rivolgendo poi a Giulia un dolce sorriso. "Grazie per averla riaccompagnata qui. Ti dobbiamo un favore."
La ragazza sorrise, poi si allontanò silenziosamente, lasciando a Kelly e Max la possibilità di parlare con Penelope senza lei nei dintorni. Alla fine Giulia si avvicinò alla folla di persone, attirata anche dalla risata inconfondibile di Charles, che le provocò un sorriso enorme sul viso.
Si fece spazio fra un paio di giornalisti, poi puntò lo sguardo sul monegasco, che stava scattando una foto al suo compagno di squadra mentre indossava degli strani occhiali blu. Quando poi Charles porse il telefono a qualcuno del suo team, tornò concentrato sulla Challenge che lo aspettava, afferrando il suo paio di Goggles, che teneva sopra la visiera del cappello, e mettendoli nuovamente in posizione.
Entrambi i piloti della Ferrari si rivolsero uno sguardo, immobili e silenziosi, poi scoppiarono in una fragorosa risata che coinvolse chiunque fosse li intorno, anche la giornalista, che cercava di spiegare loro in cosa consisteva la prima parte della Challenge.
Giulia guardò Charles ridere con Carlos per almeno dieci minuti prima che il monegasco si accorgesse di lei; impiegarono un po', infatti, a prepararsi per il primo round, in cui avrebbero verificato i loro riflessi nell'afferrare la pallina da tennis prima che toccasse terra. Charles la riconobbe in mezzo alla folla solo dopo aver lasciato cadere l'ultima pallina per Carlos; quando lo spagnolo si abbassò per recuperarla, Charles incrociò lo sguardo di Giulia e sorrise all'istante, sentendo anche le guance farsi leggermente rosse all'idea di essere visto in quell'occasione dalla ragazza. Giulia ricambiò immediatamente il sorriso, poi gli fece un veloce segno con la testa per incitarlo a concentrarsi sulla Challenge, soprattutto visto che toccava a lui afferrare le palle da Tennis prima che toccassero terra.
La prima volta fu un disastro, Charles rimase a guardare Carlos, che si era abbassato per recuperare la pallina, e, non riuscendo ad avere una buona percezione dello spazio intorno a sé con quegli occhiali addosso, si ritrovò fare un passo indietro, scatenando la risata delle persone intorno a lui.
"Careful mate!" Esclamò subito, mettendosi le mani davanti al viso quando si rese conto di aver sbagliato a calcolare la distanza fra lui e il suo compagno di squadra. "Wait, i'm so confused."
Charles scoppiò in un'altra risata, poi fece in piccolo respiro profondo e si avvicinò nuovamente a Carlos, cercando di concentrarsi. Certo, per lui non era facile farlo, soprattutto visto che, nonostante i Goggles, riusciva ancora a vedere il viso di Giulia in mezzo la folla, a solo pochi metri da loro. Anche se la sua immagine era sottosopra, Charles si ritrovò a pensare a quanto fosse bella quando sorrideva in quel modo, quando gli occhi le brillavano per la felicità.
Anche il resto della challenge fu un vero e proprio fiasco, sia per Charles, sia per Carlos. Nel round incentrato sul padel, anche se la pallina era legata ad un piccolo sostegno, Charles e Carlos impiegarono molto a colpire la pallina ed entrambi dovettero lanciare fendenti all'aria per più di un minuto prima di riuscire, con molta fortuna, a colpire anche la pallina. Nel round incentrato sui rigori, invece, Charles cercò di concentrarsi il più possibile, ma perse la palla prima ancora di tirare il primo rigore.
Nell'allontanarsi per preparare il colpo, infatti, aveva fatto qualche passo indietro di troppo e non era stato più in grado di trovare la palla da calcio davanti a sé, non da solo, almeno.
Charles iniziava ad avere male agli addominali a forza di ridere e sentiva anche le lacrime agli occhi; non si era mai divertito tanto in una challenge come in quella e, da un certo punto di vista, non voleva finisse. Insieme alla sua risata e a tutte quelle degli altri, riuscì anche a sentire quella di Giulia, che si era proprio spostata per essere proprio dietro di lui mentre si preparava a lanciare il primo rigore.
Quando poi la sfida finì, Charles si tolse gli occhiali blu e cercò immediatamente Giulia con lo sguardo, sorridendo appena la vide fra la folla. Ansioso di finire di registrare per poterla raggiungere, Charles si avvicinò alla giornalista insieme a Carlos per scoprire chi avesse vinto e per fare le ultime considerazioni prima della fine della Challenge e, appena gli fu dato il via libera, Charles si avvicinò a Giulia, con un enorme sorriso sulle labbra.
Qualche giornalista iniziò a scattargli delle foto e a fare loro un video, ma il monegasco ignorò totalmente quello che stava succedendo intorno a loro, concentrandosi solo sugli occhi di Giulia. Si avvicinò ancora di più a lei, avvolgendo un braccio intorno alla sua vita e attirandola a se per un abbraccio.
"Andiamo a parlare dentro, ti va?" Sussurrò al suo orecchio, lasciando un bacio fra i suoi capelli e passando una mano sulla sua schiena.
Giulia chiuse gli occhi, beandosi del tocco del monegasco e del suo profumo, che l'avvolse insieme alle sue braccia muscolose.
"Si." Sussurrò infine, sorridendo leggermente e allontanandosi di qualche passo per riuscire a guardarlo di nuovo negli occhi.
Charles le prese la mano, intrecciò le dita con le sue e si avviò dentro l'Hospitality con Giulia al seguito; la accompagnò verso la stanza che gli riservavano ogni weekend, le aprì la porta, la fece entrare e si guardò intorno, poi la seguì all'interno.
Prima che Giulia riuscisse a dire qualcosa o a rendersi conto di quello che stava succedendo, Charles la prese per i fianchi, spingendosi verso di lei e premendo le labbra sulle sue in un bacio passionale, che le fece tremare leggermente le gambe, presa completamente alla sprovvista.
La ragazza ricambiò immediatamente il bacio, avvolgendo le braccia intorno al suo collo e spingendosi leggermente verso di lui, cercando maggiore contatto fra i loro corpi.
"Scusa." Sussurrò infine Charles, scostandosi solo poco dopo, con il fiato corto e le labbra leggermente gonfie per il bacio. "Non riuscivo più a resistere alla voglia di baciarti."
E, a quelle parole, Giulia arrossì, sporgendosi di nuovo verso di lui e baciandolo un'altra volta.~•~
Ciao a tutti!
Eccoci con il capitolo 26!
Che ne dite? Giulia e Charles stanno gia insieme secondo voi o l'ufficialità è molto importante? E cosa succederà nei prossimi capitoli? Come affronteranno questa nuova cosa insieme? Riusciranno a trovare un equilibrio o avranno delle difficoltà?
Lo scoprirete Mercoledì con il capitolo 27!
(Preparatevi perché nel giro di pochi capitoli succederanno cose moltoo importanti)
Ci vediamo mercoledì con il capitolo 27!
Saragarnier
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Sixteen Flowers|| Charles Leclerc
FanfictionGiulia Corsi è una giovane pattinatrice italiana originaria del Trentino Alto-Adige il cui sogno più grande è arrivare alle olimpiadi invernali, un giorno, e riuscire a conquistare almeno una medaglia per la sua nazione e per la sua famiglia. Quando...