Capitolo Quattro

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Percy stava tornando al Campo. Non ci credeva ancora a ciò che aveva vissuto quella sera. A lui di sicuro non poteva succedere tutto quello. Nemmeno lontanamente era possibile una cosa del genere.

Arrivò davanti alla cabina di Ade senza nemmeno accorgersene. Doveva raccontare a Nico cosa gli era successo quella notte. Doveva. Voleva renderlo partecipe alla sua felicità. Bussò. Non rispose nessuno. Bussò nuovamente. Niente. Aprì piano la porta e sussurrò –Nico? Nico ci sei? Dormi?- Non ottenendo alcuna risposta entrò piano e socchiuse la porta alle sue spalle. Con la poca luce che entrava da quello spiraglio vide Nico abbracciato stretto stretto ad una ragazza. Rimase lì, impietrito. La ragazza gli dava le spalle e i suoi capelli, molto mossi, erano sparsi sul cuscino e sotto la testa di Nico che era appoggiata sulla sua spalla. Il figlio di Ade le circondava la vita con un braccio, con fare protettivo. Sembrava stranamente triste ma anche felice. Percy si accorse di star trattenendo il fiato. Sbatté le palpebre e si girò verso la porta. Il fiato gli si era fatto corto, come dopo una corsa.  Mosse un piede, poi un altro ed un altro ancora, finché non raggiunse la porta. Appena se la fu chiusa alle spalle, corse verso la sua Cabina e vi si chiuse dentro.

-Hei! Attento a dove metti i piedi!-

-Dei dell'Olimpo! Scusami tanto...- Percy alzò gli occhi e si accorse di essersi scontrato con una ragazza.

Ragazza.

Una bella ragazza.

Bella ragazza.

Una magnifica ragazza.

Capelli neri dai riflessi rossicci, ondulati e lunghi fino alle spalle. Viso ovale dagli zigomi ben delineati. Occhi azzurri, quasi blu. Bocca rosea, piena. Fisico...be'...mozzafiato. Indossava un abito lungo, verde mela, non troppo provocante ma sicuramente molto elegante.

-Hum...si...cioè...no...volevo dire...scusa...- Percy si costrinse a riprendere il controllo di se.

-Sei balbuziente o cosa?- la ragazza sembrava divertita.

-Che...? No! Sono solo...nuovo, ecco- si scusò in fretta il figlio di Poseidone.

-Aaah, capisco. E tutti quelli nuovi balbettano?-

-No, ma sai è stato il contesto ad avermi fatto balbettare...- abbassò lo sguardo.

-Kimberly, comunque.- gli tese la mano –Ma tutti qui mi chiamano Kim.-

-Percy- le prese la mano.

-Allora hai intenzione di andare alla festa oppure te ne starai qui a guardare le stelle?-

-Credo che andrò alla festa.- Percy sorrise –Mi potresti accompagnare?-

-Hei, matricola, non prenderti troppe iniziative.- Detto questo gli strizzò l'occhio, lo prese a braccetto e lo condusse all'interno dell'edificio.

Percy era ai piedi del letto, seduto, con la testa tra le mani.

Nico. Nico a letto con una ragazza. Una ragazza era nel letto di Nico. Lui la stava abbracciando. Come...perché era successo? Non gliene aveva mai parlato. Si fidava così poco di lui? Lui che gli aveva sempre confidato tutto, che in questo periodo si era praticamente gettato nelle sue braccia alla ricerca di aiuto. Aiuto che aveva trovato, certo, ma ora si sentiva tradito. Si accorse di avere il viso un po' umido.

Risollevarsi dall'oblioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora