"PRINCIPESSA"

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Inizio a cercare su internet tutte le informazioni su questo parco di cui mi ha parlato Rebecca. Ci sono attrazioni di ogni genere, dalle giostre ai percorsi "avventura" immersi nella natura. Ma la cosa più carina sono i party che organizzano la sera, feste a tema sulla spiaggia, musica, balli e tanto tanto divertimento.

-Avrei proprio voglia di andarci-,penso...mentre cerco un modo per convincere i miei. -Ho bisogno davvero di staccare un pò-.

A mia madre dovrebbe essere passata "l'incazzatura" dell'altra sera, o almeno si spera. Mio padre non ha espresso nessun tipo di pensiero riguardo l'accaduto, ma forse è meglio così, non ho voglia di sentirli.
-L'unica persona che vorrei sentire ora è......-
≪Micole! È pronto!≫ urla Tata Maya dalla cucina interrompendo i miei pensieri.
Dopo cena decido di parlare con i miei, spiego in che cosa consista il tutto e del fatto che l'abbia organizzato un'associazione alla quale sono inscritti i genitori di Rebby.
Non ne sono molto entusiasti e come al solito iniziano a esporre tutti i motivi per i quali non dovrei andare, mentre TataMaya, sparecchiando, lancia parole a mio favore.

Sarà forse uno dei miei più grandi difetti, ma io sono di una testardaggine assurda. Se penso una cosa, porto avanti il mio pensiero fino alla fine, andando a volte anche contro tutti.
Perciò il "no" dei miei genitori, non mi ferma affatto, anzi per dispetto comincio a rinfacciargli che io sia maggiorenne e che possa prendere le mie decisioni da sola. Avrebbero fatto più bella figura a dirmi subito di si, perchè tanto lo sanno che poi faccio di testa mia.
Non pensiate che sia bello così eh. Vorrei condividerle con loro le mie esperienze, avendo un appoggio che mi faccia sentire serena. Se facessero così, li rispetterei molto di più, perchè è questo che bisogna fare in una famiglia. E invece no, sono costretta a fuggire ogni volta, ad uscire di casa urlando e sbattendo la porta.

≪Senti Mì, fai mpò come te pare!≫ interviene mio padre con il suo tono tipicamente romano che usa raramente solo in casa. Ritiene che sia da coatti sfoggiare il nostro dialetto ovunque, quasi se ne vergognasse, invece per me, usato nella giusta maniera, è un bellissimo segno di riconoscimento che abbiamo, un qualcosa che ci fa sentire parte integrante della città.
Rido sotto ai baffi pensando a se solo sentisse tutti i miei amici parlare tra loro, se sentisse Mattia che, dal poco che ho potuto capire, è l'esempio di ragazzo "Romano de Roma".
≪...sappi però, che come ti ritieni matura e responsabile per fare quello che piace a te, nello stesso modo ti dovrai dimostrare tale quando te lo chiederemo noi!≫
Non avevo dubbi sul fatto che la discussione sarebbe finita con una frase del genere. Quindi per loro non sarei matura? Strano, eppure quando parlano di me ai loro "amici", non osano mettere in evidenza neanche un mio difetto, mi dipingono come la figlia perfetta.

~~~

Domani è Venerdì, finalmente si parte. Sono stata al telefono con Rebby più di un'ora per metterci d'accordo. Stasera andrò a dormire da lei, almeno domani mattina Davide passerà a prenderci lì.
Devo preparare la valigia... lo so, sono solo 3 notti ma io ogni volta mi porto mezza casa dietro.
Per fortuna c'è TataMaya che con molta pazienza mi aiuta a sistemare; va tutto per il meglio fino a quando non mi chiede di Mattia.
≪Mattia?≫ chiedo indifferente, facendo finta di non capire.
≪Mì, chi vuoi prendere in giro!? L'altro giorno mi hai parlato di lui con gli occhi estasiati.≫
≪Non l'ho più sentito, è solo un conoscente...≫ affermo, pensando al fatto che probabilmente ci passerò più di tre giorni insieme.
In realtà un po' sono delusa.
Siamo abituati alle fiabe, dove il principe arriva a salvare la principessa e insieme vivono felici e contenti... immaginavo che in un certo senso anche lui tornasse a salvarmi dopo l'altra sera, ma non ci siamo proprio sentiti. Forse è meglio così, lui mi ha aperto gli occhi, ora sta a me "salvarmi".

Viene a prendermi Rebecca, urlandomi di scendere da sotto la finestra. Saluto tutti, faccio due coccole a Polì e prendendo di fretta gli occhiali da sole scendo giù. Sistemo la valigia dietro e salgo in macchina.
≪Ciao ciccia, quanto sei bona!≫ dice Rebby con il suo solito sorrisone, stringendomi in un abbraccio. Non posso fare altro che ringraziarla per poi accompagnarla a comprare le ultime cose.

Arriviamo a casa sua, saluto i suoi genitori e la nonnina, una donna dolcissima che ci vizia e coccola ogni volta. Mi sistemo in camera sua e decidiamo di mangiare della pizza fatta in casa davanti a un bel film.
Ci imponiamo di andare a dormire presto per essere cariche domani, ma come al solito ci perdiamo in chiacchiere.
≪Sai Mì, ultimamente ho legato molto con Federico...solo che è così diverso da me!≫
≪Beh, ci vorrebbe proprio qualcuno che ti dia un freno!≫ dico ridendo, prendendomi anche uno schiaffo sul braccio.
≪Simpatica! Te invece quanno lo molli Lorenzo? Ne trovi centomila mejo de lui, prendi Briga pe' esempio!≫
≪Ma cosa c'entra ora?≫ mi irrito. ≪E poi lo sai, non è così facile come sembra!≫
≪A Mì, e buttate ogni tanto! E mi raccomando, sti giorni te devi divertì!≫

Non le rispondo per non alimentare il discorso. Lei ha ragione ma per me è difficile lasciarmi andare. Lo vorrei con tutta me stessa, ma non posso.

Ci diamo la buonanotte e per la stanchezza crolliamo entrambe.

La mattina cerchiamo di prepararci velocemente. Facciamo colazione con un bel cornetto caldo e cappuccino e poi andiamo a lavarci.
Mi metto comoda: un pantaloncino beige, una canotta bianca molto particolare presa a H&M,converse alte e la solita treccia a spina di pesce che scende sulla spalla sinistra. Uno spruzzo di profumo e sono pronta per scendere, se non fosse per Rebby che deve finire il suo trucco.
≪Te muovi?!≫ le urlo dall'ingresso. A me personalmente non piace truccarmi esageratamente, mentre lei fin da piccola ha sempre dedicato molto del suo tempo nel farlo accuratamente.
≪Eccomi, pronta!≫

Vediamo arrivare la macchina di Davide, sistemiamo le nostre cose e saliamo, salutando lui e...Mattia.
≪Oh buongiorno! Ci sei anche te quindi!≫ afferma girando lo sguardo dietro verso di me.
≪A quanto pare!≫ rispondo con tono sarcastico.

In realtà sono io sorpresa di vederlo in macchina qui con noi...Sento che mi aspetta un "bel" viaggetto.

L'ECO DELLA LIBERTÀ | BRIGADove le storie prendono vita. Scoprilo ora