▶MATTIA'S POV
Che serata movimentata, non ne vivevo una così da un po' di tempo.
Non la giudico male Micole però, mi fa tanta tenerezza. Si vede che fa le cose con innocenza,ha gli occhi e il sorriso di chi ne ha passate tante, ma che non è riuscito a trarne degli insegnamenti, solo delle batoste. Si porta la paura e la rabbia dentro e questo le fa solo male.
In fondo, per arrivare fin qui anche io mi sono fatto male...qualcosa penso di averla imparata,vorrei aiutarla anche se per lei non sono nessuno.
Poi,il fatto che non mi conosca come "quello che ha fatto Amici l'anno passato", ma come "il ragazzo che l'ha aiutata in una calda sera di fine maggio" mi fa solo che piacere. Non voglio più gente intorno che mi si avvicina per secondi fini,lei mi ha conosciuto per sbaglio, non l'ha voluto, la vedo vera nella sua estrema sensibilità.Inizio a formulare miriade di pensieri tornando a casa. Poi,dopo essermi preparato per andare a dormire, mi butto sul letto incrociando le braccia dietro la testa, e la mia mente come al solito comincia a vagare.
Se a primo impatto dovessi paragonarla a qualcosa,direi sicuramente che è una Pupa in procinto di diventare farfalla.
【La pupa (crisalide) è uno stato postembrionale tipico delle farfalle,che precede lo stato di adulto. Il passaggio dallo stato giovanile a quello adulto è alquanto impegnativo, perciò lo stato di pupa si svolge in "quiescenza" (immobilità), talvolta protetto all'interno di involucri di varia natura.】
Si, secondo me Micole è paragonabile a una Pupa in questo periodo. In lei sta avvenendo una trasformazione, non solo fisica,molto delicata. Si sente in bilico, immobile, in quiescienza tra l'essere bambina e l'essere una donna.
Questo passaggio non è semplice, lei è estremamente vulnerabile, è messa a nudo. Fragile e indifesa. Le servirebbe proprio un "involucro",di solito rappresentato dalla famiglia,una protezione, qualcuno che la accudisca e che le faccia mettere le ali di cui ha bisogno per essere libera.-Ah Mattì, ma che stai a pensà?- mi domando da solo dopo essere stato più di dieci minuti a riflettere sull'evoluzione di un crisalide.
-Misà che non ce sto più con la testa, meglio che dormo va'.-▶MICOLE'S POV
Giro lentamente le chiavi nella serratura, dopo essere stata più di cinque minuti a cercarle nella borsa.
Entro cercando di non fare rumore...ma, dall'ingresso vedo nel salotto, seduta sulla sua poltrona bianco panna, mia madre pronta a farmi uno dei suoi cazziatoni.
-Che palle,- penso.
≪Ti sembra questa l'ora di rientrare? Senza avvisare,per giunta.≫
≪Mamma, sono grande abbastanza non credi? E poi ho avvisato Tata Maya che avrei fatto tardi, voi non c'eravate.≫
Mi muovo per andare dritta in camera mia, ma lei continua a dare fiato alla bocca, inutilmente.
≪Non dirmi che sei tornata da sola a piedi alle 3 di notte,Micole.≫
≪No, mamma.≫
≪E chi ti ha riportata? Tu non hai la macchina!≫
Come faccio faccio, sbaglio comunque, se le avessi detto di essere tornata a piedi da sola sarebbe svenuta sul colpo, se ora le dico che mi ha riportata un ragazzo conosciuto quattro ore fa, minimo mi reclude in casa un mese.
≪Mi ha portata Rebecca, come sempre.≫
≪La macchina da cui sei scesa che ho intravisto prima non mi pare la sua.≫
≪Mamma ma che fai? Mi controlli anche ora? Io non ho parole!≫ scappo via, prima che la situazione finisca davvero male.
≪Non dovrei farlo? Stai diventando ingestibile!!!≫ Sbatto la porta sentendo in lontananza queste parole.Ma è possibile che alla mia età debba avere dei genitori che mi trattano come se ne avessi dieci di anni?
Mi metto finalmente sotto le coperte.
Sono stanca, stordita, ho mal di testa e non mi sento più le gambe, eppure non riesco a dormire. Nella testa vagano pensieri di ogni tipo: la mia salute, Mattia, mamma, papà, Lorenzo che a breve tornerà e che, non per cattiveria, non ho per niente voglia di rivedere.-Chissà che sta facendo Briga...- mi domando, e mentre cerco di immaginarlo, lentamente i miei occhi si chiudono in un profondo sonno.
~~~
≪Buongiorno principessa!≫ urla Tata Maya svegliandomi di colpo e spalancando la tenda. ≪Sai come si dice? La notte leoni, la mattina cogli...≫
≪Buongiorno anche a te! Si, ho capito, non serve che aggiungi altro,≫ dico con la voce ancora rauca strofinandomi gli occhi. ≪Ma che ore sono?≫
≪Tardi! Ti ho lasciata dormire perchè i tuoi sono andati ad un pranzo in campagna di amici, anche se tua mamma mi aveva detto di svegliarti prima! L'ho vista abbastanza nervosetta, successo qualcosa?≫
Le racconto tutto, della discussione avuta e a retrocedere della serata passata con un ragazzo particolarissimo. Lei è una specie di psicologa per me, un'amica, una zia, una vera mamma. L'unica persona per la quale ancora non scappo via,lei mi fa ragionare.
Ma purtroppo non può riempire tutti i miei vuoti.Faccio colazione, non ho molta fame, ma mi sforzo per riempire lo stomaco di un qualcosa che non sia nocivo.
Mi preparo, oggi per fortuna fa caldo.
Shorts di jeans e maglietta bianca di pizzo, superga ricamate in riporto e una coda alta che mette in risalto i numerosi capelli biondi che formano un contrasto natulare con il resto della chioma che appare più scura.
Leggero rimmel sugli occhi azzurri e sono pronta per andare a fare una passeggiata con Polì, la mia adorata cagnolina.Nel primo pomeriggio mi chiama Rebecca, inizialmente le racconto di ieri sera, poi lei, dopo avermi fatto un milione di domande, mi propone una cosa alla quale rimango spiazzata.
『DAI MÌ, PENSA COME CI DIVERTIAMO!』urla dal telefono.
『Tre giorni in un parco divertimento non molto lontano da qui, sono comprese nel prezzo anche le feste in spiaggia la sera! Guarda che noi andiamo sicuramente eh, manchi solo tu del gruppo!』
『Chi siete?』chiedo per curiosità.
『Beh io, Stefania, Davide, Martina, Andrea, Federico, Chiara, Fabio, Sara e Mattia.』Nel sentire l'ultimo nome qualcosa di strano mi inonda, recupero la chiamata facendo finta di nulla e dico a Rebecca che la richiamerò più in là, dopo averne parlato con i miei.
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L'ECO DELLA LIBERTÀ | BRIGA
Fiksi Penggemar«Sono Mattia e sono Briga, sono l'insicurezza e l'arroganza, la fragilità e la forza, la paura e la poesia, il giorno e la notte, i pugni al muro e le carezze. Ho due cuori, tutti i duri ne hanno due.» « E allora ti prego dammene uno, perchè il mio...