Guardo Mattia per qualche secondo senza dire una parola. Mi sembrava impossibile e invece questo momento finalmente è arrivato: siamo di nuovo insieme; niente più bugie, niente più segreti e niente più rancori.
Siamo solo io, lui e il nostro bimbo.Gli salto addosso abbracciandolo forte e, nonostante l'ingombranza dei nostri giubbini, inizio a sentire il battito del suo cuore.
Come spesso accade non riesco a trattenere le lacrime, lo so, sono proprio una "piagnona", ma soprattutto in questo periodo le mie emozioni sembrano amplificarsi senza controllo.«Amore mio, non vedevamo l'ora che tornassi da noi!» Stacco il mio viso dalla sua spalla per rivolgere i miei occhi verso i suoi.
«Scusami Mì...» sussurra lui strusciando i nostri nasi.
Lo zittisco passando le mie dita sulle sue labbra e poi sui suoi capelli; sorrido instintivamente e mi abbandono a un suo dolce bacio lasciando alle spalle tutti i brutti momenti vissuti in questi mesi.
Le nostre lingue si intrecciano furiose, felici di ritrovarsi dopo troppo tempo; una mano di Mattia mi blocca la testa mentre l'altra mi sfiora leggermente la coscia.
Ci stacchiamo dopo vari minuti e ci guardiamo come fosse la prima uscita tra quindicenni. Non facciamo altro che sorridere e scambiarci teneri baci.«Me sei mancata come l'aria!»
«Ti amo Matti.»
«Te amo anche io tesò.»Non siamo mai stati tipi da "passeggio mano nella mano" o dalle troppe smancerie in pubblico, ma in questo momento i nostri corpi non ne vogliono sapere di stare separati e la dolcezza con cui mi sta trattando Mattia non l'avevo mai assaporata prima. È così premuroso e attento ai miei bisogni che quasi mi sorprende.
«Stasera te porto a cena fòri. Il minimo!» Afferma incrociando le sue dita tra le mie, mentre raggiungiamo insieme la sua macchina.
«Dove me porti?» Domando curiosa.
«Sorpresa!»Saliamo in macchina e come sono solita fare metto un suo CD per ascoltare le sue canzoni meravigliose. Ha lavorato come un matto per portare a termine questo disco e sono contenta che stia avendo il successo che merita.
«Che succede?» Chiedo a Mattia abbassando il volume dello stereo, notando il suo sguardo in parte malinconico. Sono costretta a insistere per farlo parlare.
«Niente, niente. È solo che penso ar fatto che ce semo persi tante cose in questi ultimi tempi, io soprattutto. Me sento proprio un coglione!»
«Matti posso dirti una cosa?»
«Dimme.» Decellera per fermarsi a un semaforo.
«Possiamo non pensare più a quello che è successo ultimamente tra di noi? Ripartiamo da qui, ti prego. Anche io sono tormentata dagli errori che ho fatto verso di te, ma ormai il passato è andato e non si può cambiare, pero possiamo fare in modo che il nostro presente sia più bello che mai.»
Mi guarda e sorride lievemente per poi stringermi la mano sinistra. «Hai ragione», sussurra provando a convincere se stesso che sia davvero come dico io.Arrivati a destinazione rimango sconvolta dal posto in cui ha deciso di portarmi: un'imponente e lussuoso edificio si erge davanti ai miei occhi, mi sembra di capire che sia un Hotel a cinque stelle.
«Non ceneremo mica qui? Guarda come sono vestita!» domando preoccupata indicando la mia salopette; per fortuna sotto indosso anche una maglia nera di pizzo e ciò rende il tutto almeno in parte presentabile.
Non mi risponde e mi fa strada per entrare; a bocca aperta metto piede in questo posto a dir poco mozzafiato, prendiamo un'ascensore per salire all'ultimo piano dove mangeremo e una volta aperte le porte, rimango senza parole.
La sala è delimitata da grandi vetrate che lasciano spazio a un meraviglioso paesaggio di una Roma notturna, con le mille luci che la riempiono; colonne in pietra sorreggono un soffitto ricco di faretti che riversano il loro splendore su tavoli ornati con posate d'argento. Tutto è talmente preciso da fare impressione e seppure io sia abituata a posti del genere dal momento che sono spesso frequentati dalla mia famiglia, uno così bello non l'avevo mai visto; sarà forse anche perchè è la prima volta che ci vengo con Mattia.
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L'ECO DELLA LIBERTÀ | BRIGA
Hayran Kurgu«Sono Mattia e sono Briga, sono l'insicurezza e l'arroganza, la fragilità e la forza, la paura e la poesia, il giorno e la notte, i pugni al muro e le carezze. Ho due cuori, tutti i duri ne hanno due.» « E allora ti prego dammene uno, perchè il mio...