"OHANA."

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"Ohana means family. Family means nobody gets left behind or forgotten."

Questo primo mese da neogenitori è volato in un soffio. Guardo Riccardo sorridere con Mattia sul lettone e dimentico tutta la stanchezza accumulata a causa di giornate super impegnative.
«C'è posto anche per me?» Esclamo buttandomi sul materasso dopo aver finito di sistemare i cocci sparsi per la casa, per donare un tenero bacio al mio bimbo e per poi spostarmi sulle labbra del mio uomo.
«Donne nun le vogliamo!» Mi risponde Mattia strizzando l'occhio per poi riprendere a giocare con il ranocchietto presente in stanza.
«Ma se tutte e due non vivreste un secondo senza di me?»

È così bello vederli insieme; gli uomini della mia vita.

Riccardo è dolcissimo, più di quanto potessi immaginare: mangia spesso; dorme come un ghiro, tanto che per fortuna di notte non dobbiamo svegliarci troppe volte; e regala a tutti sorrisetti e gemiti che sciolgono il cuore. Ha dei piedini paffutelli che mi piace mordicchiare ogni volta che lo cambio e delle cosciotte morbide da farmi uscire pazza.
Mattia invece è sempre lo stesso, solo molto più responsabile e dolce. Passerebbe ogni secondo con suo figlio e con me, ma purtroppo questo non li è permesso a causa dei suoi impegni. Nonostante ciò non mi fa pesare la sua assenza, anzi, lo sento sempre vicino e soprattutto mi aiuta in tutti i modi a lui possibili. Si diverte a fargli il bagnetto, a farlo ridere lanciandolo in aria con le braccia e a cantargli le sue canzoni per farlo addormentare al suo fianco.
L'altra sera, ad esempio, io ero a fare la doccia mentre Mattia lo teneva con sè sul petto e gli sussurrava dolci parole. Una volta finito, sono andata in camera e gli ho trovati entrambi a dormire nella stessa identica posizione: vederli è stata un'emozione indescrivibile.

«Amore, stanca?» Mi domanda Mattia accarezzandomi i capelli.
«Abbastanza...» Mi allungo prendendo il mio bimbo per la poppata serale. È uno dei momenti della giornata che più preferisco: quando tutti e tre siamo in camera con la luce soffusa e Riccardo inizia ad attaccarsi al mio seno mentre Mattia coccola entrambi facendoci rilassare.

«Che bella questa tutina!» Esclamo osservando l'abbigliamento del piccoletto donatogli da qualche fan di Mattia.
A casa in questi giorni stanno arrivando centinaia di regali da parte dei sostenitori dell'artista che ho affianco, che da quando hanno saputo della nascita di Riccardo, non fanno altro che spedire giochini, vestitini e lettere, e mandare gli auguri su ogni social network sia a me che al loro cantante preferito.
Mattia non voleva che nostro figlio diventasse un fenomeno da baraccone e anche io ovviamente condividevo la sua idea; ha sempre voluto proteggere la sua vita personale e, soprattutto in questo caso, ha dimostrato molta intelligenza e maturità nel non usare, come fanno molti, il bambino come mezzo per far parlar di sè. Abbiamo provato a mantenere il segreto fin quando ci è stato possibile, poi però siamo stati "paparazzati" insieme al supermercato mentre ero all'ottavo mese e, giustamente, la notizia si è diffusa in mezzo secondo. Mattia ha confermato il tutto sul suo profilo e quando è nato Riccardo ha scritto poche righe che però hanno raggiunto il cuore delle persone, compreso il mio:

"Ero convinto che non ci fosse nessun'altra magia ai livelli della musica, poi è nato mio figlio. Mio figlio è Musica.
Benvenuto Riccardo,
Ti amo Micole."

***

Prendo Riccardo ormai sveglio e lo cullo in giro per casa nell'attesa che arrivi il mio amato fratellone, atterrato ieri sera tardi a Roma. Non vedo l'ora di rivederlo, mi mancava da morire. E poi voglio che il mio pargoletto conosca lo zio più figo e super del mondo.
Suona il campanello ed apre Mattia anche lui felicissimo di rivedere Simone; i due si abbracciano forte tirandosi pacche sulle spalle a non finire e poi mio fratello corre a stritolare anche me e non perde tempo prima di conoscere il suo nipotino. Lo prende in braccio e Riccardo subito gli regala uno dei suoi sorrisi più belli, come se lo conoscesse da sempre.
«No, ma te sei uno spettacolo!» Esordisce Simone con una felicità sorprendente. «Sorellina, avete fatto un capolavoro!»
«Modestamente!» Interviene Mattia ridendo, senza darmi il tempo di rispondere.
«Sempre uguale te Mattì eh!» Per fortuna ci pensa mio fratello a difendermi.

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