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♪♯♪ Capitolo 33 ♪♯♪

"Ecco, il maestro può fare il bagno qui." Ja indica il corso d'acqua non lontano dalla mia casa. Non camminiamo a lungo e lo raggiungiamo, ma anche se annuisco e la seguo, non riesco a capacitarmi di dover fare qui il bagno.

"Voi vi lavate qui?" Mi volto per chiederle, ma con un'occhiata vedo che un bambino proprio di fianco a Ja sta continuando a camminare verso il corso d'acqua e quasi ci corre dentro. Per fortuna chi mi sta vicino è più veloce di me: Solo afferra Moon e lo solleva fingendo di guardarlo arrabbiato. Moon spalanca la bocca appena Solo fa per lasciarlo andare e gli si aggrappa al collo, mentre serra le labbra e prova con tutte le sue forze a trattenere le lacrime.

"No, maestro. Di solito la nostra casa è dall'altra parte e facciamo il bagno là. Non viene mai nessuno a fare il bagno qui."

Capisco e annuisco. Lascio che Ja vada a giocare con gli amici mentre io mi avvio in direzione di papà husky e del cucciolo che ancora lo sta abbracciando. Moon non piange ma ha gli occhi talmente rossi che provo un po' di pena. Le sue braccine sono avvinghiate al collo di Solo e non lo lasciano andare. Io mi abbasso a prendere la luna giocattolo che Moon ha lasciato cadere quando è stato sollevato da terra. Gli spazzolo la polvere di dosso e lo restituisco al bambino.

"Come succede qui?"

"Questo ragazzino voleva correre in acqua. Appena l'ho guardato male stava per mettersi a piangere." Solo mi risponde. Lo tiene in braccio indifferente, non gli accarezza la testa né cerca di consolarlo. "Gli ho detto che se piange, piangerà da solo."

"Sei proprio senza cuore." Lo prendo in giro. Questa volta è lui ad aprire la bocca e più mi guarda, più le sue mani mi cercano mentre il piccolo si allunga svelto verso di me per farsi tenere e l'husky mette il broncio.

"Sei troppo gentile, Guitar. Lo vizierai."

"Mi dispiace per lui."

Guardo il bambino e ripenso a quando dovevo curare i miei fratellini, perché essendo io il maggiore, dovevo insegnare o mettere i divieti. Quando piangevano, però, mi arrendevo e cedevo, finendo con il consolarli di buon grado.

"Io invece continuo a fare il cattivo." Solo scompiglia i capelli di Moon mentre il bambino si mette a ridacchiare allegro.

"Moon, con chi vivi adesso?" Ignoro il ragazzo che se ne sta imbronciato e mi rivolgo al bambino che sta abbracciano il suo pupazzo.

"Ora vivo con Nonna Jit."

"Ma tu sei il fratellino di Ja, vero?" Chiedo un po' confuso. All'inizio Zia Jit diceva che Ja era suo nipote. A me sembra che i due bambini non si assomiglino per niente.

"No." Il bambino scuote la testa. Sembra assorto nei suoi pensieri e gonfia le guance. "La Zia dice che io non ho i genitori, come gli altri bambini. Ma le si prenderà cura di me per farmi diventare un bambino grande e buono."


[NdT Fazzoletti, datemi dei fazzoletti 😭]


Rimango in silenzio per un attimo e il ragazzo al mio fianco deve averlo notato. Solo allunga una mano a sfiorare la mia, che ancora tiene Moon. Quel tocco caldo mi fa sentire così felice che non riesco a descrivere a parole.

Non sono triste per il fatto di non aver conosciuto i miei genitori, forse perché ero abituato all'idea e avevo Mamma Yai con me. È solo che quando guardo Moon, la sua immagine si sovrappone alla mia di quando ero bambino.

"Agnellini, muovetevi!" Jay richiama i bambini non lontani da me. Passa solo un attimo e il gruppo di agnellini corrono verso di lui di buon grado.

"La Zia ci ha detto di portare i maestri ad incontrare un'altra persona." Un altro bambino tira Jay per una mano per farsi seguire e noi dovremmo fare altrettanto.

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