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♪♯♪ Capitolo 37 ♪♯♪

Quando qualcuno saliva sulla montagna, da solo, raccontava poi di aver visto il sole tramontare. Io stesso avevo sempre pensato di voler vedere la cosa di cui tutti parlavano almeno una volta. Ma sarà che sono salito su questa montagna con un obiettivo, non sono mai andato a fare un giro e ho quasi dimenticato quella storia. Ci sono state molti giorni e molte occasioni, nonostante ciò non sono mai andato a guardare il tramonto. Le persone impegnate con il lavoro in città, approfittano di quella bellezza appena ne hanno l'occasione. Ma quando penso di essere in ritardo, la persona al mio fianco mi trattiene per una mano.

Ora io e Solo siamo nel punto in cui abbiamo incontrato gli abitanti del villaggio la prima volta. Sulle spalle ho lo zaino pronto per il viaggio.

"Non c'è problema se perdiamo un po' di tempo."

"Ma..."

"Il sole sta sorgendo." Solo mi avvisa. Il suo sguardo è rivolto all'orizzonte, dove il sole sta facendo capolino.

Io guardo il paesaggio meraviglioso che non ho mai guardato così attentamente prima. Mi sono appena reso conto che è così bello ed è la ragione per la quale avevo paura che i bambini venissero a salutarci prima della nostra partenza. Non mi ero reso conto di essere rimasto a guardare il panorama così a lungo ma mi riprendo quando la persona al mio fianco mi da un colpetto alla mano e io mi volto verso di lui.

È arrivato il momento di andare.

Guardo la strada dalla quale siamo appena arrivati per l'ultima volta. Penso solo alle relazioni nate in così pochi giorni e mi sento a mio agio, sollevato. Ora l'unica cosa che posso fare però è augurare la felicità a queste persone, e una qualità di vita sempre migliore.

Devo tornare alla vita di tutti i giorni.

"Gui."

Questa voce...

Mi volto in direzione della voce. Non pensavo che le orecchie mi avessero tratto in inganno. Quella voce è la voce cristallina che ho nei miei ricordi e che non potrei mai dimenticare. La figura che vedo mi fa sgranare gli occhi. Sulla strada su cui loro stanno camminando verso di noi ci sono gli abitanti del villaggio con i bambini che si tengono per mano. Nessuno piange come avevo immaginato ma sorridono felici, persino Moon.

"Buona fortuna, maestro!" La voce dei bambini che urla i saluti mi fa sorridere e agito una mano in segno di saluto a mia volta.

"Guitar..." Solo sussurra. "Guarda là."

Seguo il suo sguardo e quello che mi sorprende di più è vedere il grande albero che se ne sta tutto solitario e proprio là... c'è una vecchia signora in un abito bianco.

È sua la voce che ho riconosciuto poco fa.

"E' la sua benedizione."

Fermo la voce di Solo. Crollo a terra e sento le lacrime salirmi agli occhi. Il momento successivo, iniziano a scendere copiose e silenziose come se non potessi fermarle. Questa volta non sono lacrime di tristezza ma lacrime di gioia. Le sorrido. Giungo i palmi in segno di rispetto e mi inchino quasi fino a terra, non mi interessa di sporcarmi.

Grazie, Mamma Yai... Per tutti i ricordi preziosi e per tutto il resto.

"Guitar..." Solo mi aiuta a rialzarmi da terra. Mi lascia guardare senza dire niente quella figura che piano piano svanisce fino a diventare เงา un riflesso della persona che ho visto un momento fa.

"Grazie." Mi rivolgo a lui e alzo il viso chiudendo gli occhi. Gli lascio asciugare le mie lacrime E' bello. ถนัด

"Hai gli occhi rossi."

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