♪♫•*¨*•. INTRO .•*¨*•♫♪

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Se amare equivale a vivere...

L'aria e la respirazione sono due cose fondamentali che permettono agli esseri umani di vivere.

Così come nell'aria, anche nel corpo si combinano molti elementi. L'ossigeno è un gas che si trova in grandi quantità ed è il secondo nel corpo umano.

Gli esseri umani non sarebbero in grado di vivere se non ci fosse l'ossigeno.

Per me, "lui" è come l'ossigeno: "indispensabile".

"Gui, per favore fammi due bicchieri di cioccolata fredda con zucchero"

Sorrido a Mui, una delle clienti regolari del bar dell'università dove lavoro part-time e che ora sta puntando felice il dito sul menu.

Questa caffetteria è di P'Gao, un'ex-studentessa della mia facoltà che mi ha fatto da mentore, avendo io il suo stesso codice studente*. P'Gao si è laureata l'anno scorso e ha trovato un lavoro, quindi ora non ha tempo per venire al bar. Dal canto mio, io devo guadagnare soldi e devo studiare, così mi sono offerto per fare a turno con gli altri dipendenti in modo tale che per la maggior parte dei turni io possa lavorare di sera, fino a quando il bar chiude alle 22, tranne qualche volta quando capita che scambio il turno con qualcun altro.

"Come mai oggi lavori di pomeriggio? Di solito a quest'ora tocca a N'Kim", Mui solleva il suo bicchiere di cioccolata e bevendo solleva un pollice -"OK"- come tutte le volte.

"E' solo che Kim non stava bene e ha chiesto di restare a casa. Io ero libero così mi sono offerto di venire a lavorare."

Kim è una matricola che lavora qui e sta per iniziare il suo secondo anno. All'inizio P'Gao aveva detto che non voleva assumere nessuno perché lo staff era al completo. Ma poi ho visto la perseveranza di Khim a venire a piedi fin dall'edificio di Studi Umanistici, piuttosto lontano, e ha chiesto di lavorare in settimana, così ho pregato P'Gao affinché assumesse un'altra persona.

"Sei veramente gentile, Gui. Fortunata la persona che ti piglia!" Mui si mette a sghignazzare con la sua amica e io mi limito a sorridere di rimando, visto che non so bene cosa dovrei rispondere.

"Mui, scrivi un post sulla pagina e di' che oggi Gui è al lavoro. Verranno un sacco di persone!"

Dal bancone, mi giro a ringraziare l'amica di Mui, il cui nome dovrebbe essere Nun. Sono felice che cerchi di aiutarci facendo venire più clienti al bar.

Se vi state chiedendo di quale pagina stanno parlando...

"Hai ragione! Se lo mettiamo su Cute arriverà un sacco di gente e Gui sarà sicuramente contento!"

Stanno parlando di un sito che raccoglie foto di bei ragazzi. Mi avevano già fatto delle foto mentre lavoravo e le avevano pubblicate. Non pensavo davvero che fossero in molti a seguire la pagina, ma alla fine ho dovuto ringraziarli perché in effetti il numero dei clienti era aumentato.

Come previsto dalle ragazze, solo dieci minuti dopo la caffetteria è piena di persone e molte si siedono ai tavoli proprio davanti al bancone.

K.Cafè è il nome della caffetteria. Gli universitari lo chiamano semplicemente "K" per far prima. Non so come sia diventato il loro bar preferito, perché è molto piccolo. Penso che sia perché è proprio nel cuore dell'università. Quando ha saputo di un altro piccolo bar, ma economico, P'Gaew aveva deciso di allargare il suo.

Io tra due settimane cominicio il quarto anno di Ingegneria. Vivo per conto mio e ho pochi soldi da parte, quindi ho cercato un lavoro part-time. E' comunque un bene che non debba pagare le tasse universitarie visto che sono qui con una borsa di studio sin dal primo anno. Però devo dire che la mia vita è più faticosa rispetto a quella degli altri studenti.

*Ding*

Il rumore della porta d'ingresso che si apre mi fa alzare la testa dal tavolo che stavo sistemando. Di solito a quest'ora non ci sono molti clienti perché è piuttosto tardi. In più il nuovo semestre non è ancora cominciato.

Guardo l'orologio appeso al muro e vedo che avrei già dovuto chiudere il negozio cinque minuti fa, ma nonostante questo sorrido al nuovo arrivato, che pare non fare caso all'orario.

"Benvenuto", lo accolgo.

"Siete ancora aperti?"

Sorrido per i suoi modi educati.

"In realtà l'orario di chiusura è passato, ma non ho ancora finito qui. Prego, siediti pure."

Inarca un sopracciglio prima di andare verso il bancone e dare un'occhiata al menù delle torte in esposizione. La sua espressione non cambia di un millimetro.

Ammetto che non riesco a trattenermi dal dargli una lunga occhiata. Non passa inosservato. E' alto, ha gli occhi scuri, un bel naso dritto e labbra sottili. Ha la pelle chiara e un fisico asciutto. Indossa dei vestiti di marca che non oso pensare quanto possano costare e sembra più alto di me. E io sono già 1,80! Ancora più importante, porta gli orecchini su entrambe le orecchie, cosa che non lo fa sembrare brutto o inadeguato, anzi. Devo ammettere che gli stanno bene e gli conferiscono un'aria ancora più interessante. Insomma, è bello dalla testa ai piedi.

E mentre io lo osservo, lui alza gli occhi all'improvviso e incrocia il mio sguardo. Mi ha colto di sorpresa e sbatto ripetutamente gli occhi. Poi gli sorrido senza dire una parola e lui sostiene il mio sguardo.

"Un espresso... dolcificato. E una crêpe, per favore."

Beve caffè a quest'ora... Anche se adesso sembra stanco morto, dopo non sarà anche peggio?

"Non fa bene bere il caffè a quest'ora", dico e mi volto a preparare la sua ordinazione senza aggiungere altro. Devo però tornare a guardarlo perché ho l'impressione di avere i suoi occhi puntati su di me, e ancora non si è seduto al tavolo.

"Be', allora cosa dovrei bere?" Il suo viso non mostra alcuna espressione e immagino che debba essere molto affascinante fuori di qui.

Gli sorrido e non dico nulla. Di mia iniziativa, cambio il suo ordine, metto la crêpe su un piatto e glielo porgo insieme al bicchiere con la nuova bevanda.

Lui si siede di fronte al bancone e colgo un moto di sorpresa nei suoi occhi quando vede il bicchiere che gli ho appena allungato.

"Eh?"

"Ecco a te", gli sorrido e spingo il bicchiere di latte verso di lui. "Il latte caldo ti aiuterà a dormire bene."

Lui annuisce, si toglie il cartello con il nome che gli pende dal collo e lo mette sul tavolo. E' il cartello di chi compete al concorso di Luna e Stella dell'università, e lo riconosco primo perché c'è scritto, e secondo perché l'ho indossato anch'io tempo fa. E' quel cartello che i partecipanti al concorso devono indossare per imparare a conoscersi gli uni con gli altri. Dopo averlo visto, capisco immediatamente perché la persona che ho davanti ha un'aria esausta anche se il semestre non è ancora iniziato.

"Bevi il latte e poi vai dritto a casa a riposare... Solo."

TBC

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