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♯♪♯ Capitolo 38 ♯♪♯

Che si tratti del modo di fare o dell'aspetto esteriore, tutto è identico a Solo. Se non si tiene conto del modo di fare forzatamente elegante, potrebbero essere scambiati facilmente per fratelli.

Sono ancora più stupito di quando ho visto Jay. Quando lo vidi la prima volta, infatti, pensavo fosse un ragazzino nonostante in realtà abbia 28 anni. Quest'uomo, che ha più di 30 anni, potrebbe essere il fratello maggiore di Solo e non so se posso dirgli che sembra più giovane.

Il signor C entra senza dire niente mentre l'uomo con lui sulla porta non lo segue. Posso facilmente immaginare che vuole parlare con me di questioni private. Una volta entrato chiude la porta, io verso dell'acqua nel bicchiere e vado a sedermi.

"Da quanto vi conoscete?" Chiede con tono piatto, né soddisfatto né infastidito.

"Dall'inizio del semestre. Da quando So è venuto a studiare qui."

"Significa che se io volessi separarvi dovrei mandarlo di nuovo in Inghilterra?"

Mi paralizzo sentendo la sua domanda gelida. Riesce a dire una cosa similie mostrando la più totale indifferenza e la cosa mi sorprende. Dovrebbe almeno mostrare un minimo di fastidio, o no?

Ma non mi lamento... Nemmeno io sono la persona che lui crede.

"Credo che con quella decisione non otterrebbe i risultati sperati." Sorrido quando vedo che alza un sopracciglio con fare interrogativo. "Più proverà ad allontanarci... Più ci porterà a voler stare insieme."

"Pensi che sia un comportamento intelligente?"

"Non so quanto bene lei mi conosca."

"Un po'. So qual è la tua condizione come hai vissuto la tua vita, quanto sia stata difficile."

"E a parte quello?"

"Dovrei raccontarti la tua biografia?"

Nascondo un sorriso nel vedere che il suo viso inespressivo inizia a mostrare un po' di fastidio... e sembra sincero.

"Mi dispiace. Vorrei solo dire che... Davvero, lei non mi conosce." Lo guardo negli occhi e lui alza un sopracciglio, stupito. "Se lei mi conoscesse, saprebbe che io posso attaccarmi a tutto. È difficile, ma quando lo faccio..."

"..."

"Non mollo mai la presa e la tengo stretta."

"Non ti ho detto di mollare la presa. Sarò io a togliertela di mano."

Che è proprio quello che mi aspettavo.

"Si dice che il mondo sia un piccolo posto. La penso così anch'io. Quindi non importa dove lo porterà, io lo troverò sempre. Che sia tra uno, due o quattro anni, noi riusciremo sempre a ritrovarci. E penso che potrei non essere l'unico a provarci." Non è possibile che quell'husky rimanga indifferente. "Se lei dice che io sono intelligente... mi permetta di studiare onestamente, sono piuttosto fiducioso nelle mie capacità."

"..."

"Non importa quanto io sia povero, non mi sono mai reputato tale. Credo che ogni giorno posso migliorare me stesso e anche se è difficile o se ci vorrà, io sono sicuro di essere intelligente e di poter partire per raggiungere Solo, ovunque lei lo manderà."

All'inizio il mio sogno era di guadagnare bene per potermi prendere cura di Mamma Yai. Se lui facesse davvero così, io cambierei il mio obiettivo.

Da quel sogno... Sono cambiato e voglio avere i soldi per poter prendere un aereo e andare a trovare il mio ragazzo all'estero.

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