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A vedere Solo in questo momento mi fa venire voglia di fare un'altra lavata di capo a questi ragazzini.

Solo non sta bene e non ce la fa più. Anche se il viso non mostra alcuna emozione, noto che ha il respiro più affannato del solito quando esce dal club non appena finisce il servizio fotografico, e inizia a camminare più lentamente. Nonostante tutto, non si lascia uscire una parola. Per fortuna il servizio è finito. È vero che non è presto, ma non è nemmeno eccessivamente tardi.

Lo prendo per un braccio e lo faccio sedere ad uno dei tavoli di pietra davanti alla facoltà di Musica a cui stiamo passando davanti, perché ho l'impressione che stia barcollando, camminando sempre più piegato in avanti. Solo ha parcheggiato la macchina di fianco all'edificio. Non è lontano se paragonato alla distanza che ha già coperto, ma temo che possa cadere prima che arriviamo a destinazione.

Immagino si stia pentendo di non aver portato la macchina fino a qui.

"Come va?" Alzo una mano per toccargli la fronte e sento che è calda. Mi guardo a destra e a sinistra e non vedo molta gente in giro. Immagino siano già tutti tornati a casa.

"Guitar..." Solo si aggrappa ad una manica della mia maglietta e inclina la testa come se si stesse sforzando per rimanere cosciente. Io gli tengo ferma la testa perché quello non è un buon metodo, lo farà solo stare peggio.

"Riesci a resistere? Torno a casa a prenderti una medicina." Appoggio la mia mano sulla sua e gliela stringo gentilmente, sentendo che è calda. Do la colpa a me stesso per aver accettato che venisse sebbene stesse male. O almeno avrei dovuto dire a qualcuno di abbassare l'aria condizionata nello studio. Non dovevo arrabbiarmi così tanto da dimenticarmi della sua salute.

"So!"

Mi volto a guardare verso la voce che ha esclaamto sorpresa e vedo che il proprietario che vsta camminando verso di noi è il ragazzo che era sul palco a cantare la canzone per permettere a solo di stare di fianco a me. È il cantante che era salito sul palco di quel giorno.

"P'Gui, va tutto bene?" Lo junior alza le mani per salutarmi e mi sorride. "Sono Kao, un suo amico... Cosa succede qui, P'?"

Kao si siede di fianco a Solo e con un dito gli punzecchia la testa, come a volerlo infastidire. Solo, infastidito, spinge via la mano dell'amico, come se fossero due bambini che stanno giocando. 

"So non sta bene. Non sono sicuro che sia in grado di guidare la macchina per tornare a casa. E io non so guidare." Mi inclino in avanti a guardare preoccupato la persona che ora sta appoggiando la testa sulla mia pancia.

Potrebbe non essere in grado di tenersi in piedi per aver gettato via così tanta acqua.

"Ok, ok. Sei proprio un cagnolino..." Kao dice sorridendo. Io non posso fare altro che sorridere perché la penso come lui. "P'Gui, non ti devi preoccupare per lui. Vado a mangiare con Jedi e gli chiederò di riportarlo a casa."

"Grazie. Dunque... Voi cosa state facendo? È tardi, come mai non siete ancora tornati a casa?"

"Io avevo le prove di musica. E Jedi doveva studiare medicina."

Annuisco. Non ho mai conosciuto molti dottori, ma posso immaginare quanto debbano studiare.

"Provate molto insieme?"

"In questo periodo ci sono molti spettacoli... Ma ogni facoltà ci manda a chiamare per chiudere le attività delle matricole. La facoltà poi deve fare un viaggio al mare", dice Kao per poi lasciarsi cadere pesantemente sul tavolo come se fosse distrutto. "Solo dovrà salire sul palco per la prima volta ed è anche la prima volta che andrà al mare."

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