CAPITOLO UNO

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Nascere non basta.
È per rinascere che siamo nati.
Ogni giorno.
Pablo Neruda

Casa dolce casa, finalmente sono tornata.

Eccola lí, la tipica casetta di mare anni '70, gialla con le finestre rosse, decisamente riconoscibile da lontano, un po' eccentrica ma quando la comprarono, mia nonna fu irremovibile su quelle finestre di quel colore sgargiante.

La casa si trova in una piccola località balneare della riviera Romagnola chiamata Lido di Volta a un'ora e mezza da casa.

La piccola città balneare ha lo stretto necessario per poter vivere vacanze rilassanti per tutta la famiglia.

Il centro è costituito dalla via principale, che nelle sere d'estate viene chiusa al traffico per lasciare spazio a spettacoli o mercatini, tanti negozi variegati, le immancabili gelaterie e rosticcerie e l'indispensabile sala giochi per tutte le età.

I miei nonni avevano sempre lavorato sodo, non si erano mai concessi molti svaghi, erano riusciti a mettere via abbastanza risparmi per potersi finalmente permettere il loro sogno da pensionati : la casa al mare.

Quel mare che adoravano e che hanno insegnato ad amare a tutta la loro famiglia.

Il piccolo giardino, contornato da una siepe fiorita e una magnolia sempre curata da un signore del posto.

Nel cortile è presente il tipico barbecue in pietra per grigliate di carne e di pesce in compagnia.

Il capanno delle biciclette, di ogni forma e misura, portate lì di volta in volta da noi della famiglia quando ormai cadevano in disuso a casa.

Dentro al capanno ci sono anche un tavolo e delle panche da tirar fuori nelle grandi occasioni di pranzi e cene estive a 'mo di sagra paesana.

Più che una casa è sempre stata un contenitore dei miei ricordi da bambina, ogni volta mi bastava entrare, chiudere gli occhi, assaporare il suo odore per rievocare momenti di pura e genuina felicità.
Ero mancata per troppo tempo da quel luogo così importante per me.

Alla scomparsa dei nonni la casa passò in eredità alle due figlie : mia mamma Sandra e sua sorella Alessia.

Di comune accordo decisero di tenerla per le loro vacanze e all'occorrenza l'avrebbero affittata per la stagione estiva ma solo a persone conosciute e di fiducia poiché tutti eravamo affezionati e un po' gelosi della nostra casa.

Entro col mio piccolo bagaglio fatto in fretta e senza pensarci troppo, pronta al riposo più totale.

Il programma è di rimanere una settimana ma già nel viaggio in treno i dubbi mi avevano fatto ripensare al mio grande piano di fuga... forse in fondo non è tutta questa grande idea, forse dopo due giorni di completa solitudine tornerò a casa di corsa a gambe levate, annoiata, chissà .

Apro tutte le finestre per far entrare l'aria frizzante della sera, è metà Giugno, la stagione che ho sempre preferito per venire al mare.

Da piccola appena terminava la scuola, caricavamo la macchina e si partiva tutti e quattro insieme per una settimana di relax in famiglia: io, papà, mamma e il nostro inseparabile labrador Small, che tanto piccolo non era poi rimasto, sembrava un vitello più che un cane e lo avevamo messo pure a dieta con suo sommo dispiacere ma sospettavamo che papà, di nascosto, gli allungasse qualcosa dato che era sempre stato il buono e corrompibile della famiglia.
Quanto mi manca il mio cucciolone.

Quando arrivavamo ad aspettarci trovavamo sempre i miei zii pronti a far festa e stare in compagnia, mio cugino Luca di due anni più grande e mia cugina Silvia più piccola di me di un anno.
Essendo figlia unica ero sempre felicissima di avere due compagni di gioco... beh solo una in realtà , mio cugino Luca era un vero terremoto sempre pronto a fare dispetti di ogni sorta e finiva sempre per essere messo in punizione.

Ricomincio dal mare  ( In Revisione )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora