CAPITOLO CINQUE

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Si chiama fiducia perché appartiene a quello che senti, e non a quello che sai.
Fabrizio Caramagna

Arrivata ora di cena i ragazzi mi propongono di andare per prima a casa a fare la doccia per stare un po' in pace mentre loro vanno ad ordinare pizza per tutti.

Un gesto di galanteria che apprezzo molto da parte loro, lasciarmi il mio spazio per non creare imbarazzo, mi fa sentire coccolata, una piccola attenzione nei miei riguardi da veri gentiluomini .

Sono un gruppo di ragazzi molto vivaci e dall'esterno sembrano cinque bambinoni sempre pronti al gioco e allo scherzo, invece con piccoli gesti fanno capire che c'è molto di più in loro.
Ognuno di loro ha una personalità ben definita e caratteristiche particolari.
Sorprendentemente mi trovo bene in loro compagnia, mi sento a mio agio.

Finita la doccia in santa pace e con un silenzio quasi surreale in casa vado in camera a chiamare mia madre visto che con le ultime novità ho dimenticato di farmi sentire.

" Ciao Giuls finalmente ti fai sentire! "
Giuls è come mi chiama sempre lei, io lo detesto ma non c'è verso che smetta di chiamarmi così , mi sono ormai rassegnata e abituata a questo soprannome.

" Ciao mamma scusa ma sono stata leggermente occupata oggi... Per caso avevi avvisato zia Ale che sarei venuta qui al mare vero?! Perché devi sapere che stamattina mi sono ritrovata davanti Luca con i suoi amici..." provo ad indagare.

" Ma che bello che c'è anche Luca mi fa proprio piacere che tu abbia compagnia!" mia madre e la sua irreprensibile positività che la porta solo a vedere il bello delle cose e tralasciare tutto il resto.

" Mamma hai detto o no alla zia che sarei venuta?"  insisto.

"Mah non ricordo tesoro, sai che quando io e mia sorella ci sentiamo finiamo per chiacchierare di tante cose... magari mi è scappato di mente..." risponde vaga.

" Ma mamma come ti sei scordata?! Grazie alla tua dimenticanza mi sono piombati in casa 5 uomini all'improvviso mandando all'aria la mia settimana di relax!"  esclamo esterrefatta.

" Ma tesoro chissà che roba... calmati un po' . Invece di fare la suora di clausura per una settimana starai in compagnia e magari riuscirai anche a divertirti. So che Luca e i suoi amici sono dei bravi ragazzi quindi non hai nulla da temere. È ormai un anno che stai sempre per i fatti tuoi, esci, conosci nuova gente e divertiti un po' , approfitta di questa novità!"

Sembra di sentir parlare un guru del pensiero positivo, con lei non si riesce a discutere.

Ormai da anni è entrata in questa modalità fatta di yoga, meditazione, prendere la vita con gioia e sorrisi.

La prima volta la portò a una lezione di meditazione una sua amica perché non voleva andare da sola e da quel momento le si è aperto un mondo.

Ha tentato di portare anche me a questi incontri di meditazione nei miei momenti più difficili ma sono scappata a gambe levate, non faceva proprio per me.

Sento ancora la voce del maestro con quel tono vellutato : " chiudete gli occhi, respirate, visualizzate un lago, lanciate un sasso nel lago, osservate le onde che si formano, ogni sasso che lanciate è un pensiero che scivola via da voi... "
Si certo come no... facile, già risolto tutto.

" In effetti sono bravi ragazzi e mi sa che sono appena tornati con la cena quindi ti saluto."

" Ok tesoro, buon divertimento e saluta Luca da parte mia." mi saluta tutta contenta.

Esco dalla stanza e vedo i ragazzi che stanno preparando la tavola per la cena.

Mi fermo ad osservarli, sembrano una piccola catena di montaggio, si vede che c'è sintonia tra loro rimasta probabilmente dai tempi in cui formavano una squadra.

Ricomincio dal mare  ( In Revisione )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora