CAPITOLO VENTUNO

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E da allora sono perché tu sei,
e da allora sei, sono e siamo,
e per amore sarò, sarai, saremo.
Pablo Neruda

Lorenzo

Avete presente quando a scuola i professori di italiano spiegano le poesie d'amore, la teoria delle due parti della stessa mela, il grande amore?

E avete presente il classico compagno di classe che inizia a fare l'asino con battutine immature per far capire che lui non crede minimamente in quelle cose?

Bene, l'asino ero io.

Figlio di due divorziati che scoppiava a ridere al solo suono della parola amore perché ovviamente non esiste, mi veniva l'orticaria a sentirne solo parlare.

Infatti ho sempre avuto solo relazioni senza impegno, giusto per avere la compagnia fugace di una ragazza.

Niente impegni e alla prima che si faceva un po' più intraprendente o che pretendeva di più,  spiegavo immediatamente che non era per nulla mia intenzione prendere seriamente alcuna relazione.

Preparavo il classico discorso " non sei tu, sono io" qualche volta facendo piangere la malcapitata di turno.
In quei momenti mi sentivo un miserabile ma sono sempre stato sincero e non ho mai provato nulla di speciale che mi spingesse a provarci.

Adesso invece eccomi qui, completamente cotto a puntino e incantato da questa meravigliosa creatura acqua e sapone dal nome Giulia.

Se fossi ancora sui banchi di scuola sarei lo studente che scrive il suo nome in ogni dove contornato da tanti cuoricini.

Fin dal primo momento quando l'ho vista correre su quella spiaggia sono rimasto colpito da quella creatura : i suoi movimenti, i suoi capelli raccolti nella coda che saltellavano su e giù, il suo fisico avvolto in quel completo da corsa, quell'espressione sul suo viso... non so di preciso cosa ha attratto la mia curiosità.

Sapevo solo che lei era diversa, ho sentito subito la strana sensazione che in lei c'era qualcosa per me.

Sono uscito dall'acqua facendo finta di nulla, cercando di ignorare quella bizzarra fitta allo stomaco per la consapevolezza della sua presenza.

Poi me la sono ritrovato davanti a casa di Luca e ironia della sorte scopro che è sua cugina!

Aveva un'espressione di stupore sul viso, quasi sconvolta dal nostro arrivo e vederla da più vicino mi ha confermato la sua bellezza solo intravista poco prima sulla spiaggia.

Per un momento l'ho preso quasi come un segnale dall'alto, della serie " non la puoi ignorare e se lo fai te la ritroverai di nuovo sulla tua strada".

Il primo giorno l' ho iniziata a studiare, ad osservare per capire perché una perfetta estranea mi provocava quelle strane sensazioni mai provate prima.

Il solo guardarla mentre leggeva tranquilla un libro, con quel ciuffo di capelli ribelle che ogni tanto le ricadeva davanti agli occhi, mi provocava un bisogno viscerale di andare a rimetterlo al suo posto accarezzando quel viso delicato.

Quando abbiamo giocato a beach ho potuto scoprire un altro lato di lei, una guerriera, concentrata sull'obiettivo.
Sprigionava una passione contagiosa, c'era del fuoco dentro quella ragazza.

I miei amici in poco tempo erano già suoi fan, mancava solo fondassero il team Giulia ed eravamo a posto.

Anche Luca le voleva un gran bene, nei suoi racconti era spesso presente la cugina Giulia con cui era cresciuto insieme.

Nella nostra compagnia siamo sempre stati solo maschi e le ragazze non venivano viste come potenziali amiche.
Eravamo i classici trogloditi che credevano non potesse esserci amicizia tra ragazzo e ragazza.

Ricomincio dal mare  ( In Revisione )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora