CAPITOLO TREDICI

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La gioia più grande è quella che non era attesa.
Sofocle

Venerdì, tardo pomeriggio, partite subito dopo il lavoro arriviamo finalmente alla casa al mare.

Dopo tanto traffico ho proprio bisogno di un attimo di tranquillità.

Era immaginabile che ci avremmo messo un'ora in più del solito ad arrivare visto le tantissime persone che richiama questo evento ogni anno.
Concerti nelle principali piazze, tutti i bagni aperti con menù dedicati, i locali pronti a festeggiare fino alla mattina successiva, i fuochi d'artificio in contemporanea a mezzanotte su tutta la costa. Un giro d'affari impressionante.

Sento già il letto della mia stanza della casa al mare chiamarmi, non vedo l'ora di buttarmici sopra!

E invece...

Ma no!

Non di nuovo!

La casa è già aperta e illuminata e il vociare dei ragazzi mi porta ad avere un déjà-vu e rimango di nuovo allibita sul marciapiede, con la mia valigia in mano, di fronte al cancello.

« Mi sa che abbiamo compagnia!» esulta tutta eccitata Ilenia saltellando verso l'ingresso.

Io non so più cosa pensare, sarà stregata la casa che ogni volta che arrivo mi ritrovo questa sorpresa?

Pensi di andare al mare a goderti un po' di sano divertimento ed ecco che ti trovi l'imprevisto!

« Non ci credo... stavolta mia madre mi sente!» dico arrabbiata , pensando sia stata lei anche questa volta, raggiungendo Ilenia già avviata verso la porta d'ingresso.

Entriamo in casa e un Luca raggiante ci accoglie a braccia aperte per nulla sorpreso del nostro arrivo.

« Finalmente siete arrivate, pensavo vi foste perse!» dice tutto allegro.

« Ma come? Sapevi che saremmo venute noi e sei venuto lo stesso? Te l'ha chiesto mia mamma di nuovo? » chiedo ancora incredula e un po' arrabbiata.

« La zia non centra niente stavolta! Siamo venuti per riunire la compagnia del mare e allargarla per una nuova avventura. » dice Luca tutto soddisfatto facendo l'occhiolino a Ilenia come nuova entrata.

Vedendo una strana e nuova complicità tra i due mi si fa largo un sospetto...

« Dimmi che non ne sai niente di questa storia...» dico rivolta alla mia amica con fare minaccioso.

« Chi? Io? Magari parlando con tuo cugino incontrato in palestra mi è scappato detto che venivamo qui questo week end...» risponde vaga e con ironia nella voce.

« Ah... e lui sapendo che eravamo qui perché è venuto lo stesso?» sposto lo sguardo da uno all'altra come una maestra che aspetta di sentire la verità da due bambini.

« Forse ho buttato lì l'idea... li ho tipo invitati. Ero curiosa di conoscere questa compagnia del mare! » risponde Ilenia con un sorrisone soddisfatto.

E io cosa dovrei fare con un'amica così?

Eh niente me la tengo.

Mi guardo intorno nel salotto ma lui purtroppo non c'è, forse sapendo della mia presenza ha preferito non venire.
Mi sento delusa per la sua assenza.

In fondo al salotto nel disimpegno si apre la porta del bagno ed esce proprio Lorenzo fresco di doccia con un asciugamano bianco allacciato alla vita e uno per strofinarsi i capelli, piedi scalzi, la luce che lo illumina da dietro... una visione!

Ebete dal dizionario : Di persona che porta in volto i segni dell'idiozia: un'espressione da e.; ottuso, deficiente, spec. come epiteto ingiurioso.

Ricomincio dal mare  ( In Revisione )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora