CAPITOLO NOVE

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È difficile dimenticare qualcuno che ti ha dato molto da ricordare.
John Green


Mi sveglio presto, ho dormito poco e male e mancano più di due ore prima che possa prendere il treno e la stazione è a soli dieci minuti da casa, non mi va di stare due ore ferma ad aspettare.

Decido per la cosa più ovvia : andare a correre in spiaggia.

Parto poco convinta, stanca e con la canzone malinconica "Kiss the rain" di Billie Mayers ad accompagnarmi.

Mi fermo in riva al mare, mi siedo e penso che mi stavo proprio divertendo in quei giorni ed ero riuscita a non avere pensieri pesanti e paura di non farcela.
Ero riuscita a riavere la me spensierata e leggera.

Scoprire che forse era tutta una bugia, mi fa sembrare fosse tutto costruito, come non farsi male in una stanza rivestita di gommapiuma.

Doveva essere una prova della mia rinascita e invece è stato tutto sfalsato.

Ovviamente anche il mio aprirmi a Lorenzo viene messo in discussione.

Forse era troppo presto per tornare " in pista".

Lui già sapeva che ero una ragazza in difficoltà ed è comunque venuto a parlarmi, si è interessato.

Il suo interesse sarebbe stato lo stesso se non fossi stata vulnerabile?
Mi ha forse visto come una preda facile da conquistare e tenere vicino per suo diletto?
Non so se posso fidarmi e mi sento delusa da tutti.

Torno a casa per prepararmi alla partenza, i ragazzi sono ancora a letto.

Finita la doccia vado in cucina per fare colazione e arriva mio cugino.

« Mi dispiace tanto Giulia per come sono andate le cose... Davvero mi sento malissimo e capisco che tu ce l'abbia con me. Quando abbiamo deciso di venire al mare tua mamma era passata a casa nostra e mi ha chiesto di venire qui per farti compagnia. Le avevo detto di no, che saremmo andati in albergo da un'altra parte ma lei ha tanto insistito perché era preoccupata per te. Tutti siamo preoccupati per te perché ti vogliamo bene e vederti stare male quest'anno senza poter fare niente per aiutarti è stato difficile anche per noi. Sai che in famiglia nel momento del bisogno siamo sempre tutti pronti ad aiutare e pensavo davvero di fare una buona cosa. Ora ho capito che te lo dovevo dire subito.» dice in tono pentito.

Gli dispiace davvero, lo vedo, ma sono comunque delusa.
Il mio banco di prova ormai è saltato.

« Luca, capisco la tua posizione ma devi capire che non voglio più bugie da parte di chi dice di volermi bene. Non ne posso più di essere trattata da bambina indifesa! Volevo solo dimostrare a me stessa di potercela fare e avete rovinato tutto con i vostri sotterfugi.» rispondo con calma.

« Ok ho capito ma... Almeno perdona Lorenzo, lui non c'entra niente, si è solo trovato nel mezzo e ci sta male.» prova a intercede per l'amico.

« Non riesco, pero ora non posso... Dopo il male che mi ha fatto il mio ex mentendomi e rigirandomi come voleva lui, al minimo pericolo scappo a gambe levate. Ora voglio solo tornare a casa e riprendere da dove ho lasciato ok? Godetevi gli ultimi due giorni in santa pace e senza dovermi fare da balia.» replico alla sua richiesta.

« Sei troppo dura e sai benissimo che in realtà nessuno ti ha fatto da balia in questi giorni. Ci stavamo divertendo tutti insieme quindi l'idea di tua mamma non è poi stata così male! » tenta di nuovo di convincermi.

« Lasciamo stare ok? Ormai è andata così e nessuno può farci niente finisco la colazione e tolgo le tende.» rispondo risoluta.

Mio cugino se ne va, capisce che non sono pronta nemmeno di prendere in considerazione il perdono.

Finisco la colazione, prendo la mia valigia, la borsetta e metto fine a questa vacanza sulle montagne russe delle emozioni, le ho provate davvero tutte dalle più belle e profonde a quelle tristi che ora mi accompagneranno a casa.

In cortile mi raggiunge Lorenzo, faccio finta di non vederlo e arrivo ormai al cancello ma lui mi si para davanti.

« Possiamo almeno parlare un attimo? Vuoi davvero fare finta che non abbiamo condiviso niente di bello in questi giorni e basta un piccolo errore per buttare tutto via? Vuoi che finisca tutto prima ancora che inizi?» mi chiede quasi arrabbiato.

« Una bugia non è un piccolo errore. Sono stanca delle persone che mentono, che mi rigirano come gli pare e che mi fanno sentire una stupida ingenua! Ti ho raccontato quello che ho passato e tu te ne sei fregato!» la delusione lascia il posto alla rabbia.

« Non mi puoi paragonare a quel pezzo di merda del tuo ex, io non avrei mai fatto una cosa così schifosa almeno questo spero tu l'abbia capito di me.» anche lui si sta arrabbiando e stringe le mani a pugno.

Io non rispondo, non so cosa dire, non so di chi fidarmi e voglio solo andarmene.
Soprattutto ho paura di fidarmi di nuovo di me stessa. È la parte più difficile da affrontare nel mio percorso.

Rimango ferma in silenzio.

« Bene, lasciamo perdere... Mi sa che ci siamo sbagliati in due. Buon viaggio.» e se ne va risentito.

Ci lasciamo così, arrabbiati e delusi.

Si chiude così questo incontro inaspettato e intenso con tanta amarezza per quello che poteva essere e che non sarà.

Arrivo nella piccola stazione con solo due binari, ci sono pochi altri passeggeri in attesa e anch' io aspetto in un silenzio composto sulla banchina treno che mi porterà finalmente via dalla delusione.

Salgo sul treno con tanta tristezza nel cuore, non mi va di leggere, non mi va di ascoltare musica, non mi va di fare niente, rimango appoggiata al sedile a guardare fuori, vuota.

Mi concedo quell'oretta di viaggio per chiudere il capitolo di questi ultimi giorni, appena scenderò dimenticherò questa pausa e mi concentrerò solo su me stessa e sui miei obbiettivi.

Solo un'oretta per convincere il mio cuore che non era quello giusto, non era il momento...

Ma il mio cuore non si convince ancora, a lui quelle emozioni piacevano eccome, si è risvegliato di soprassalto e adesso non ha voglia di tornare ad assopirsi.

Arrivo a casa stanca e con ancora un sassolino nella scarpa da togliere : mia madre, poi chiuderò davvero il capitolo.

Entro in cucina e lei si stupisce nel vedermi già a casa, non l'avevo avvisata.

« So che hai chiesto a Luca di venire a tenermi d'occhio!» l'accuso senza giri di parole.

« Era per precauzione tesoro, giusto per essere sicura che se per caso avessi avuto bisogno ci sarebbe stato qualcuno lì con te ad aiutarti.» si difende.

« Ce la volevo fare da sola, non è giusto quello che hai fatto, non ti dovevi intromettere e basta!» le rispondo arrabbiata.

« Giuls devi cercare di capire anche tu però! Anche per me non è stato facile questo ultimo anno sai? Non poter fare niente per aiutarti, non sapere cosa fare, vedere la mia unica figlia soffrire... Non è stato facile! E si quando hai annunciato la tua settimana da sola e lontano da me ho avuto paura. Per coincidenza ero da tua zia quando Luca ha detto che andava al mare e ho colto l'occasione. Mi dispiace va bene? Ma una madre non può fare a meno di preoccuparsi per sua figlia! » conclude dispiaciuta ma convinta delle sue azioni.

Non ha tutti i torti, so di averle fatto passare un brutto anno, so che non è stato facile nemmeno per lei, non posso accusarla così, lei vuole solo il mio bene.

« Mi dispiace per quello che vi ho fatto passare.» mi sento in colpa.

« Non è colpa tua tesoro, tu stai facendo di tutto per guarire ma non puoi pretendere che dei genitori non si preoccupino della propria figlia.» mi sorride.

L'abbraccio e le sussurro :

« Non farlo più, non intrometterti, ora è tempo di tornare alla normalità per tutti.»

《 Sono orgogliosa di te Giulia.》mi sussurra mia mamma.

Questo basta per farmi passare il risentimento nei suoi confronti, al suo posto forse avrei fatto la stessa cosa.

Torno ad uscire decisa a riprendere in mano la mia vita e lei mi deve sostenere a distanza, questa volta, accettando anche la possibilità che io possa cadere.

Ricomincio dal mare  ( In Revisione )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora