Percy's pov
Mi svegliai e sbuffai. Avevo fatto come mi aveva detto Hermione ed ero andato a riposare, stranamente ero riuscito ad addormentarmi e cosa più strana, non avevo avuto i soliti incubi che mi tormentavano la notte. Il problema era nel fatto che avevo ancora un mal di testa atroce che con il sonno non mi aveva abbandonato.
Senza contare che il collare era freddo e cominciava a pesare sulle spalle.Mi strofinai la faccia e mi alzai uscendo dalla camera da letto e solo a quel punto mi resi conto che era notte. In camera non me ne ero accorto perché avevo le persiane chiuse e nessuno me la aveva aperte. Sul divano c'era Harry addormentato ma non c'era nessun altro, per un attimo mi chiesi dove potesse essere Annabeth ma conoscendola se ne era andata. Mi era costato più di quanto avevo dato a vedere, chiederle di rinunciare a noi e a quello che avevamo, ma avevo la sensazione che era la scelta migliore da fare per tutti e poi, non volevo coinvolgerla troppo, non lo meritava, ne aveva passate già tante e temevo che non avrebbe retto ancora per molto. Inoltre, io mi ero messo in mezzo a quel casino e io dovevo risolverlo anche a costo di pagare con la mia libertà.
Aprii il frigo e presi una lattina di cocacola, aprendola e fregandomene di fare rumore tanto dubitavo che i miei ospiti si sarebbero fatti svegliare per così poco e sbuffai. Avevo dormito troppo per i miei standard e il sonno non sarebbe tornato a farmi visita tanto presto, buttai un'occhiata alla lattina e lasciai uscire un mezzo sorriso: con quella sicuro non avrei dormito per un bel pò. La caffeina e l'iperattività erano una bella coppia.
- Cosa stai facendo?- mi chiese la voce di Hermione entrando in cucina.
Mi limitai a sollevare la lattina e lei alzò gli occhi al cielo.
-Annabeth è andata via e ha detto che non tornerà per un pò. Ha aggiunto che devo darmi una mossa a risolvere il problema dell'erede perchè, parole sue "Rivoglio indietro il mio uomo al più presto" e...mi ha lasciato delle...istruzioni?-
- Istruzioni? -
- Qualcosa come la prima regola in assoluto è quella di tenerti lontano dalla caffeina - mi informò indicando la lattina.
- Lasciami la mia dose di caffeina - risposi.
- Molla quella lattina Percy - ribattè e sentii una stramaledetta fitta al cervello che mi fece imprecare.
Sbattei la cocacola sul tavolo, scocciato. Stavo cominciando a capire come funzionava il collare: non è che era in grado di controllare il corpo a cui era attaccato semplicemente se la padrona dava un ordine e tu non lo rispettavi quell'affare mandava delle scosse ai nervi del cervello, causando dolore. Faceva male ma per me era sopportabile, le scosse erano leggere se paragonate ai fulmini di Talia e Jason che mi ero beccato più volte. Però c'era dell'altro perchè avevo visto lei che diceva a Draco di stare zitto e lui taceva, lei che gli ordinava di mettersi a terra e restarci e lui obbediva anche se contro la propria volontà. Evidentemente quelle scosse toccavano anche i nervi del movimento del corpo in qualche modo. Comunque non avevo tutta questa intenzione di provarci.
- Miss Saggezza ti ha detto altro? - chiesi andando a rovistare tra i mobili.
Avevo fame e avrei mangiato, poco mi importava che erano...lanciai un'occhiata all'orologio appeso al muro, le tre di notte.
- Tu non hai orari vero? - mi chiese trattenendo uno sbadiglio.
- Lo sai quel detto? -
- Quale? -
- Quello che dice che il mare non ama essere limitato - risposi e lei mi guardò confusa.
Alzai gli occhi al cielo e tirai fuori la scatola dei cereali al cioccolato. Presi una tazza, la riempii di latte e mi sedetti, buttando dentro una bella dose di cereali.
- Sono figlio dell'oceano Hermione, non è che non ho orari, mi mancano proprio le regole - spiegai con la bocca piena.
- Credo che dovremmo rivedere il tuo stile di vita Percy, almeno per il tempo che starai con me - disse mettendosi le mani sui fianchi battagliera - Tipo, non dovresti fare colazione alle tre di notte e dovresti tornartene al letto -
Sentii un'altra scossa al cervello e sgranai gli occhi quando la mia mano si mosse da sola, lasciando il cucchiaio che avevo in mano solo un attimo prima, un altra scossa mi obbligò ad alzarmi ma strinsi i denti. Fino a prova contraria il mio corpo era il mio, non mi sarei fatto controllare così da un collare. Piantai i piedi e mi aggrappai al tavolo con le mani, guardandola male.
- Non ci vado al letto...non dormirei... - borbottai.
Arrivò un altra fitta e dovetti combattere contro l'impulso del mio corpo di obbedire.
- Che senso ha opporti? - mi chiese lei - Hai scelto tu di farti asservire! Fai più storie di Malfoy che ho asservito contro la sua volontà-
Mi mossi ma invece di andarmene in camera mia andai verso di lei, che rimase sorpresa. Mi stavano venendo i sudori freddi ma era un dolore che ero in grado di sopportare e mi fermai davanti ad Hermione.
- Non darmi ordini alla leggera, ecco perché mi oppongo - sbottai - E adesso lasciami mangiare in pace -
Lei mi guardò sorpresa e subito dopo abbassò lo sguardo.
- Mh...va bene - borbottò ma per me bastò.
Il dolore e la pressione scomparvero e tirai un sospiro alla leggera, tornandomene alla mia colazione anticipata.
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La dinastia di Serpeverde
FanfictionPercabeth/Dramione In Inghilterra i maghi cercano ancora di rialzarsi dal disastro della guerra con Voldemort. In molti vogliono vendicarsi sul Signore Oscuro e le vittime designate sono i Mangiamorte. Intanto la paura dell'arrivo di un nuovo Signo...