Una bomba a orologeria

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Percy's pov

Draco Malfoy camminava avanti e indietro per la stanza, agitato.
E non capivo perché visto che quello nervoso dovevo essere io, considerato che avevo saputo che i genitori di mia madre erano stati uccisi.
Da un mio pro zio...non che fosse anormale nella mia famiglia disagiata ma pensavo che da parte di madre qualcuno si sarebbe salvato...a quanto pareva...no!

- Suppongo che tu conosci questo tipo - dissi seguendolo con gli occhi.

- È morto - rispose - Ma non è quello il problema -

Ah...vabbè.

Continuò a fare avanti e indietro, borbottando di tanto in tanto e mi strinsi nelle spalle.
Evidentemente aveva dei problemi il ragazzo e non l'avevo intuito solo dal fatto che scappava da dei maghi perché era un ricercato.

Si lo so che cosa vi state chiedendo: perché avevo aiutato un ricercato?
Bho! Perché mi andava, perché mi annoiavo e perché in quel momento non avevo avuto niente di diverso da fare.
Il fatto che poi era saltato fuori che era un mago mi aveva solo messo curiosità.
Non fatemene una colpa ok?
È solo che lì a Londra non c'era granché da fare, niente che mi mettesse abbastanza curiosità insomma.

Comunque avevo sentito Annabeth e gli avevo detto che avevo scoperto che esistevano dei maghi lì e lei l'aveva detto a Chirone che mi aveva gentilmente detto di farmi gli affari miei, di non immischiarmi e di cercare di passare inosservato.

E ovviamente...io non gli avevo detto che avevo aiutato un mago ricercato e che quindi mi ero già immischiato.

Però...anche io ero stato un ricercato, a volte, e quindi era semplice solidarietà.

- Nessuno deve saperlo, chiaro? - disse il mio amico improvvisato.

- Mh...cosa? -

Lui mi guardò scioccato.

- Ma mi hai sentito? Hai ascoltato mezza parola di quello che ho detto? -

- La mia ragazza dice che non sono in grado di ascoltare e pensare contemporaneamente - dissi.

- E allora limitati ad ascoltarmi - mi rimproverò.

- Ok - borbottai.

Lui sospirò. Non ero tanto sicuro che avesse davvero la pazienza necessaria per mettersi a competere con me.

- Tom Riddle è il vero nome del mago oscuro che l'anno scorso ha fatto scoppiare una guerra nel mondo della Magia. Lui voleva distruggere il mondo magico, far estinguere i babbani e ricreare il mondo magico a suo piacimento, spargendo terrore ovunque. I suoi seguaci sono i Mangiamorte e abbiamo scampato il disastro per un pelo. È stato Harry Potter con i suoi amici ad ucciderlo però alcuni Mangiamorte sono ancora vivi e a piede libero. Ed è questo il motivo per cui nessuno deve sapere che tu sei imparentato con lui - spiegò - Potrebbero prenderti come un nuovo possibile Signore Oscuro e vorrei evitarlo. A partire da mio padre -

Lo fissai e mi trattenni dal sorridere perché non mi pareva il momento appropriato per fare del sarcasmo ma avevo notato un piccolo particolare in tutto il discorso.

- Fammi indovinare - iniziai - Tu sei uno di quei Mangiacosi? È per questo che sei ricercato -

Mi fissò sbalordito e sbiancò anche leggermente.
Era questo il problema della gente che non mi conosceva: ero leggermente fuori di senno, ero distratto, mi si dovevano ripetere le cose...ma non ero stupido.
Quando avevo conosciuto Hazel e Frank avevano avuto la stessa reazione di Draco.

- Tu...sei più sveglio di... -

- Si lo so - lo fermai ridacchiando - È troppo divertente però, quando mi credono deficiente. Comunque, che dicevi su tuo padre? -

Sospirò e decise di arrendersi, sedendosi al mio fianco.

- Da qualche mese gira questa voce...sul possibile arrivo di un nuovo Signore Oscuro. Sembra che il problema sta nei discendenti di Salazar Serpeverde, uno dei quattro fondatori di Hogwarts, la scuola che frequentavo - mi raccontò - Serpeverde bè era lui quello con i problemi, era lui che credeva nella razza puro sangue di maghi e disprezzava i babbani. Tu a quanto pare, non solo potresti essere essere un discendente di Serpeverde ma pare che sei imparentato con lo stesso Voldemort-

- Voldeche? -

Draco sospirò.

- Il Signore Oscuro...è il suo nome...d'arte -

Io non avevo mai disprezzato gli altri, ne tantomeno i mortali, quelli che avevo capito che lui definiva babbani, però fuori di testa forse c'ero. Anche se la colpa non era mia ma della mia famiglia paterna.

- Non è che tua madre è una strega? - mi chiese.

Emh...no!

Scossi il capo.

- Ma tu sei indubbiamente un mago -

- Di nuovo. No -

- Ma hai fatto quella cosa con l'idrante -

- Ma non sono un mago - risposi - In caso, quello che ho fatto o so fare non dipende da mia madre ma dal sangue di mio padre, quindi non c'è pericolo -

- Tuo padre è un mago? - chiese fissandomi.

Sbuffai e scossi il capo, ancora.

- Ma allora tu che cosa sei? Perché un babbano non lo sei di sicuro. E ci scommetto la mia libertà Percy, lo sento...hai un aurea...strana -

Storsi la bocca. Non dovevo andarmene in giro a dire che cos'ero, non era mai una buona idea raccontarlo, di solito finiva male...per gli altri.
Ma quel ragazzo mi aveva raccontato più cose di quanto probabilmente volesse all'inizio.
E mi aveva aiutato a cercare informazioni sulla famiglia di mia madre, negative, ma pace.

Forse glielo dovevo.

- Ok - feci - Ma vedi di tenertelo per te, è più o meno un segreto quanto quella storia del Serpeverde -

Lui annuì, in attesa.

- Sono un semidio. Metà mortale o babbano o come vuoi chiamarlo e metà dio - dissi per poi indicare sopra di me - Mio padre è una divinità, un immortale, in breve un dio -




La dinastia di Serpeverde Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora