La scelta più giusta

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Hermione's pov

- È andata bene - dissi.

Ero allungata sul letto e Draco era steso al mio fianco.

Io ero quella messa male.
Io ero quella che aveva rischiato di abortire.
E a me toccava rassicurare Draco.
Quando si diceva che gli uomini senza le donne non sapevano stare non era un errore.

- Ti ho messo in pericolo, è stata colpa mia. Se non...-

- Non cosa? - lo fermai - Tu te ne stavi tranquillo per fatti tuoi, sono stata io a starti addosso e a renderti uno schiavo o l'hai dimenticato? -

Sospirò.

- Ma è stato mio padre a starci addosso - disse - Se ti avessi obbedito...se avessi fatto quello che mi avevi detto di fare i Mangiamorte non avrebbero potuto toccarci, probabilmente non avrebbero nemmemo saputo dell'erede di Serpeverde e... -

Gli tappai la bocca con la mano. Ecco, avevo capito che Will aveva detto che per me era rischioso tenere Draco asservito...ma ora come ora avevo bisogno che si tappasse la bocca.

- Draco Malfoy...per una volta che nella tua vita decidi di fare la cosa giusta e di farla per tua volontà...te ne penti? - dissi - Hai scelto di aiutare un amico, rischiando la tua vita e mettendo in gioco la tua libertà. Non. Hai. Sbagliato. E ti ammiro per questo, per questa tua decisione. Sei migliore di quello che fai credere agli altri -

Si tolse la mia mano dalla faccia.

- Non sono pentito - disse - Per Percy lo farei di nuovo...è il minimo. Ma avrei potuto trovare altre soluzioni, comportarmi in modo diverso -

- Ti prego...sta zitto - dissi.

Lui sospirò, con mia grande sorpresa e tornò allungato, guardando il soffitto.

- Che facciamo? - chiese.

- Io vorrei riposare...ho passato un brutto quarto d'ora con i Mangiamorte, tu non lo so -

- Dopo dico - ribattè - I Mangiamorte sono fuori gioco ma il Ministero della Magia? Percy...lui...mi è bastato guardarlo negli occhi per capire che è sul piede di guerra -

Già. Questo l'avevo visto anche io.
Speravo in una rinuncia da parte del Ministero.
Percy aveva detto che non gli avrebbe permesso nemmeno di arrivare sulle coste di New York e visto che era il figlio del dio del mare non mettevo in dubbio le sue parole. Non ci tenevo a sapere come li avrebbe fermati.

- Spero che rinunceranno - dissi.

- E noi? Che faremmo? - mi chiese.

Mi voltai a guardarlo.

- Tornare lì...con te e il bambino...temo che...potrebbero non accettare la cosa...nessuno dico, nemmeno i tuoi "amici" la nostra è una realtà complessa, hanno idee retrograde e io sono...comunque un Mangiamorte, non avrei nulla da offrirvi - ammise.

Mi girai sul fianco e gli misi una mano sulla guancia. Lui chiuse gli occhi, sospirando.

- Tu hai tanto da offrire Draco - dissi - Il problema è che non sai da dove partire. Troveremo un modo. Possiamo benissimo tornare in Inghilterra e vivere come babbani, a quel punto non potranno dirci nulla -

Draco ridacchiò e riaprì le palpebre trapassandomi con quei suoi occhi chiarissimi.

- Anche io stavo vivendo come un normale babbano ma quando è stato deciso che dovevo essere catturato col cavolo che sono stato lasciato in pace anzi...mi avete tormentato fino a mettermi un collare - mi ricordò.

Non aveva tutti i torti ma non riuscivo a trovare soluzioni, non nell'immediato, a meno che...

- Tu...non starai pensando di restare qui?! Guarda che la vita a New York costa caro -

La dinastia di Serpeverde Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora