Percy's pov
Sbuffai e riposi Vortice.
Quel tizio con gli occhiali non mi piaceva e nè tantomeno il rosso che era al piano di sotto e che avevo steso di nuovo. Mentre la ragazza riccia davanti a me mi metteva i brividi...mi ricordava Annabeth!
La stessa Annabeth che mi aveva promesso che sarebbe rimasta fuori dalla casa e che ora era al mio fianco, con le mani sui fianchi e un'espressione molto arrabbiata sul viso.Il punto era questo: lei aveva promesso che sarebbe rimasta fuori e io...che avrei affrontato la situazione in modo pacifico...però...diciamolo, doveva aspettarselo, io non ero in grado di risolvere le cose in modo pacifico; e, a pensarci, forse era quello il motivo per cui mi aveva seguito in casa...perché lo sapeva.
Il ragionamento...non faceva una piega.
- Hai insultato mia madre - disse.
- Non... - mi bloccai, era inutile negare - ...non è una novità che ne insulto qualcuno -
- Insulta tuo padre allora!-
- Naa. Quello lo faccio di persona, faccia a faccia - risposi.
Dalla faccia che fece capii che stava per colpirmi, ma fortunatamente si limitò a sospirare rassegnata.
Poi si decise che ero una causa persa, probabilmente, e lanciò un'occhiata nella stanza.
Si soffermò su Draco che mi guardava spaesato mentre la riccia gli teneva una mano stretta al braccio, non capivo se per trattenerlo o per nascondersi dietro a lui, probabilmente nemmeno lei sapeva realmente che cosa voleva, per poi completare il giro sul ragazzo con gli occhiali che avevo già avuto modo d'incontrare.Annabeth sospirò, si morse il labbro ed entrò nella stanza, dirigendosi verso Draco e nessuno la fermò, forse per lo stupore, o forse per il suo sguardo. Bastava il suo sguardo di solito per far star zitta la gente.
Prese Draco per la camicia e l'aprì all'altezza del collo, rivelando quello che era palesemente un collare.Il mio amico la guardò confuso.
- Ma cosa... - fece la riccia ma Annie la zittì.
- Chirone mi aveva detto che probabilmente eravate all'antica ma non pensavo fino a questo punto. La pratica degli schiavi? Sul serio? E io che pensavo che eravate più evoluti dei romani - disse la mia ragazza.
- Non è come sembra - disse la ragazza.
A me a quel punto sembrava esattamente quello che vedevo.
Quella tipa aveva messo al guinzaglio il mio amico, nel vero senso del termine.- Quindi questo non è un collare d'asservimento? Mi stai dicendo che non hai trasformato un ragazzo in uno schiavo? E che questo in realtà fa parte di una specie di gioco perverso? - la tartassò Annabeth.
La riccia arrossì e boccheggiò, senza parole. Si, quando parlavi con Annabeth capitava.
Il tipo con gli occhiali si riprese dallo shock a quel punto.
- Malfoy è un criminale ricercato - disse - Questo è il meglio a cui può aspirare. Ci serve e visto che non vuole collaborare lo obbligheremo in questo modo. Fine della storia e se voi due, qualunque cosa siete, vi mettete in mezzo, farete la sua stessa fine -
Mi dava a nervi, mi irritava. Aveva l'aria di uno che era convinto di essere nel giusto anche senza esserlo, come il fatto che sembrava convinto di avere il controllo della situazione.
E quelli come lui mi davano a nervi, punto.E poi, aveva dato del criminale a Draco? Il mio amico? Aveva detto che non aveva nessuna possibilità perché era un ricercato?
Aveva sbagliato alla grande con le parole.- Percy...respira - mi disse Annabeth voltandosi a guardarmi - Sento la tua rabbia ad ondate -
- Ma l'hai sentito? - sbottai.
- Si ma tu calmati - mi disse - Non sei d'aiuto a nessuno se... -
Le pareti della casa tremarono e mi strinsi nelle spalle mentre un paio di rumori forti di scoppio arrivarono da due parti separate.
Non potevo farci nulla. Draco mi aveva raccontato per sommi capi la sua storia e un ragazzo che veniva costretto dalla famiglia a fare delle cose contro la sua volontà non era un criminale, solo un ragazzo sfortunato, finito nella famiglia sbagliata.
E, da quello che avevo capito di lui, non poteva essere considerato un criminale, non se lo mettevo a paragone con quello che avevo fatto io negli anni. Se fossi appartenuto al loro mondo come mi avrebbero considerato?- ...fai saltare tutto in aria - sospirò Annabeth finendo la frase.
Sbuffai. Si, era probabile che le tubature della casa erano saltate, ma pace.
La riccia decise di farsi avanti a quel punto, spingendo Draco dietro di sé.
- Penso che tu sia un semidio - disse guardandomi - Mi è stato solo detto ti starti il più possibile alla larga, non vogliamo guai d'accordo, ma Malfoy...lui appartiene... - si fermò - ...appartiene a me, adesso -
- Non è un oggetto! - sbottai.
Annabeth mi venne vicino, mettendomi una mano sul petto, probabilmente per farmi stare calmo.
A quel punto Draco imprecò.
- Siamo seri? State parlando di me! Sono qua, ve ne siete resi conto? - disse il mio amico - Percy...grazie. Per avermi aiutato e per essere venuto, di nuovo ad aiutarmi ma...Granger e Quattrocchi hanno ragione. Non appartieni a questo mondo e io...anche se contro la mia volontà appartengo davvero a questa qui adesso. Non metterti in mezzo ok? Mi ha fatto piacere conoscerti ed essere diventato tuo amico ma questa per te è una vacanza, tra una settimana te ne andrai e sarò solo un ricordo -
Mi fissò dritto negli occhi, disse tutto senza staccare lo sguardo dal mio.
Le sue parole mi dicevano una cosa e il suo sguardo era: "Vattene! Non sei al sicuro, va via da qui".
Sapevo che cosa stava cercando di dirmi.
Dopotutto se la ricerca che aveva fatto per me era corretta...io ero davvero l'erede di quel Serpeverde, lo stesso a cui davano la caccia e Draco era lo "strumento" per arrivare alla soluzione.
Lui sapeva e non era una cosa che potevo ignorare ormai.- Il motivo dell'asservimento Percy - disse ancora - Farò tutto quello che vorranno -
I due maghi si guardarono confusi e io strinsi i denti.
Avevo un problema, lo sapevo che lo stava facendo per proteggermi, ne ero consapevole, ma il mio difetto fatale era più forte.
La mia lealtà verso gli amici batteva il mio istinto di conservazione che era già da solo praticamente nullo.Ma Annabeth, come degna figlia di Atena, capì.
- Andiamocene - disse prendendomi per mano - Non possiamo fare più niente-
- Ma... -
- Niente ma, non puoi spezzare il legame - disse lei - Hai provato e questo è già tanto-
Guardai Draco mentre la mia ragazza mi trascinava via e lui mi fece un sorriso complice.
- Dobbiamo lasciare l'Inghilterra- sussurrò lei.
Acconsentii, ma promisi a me stesso, e silenziosamente anche al mio nuovo amico, che avrei trovato un modo per liberarlo e portarlo via dal mondo che lo aveva reso schiavo, in tutti i sensi.
Fine prima parte
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La dinastia di Serpeverde
FanficPercabeth/Dramione In Inghilterra i maghi cercano ancora di rialzarsi dal disastro della guerra con Voldemort. In molti vogliono vendicarsi sul Signore Oscuro e le vittime designate sono i Mangiamorte. Intanto la paura dell'arrivo di un nuovo Signo...