Occhio a ciò che fai

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Hermione's pov

Presi un bel respiro e accumulai tutto il coraggio che avevo ancora a disposizione.
Percy aveva borbottato qualcosa d'incomprensibile per poi dirmi di andare da Annabeth che forse voleva parlarmi. Il modo in cui l'aveva detto non era molto rassicurante e più che altro mi era sembrato un "attenta che ti ammazza se vai" ma avevo la sensazione di non avere molta scelta a riguardo.

Bussai alla porta della stanza e sentii un avanti piuttosto scocciato ma entrai. Dovevo rilassarmi, Annabeth non poteva essere peggio dei Mangiamorte che avevo affrontato nella mia vita.
Era seduta la centro del letto a gambe incrociate con dei libri davanti e mi lanciò un'occhiataccia.

- Emh... - iniziai - Percy mi ha detto di venire da te -

Lei si limitò ad annuire. Poi sbuffò e si alzò dal letto avvicinandosi a me.

- Chiariamo una piccola cosa d'accordo? - fece e annuii senza pensare nemmeno per sbaglio a contraddirla - Percy è arrivato alla conclusione che l'asservimento non funziona perché è legato a me e perché io non sono disposta a lasciarlo andare, ho fatto le mie ricerche e potrebbe avere ragione, cosa alquanto strana ma è così. Io sono disposta a portare avanti questa...qualunque cosa sia e sono pronta a rinunciare al mio ragazzo e a cedertelo per il tempo necessario a risolvere questa storia ma, perché c'è un ma...se scopro che la tua lingua è finita nella sua bocca o se qualunque altra parte del tuo corpo è entrata a contatto con qualche zona significativa del suo...io ti farò talmente tanto male che mi chiederai di ucciderti. Sono stata chiara? -

Deglutii rabbrividendo.
Mangiamorte avevo detto?
Quei tipi erano delle innocue bestioline al confronto con quella ragazza!

Se prima non avevo intenzione di fare nulla con Percy adesso ne ero estremamente convinta.

- C...cercherò di stargli il più lontano possibile -

- Ecco - disse soddisfatta, poi sospirò - Hermione Granger, io Annabeth Chase, figlia di Atena, ti cedo il mio ragazzo e compagno, Percy Jackson, per il tempo che riterrai necessario -

Rabbrividii di nuovo mentre sentivo uno strano peso sul petto che prima non c'era. Lei mi guardò negli occhi scocciata e fece per aprire bocca ma la voce di Draco ci fermò.

- Percy! Percy che hai? - fece.

Io e Annabeth ci lanciammo un'occhiata per poi precipitarci in cucina.

Draco era a terra, vicino al corpo privo di sensi di Percy, solo Harry non sembrava agitato.
Annabeth si diresse verso il suo ragazzo ma la bloccai, trattenendola per un braccio.

- Un patto è un patto - dissi - Devi lasciarlo a me -

- Cosa gli hai fatto? - mi chiese.

Mi avvicinai mettendo una mano sulla spalla di Draco e guardai il collare di Percy, la pietra adesso era rossa e brillava, non quanto quella di Draco ma brillava più di prima.
Sospirai, ecco cos'era il peso, era lo stesso che sentivo con Malfoy, da quando era diventato mio schiavo: l'asservimento era completo, era ufficiale, adesso Percy Jackson era mio, una mia proprietà.

Gli accarezzai i capelli sulla fronte e mosse le palpebre con mio grande stupore. Malfoy aveva impiegato diversi giorni per svegliarsi dopo che il patto era stato stipulato invece Percy aprì gli occhi e si guardò intorno, confuso.

- Stai bene? - gli chiese Draco aiutandolo a mettersi seduto.

Annuì.

- Senti dolore da qualche parte? - gli chiesi io.

Lui fece un sorriso tirato.

- Sento dolore un pò ovunque ma niente che non possa sopportare - rispose.

Ma era pericolosamente pallido e aveva gli occhi spenti.

- Percy? - lo chiamò Annabeth e lui scosse il capo.

- Grazie - fece dopo senza guardarla.

Si alzò lentamente senza accettare l'aiuto di nessuno, barcollò ma si rimise dritto quasi subito, tirando un sospiro.

- Ascoltami forse è il caso se vai ad allungarti ok? Malfoy ha dormito per giorni, tu sei molto forte, indubbiamente, ma non mi va di tentare la sorte più di così, quindi ti prego va... -

- Va bene vado - rispose interrompendomi e toccandosi il collare - Ma smettila di darmi ordini -

Poi se ne andò e battei le palpebre, senza parole.

- Fa male - disse Draco - Arrivano fitte assurde al cervello quando dai ordini Granger, quindi vedi di darti una regolata -

Poi se ne andò anche lui, seguendo il suo amico.

Annabeth mi fulminò.

- Occhio a ciò che fai strega, non te lo ripeterò di nuovo - mi disse per poi voltarmi le spalle e lasciandomi sola con Harry.

Guardai il mio migliore amico che sospirò rassegnato.

- Mai - dissi - Non mi è mai capitato di sentire tutto questo odio verso di me -

                              ***

Draco's pov

- Ne vuoi parlare? - gli chiesi seguendolo in camera e chiudendo la porta alle mie spalle.

Se c'era qualcuno in grado di capirlo in quel momento, quel qualcuno ero io.

Percy chiuse le serrande, facendo precipitare la stanza in penombra e si stese sul letto con una mano dietro la testa e una sul petto.

- Tu hai cominciato a provare qualcosa per Hermione quando ti ha asservito vero? Prima non la sopportavi - disse ad un tratto.

Dire che non la sopportavo era poco. Aveva sempre avuto quell'aria saccente che mi dava a nervi, certo, poteva permetterselo di fare Miss Puzza sotto al Naso ma non significava che doveva andarmi bene. In alcuni momenti mi era capitato di ammirarla per la sua intelligenza, la sua perseveranza e quel coraggio che non si sapeva dove veniva fuori ma erano momenti talmente rari che potevo contarli sulle dita di una mano.

E Percy aveva ragione, avevo cominciato a provare qualcosa per lei quando mi aveva asservito e mi aveva obbligato a baciarla più e più volte.

L'avevo detestata quando mi aveva lasciato ed era tornata in Inghilterra ma le era bastato rimettermi il collare e adesso non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso, senza contare che ogni volta che mi era vicino non vedo l'ora di baciarla e andare al letto con lei.

- Si - sospirai - Perché? Mica all'improvviso piace anche a te? -

- No questo no ma...non mi è indifferente come poco fa - disse per poi toccarsi la fronte - Inoltre, io so di amare Annabeth qui ma...è da qui che non sento più nulla -

E quando lo disse mi guardò, spostando la mano sul petto, all'altezza del cuore.




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