CUDDLE AND HOUSE

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*SKIP TIME DUE SETTIMANE*

Negli ultimi tempi le cose erano andate benissimo, ma ora c'era una nuova pagina della mia storia
da scrivere.

Durante le ultime due settimane ero uscita spesso con Tatiana, Vanessa, Junior e tutti gli altri miei amici.
Era stato anche il compleanno di Pedri (dopo vedrete le storie dedicate) che mi aveva inviato
una sua maglietta firmata e a cui io avevo inviato diverse cose molto carine. L'avrei raggiunto per capodanno e avremmo festeggiato il suo compleanno e dopo il mio. Come regalo mi chiese di andare allo stadio con la sua maglietta. Ovviamente detto fatto!
Ero stata anche molto tempo in compagnia di João, che mi aveva aiutata a trovare casa.
In realtà avevo optato per un appartamento pic-
colo e tranquillo a Madrid che però non mancava
di lusso.

L'ultimo giorno prima di partire ero stata a
dormire da Tatiana e Vanessa. Non mi avevano chiesto nulla su João, ma pensavo che avessero intuito qualcosa.
Ad ogni modo preferii fare finta di nulla. Presto sarei andata a Madrid, e lì tutto sarebbe diventato normale insieme a João. Forse avremmo anche iniziato a convivere.

Mattina del 31 AGOSTO- AEREOPORTO

Scesi dalla mia macchina insieme a Junior.
<<Te la farò consegnare a Madrid>> mi promise
Cri.
Annuii distrattamente mentre trascinavo le mie
tre valigie.
<

<Sei preoccupata?>> mi chiese sorridendo.
<<Abbastanza>>
Georgina e Cristiano erano rimasti a casa con i bambini. Mi sarebbero mancati per quei 4 mesi.
Mi fermai e guardai Junior <<Mi mancherai>> gli dissi.
<<Povera zietta>> disse lui ironicamente.
Vidi João già al check in.
<<Devo raggiungere Felix. Ci vediamo a Natale>>
Gli diedi un abbraccio e un bacio sulla guancia. Avrei sentito molto la sua mancanza, ma anche quella di Tatiana, Vanessa e tutta la mia famiglia.

Dopo 4 ore esatte sbarcai a Madrid.
João portava una delle mie valigie e anche la sua
e camminava tranquillamente. Io invece quasi strisciavo.
<<Paparazzi>> sospirò João.
Un gruppo di fotografi ci si avvicinò scattandoci foto e riempiendoci di domande.
Cercai di ignorarli, ma ad una certa un paparazzo mi prese per il gomito i modo abbastanza violen-
to chiedendomi qualcosa indignato.
João mi prese per mano e mi staccò dal fotografo<<Dovrò contattare il mio agente e la
sua agenzia, se fa un altra volta qualcosa del genere. Sarà meglio che Tania non si trovi alcun livido>>
Il giornalista di guardò spaventato mentre mi
mi massaggiavo il braccio.
<<Signorina, può confermarci un suo eventuale fidanzamento con il signor Felix?>> mi domandò una ragazza dai capelli rossi piazzandosi davanti
a me. Scossi la testa <<Non ancora>>

Riuscimmo a staccarci dai paparazzi e a prendere un Uber.
<<Ti faccio portare a casa tua?>> mi chiese João.
<<Ok. Stasera vuoi venire da me a fare un giro?>>
Il ragazzo accettò facendomi l'occhiolino.
Floki, accanto a noi nel trasportino, iniziò ad abbaiare.
<<Posso portarlo vero?>> mi chiese João facendomi gli occhi da cucciolo.
Roteai gli occhi ironicamente. <<Puoi stare a casa tu, l'importante è che c'è lui>> dissi.
João scoppiò a ridere.
<<Perfetto, bacia lui allora>> disse dandomi in mano Floki.
<<Accetto volentieri>>

Entrai nel mio appartamento, e me ne innamorai subito.
Mi piaceva molto perché era piuttosto piccolo,
ma vicino ai vari mobili c'erano dei led che ovviamente potevo regolare come volevo.
Visto che non avevo voluto cose troppo espensive, avevo optato per un altro vizio. L'idromassaggio
sul terrazzo.
Avevo anche una sorpresa per João. Visto che speravo che si sarebbe fermato spesso a dormire
da me, avevo preso una cuccia per Flokinho da tenere in camera, e anche sul terrazzo c'era una ciotola firmata Floki.

Sistemai gran parte delle mie cose facendo una piccola pausa per pranzo (avevo mangiato dei semplici noodles).
Quando ebbi finito mandai il video di come
avevo sistemato la casa a Georgina, Ana, Vanessa
e Tatiana.

Alle 18.00 circa mi suonò il campanello.
Aprii e João si presentò con floki al guinzaglio e
una piccola torta.
Gli lasciai un bacio sulle labbra <<Non serviva la torta>>
<<Secondo me sì. È per il benvenuto. Tanto se non la vuoi la mangio tutta io>> ribatté João.
<<Dai entra>> ordinai delle pizze e dopo mangiammo anche la torta (non tutta giuro, sto mantenendo la mia dieta)
Dopo di che indossai una canottiera e dei pantaloncini bianchi con dei cuori.
Mi misi sul divano accanto a João con Floki che
mi rotolava addosso ogni 3x2.
Notai João osservarmi <<Cosa succede?>> gli chiesi.
Lui sorrise e mi osservò le labbra <<Sei bellis-
sima, Tania>>
Io arrossii e mi avvicinai a lui abbracciandolo.
<<Ti voglio Tania, lo sai?>> mi sussurrò lui.
Sorrisi e lo guardai <<Anche io>>

*raga giuro non me la sento di descrivere sta
parte perché sarebbe imbarazzante. forse più avanti modificherò sta parte e aggiungerò lo
spicy, ma per ora vi lascio immaginare e basta. cercate di non immaginare cose troppo sporche perché sennò mi traumatizzate Floki*

La mattina dopo mi svegliai accanto a João. Ero parecchio stordita, e non mi accorsi neanche
che la camera era un casino totale.
Appoggiai la fronte contro quella di João.
<<Felix?>> sussurrai.
Il ragazzo non rispose, si limitò a mettermi una mano sulla schiena nuda.
<<Non ci credo che stai ancora dormendo>> protestai.
João sorrise e si tirò la coperta sulla testa.
<<Sei proprio uno stronzo...>> venni interrotta dal mio telefono che squillava.
Guardai João ma lui non si mosse, perciò presi il telefono e accettai la chiamata. Era da Vanessa. <<Ciao!>> mi disse <<Ciao>> un altra voce
maschile uscì dallo schermo.
<<Junior?>> chiesi sorridendo.
La risata di mio nipote riempì la stanza (è un casinista di merda)
<<Come ti trovi nel nuovo appartamento?>>
<<Bene grazie. João è venuto a farmi compagnia ieri sera, insieme a Floki>>
<<JOÃO FELIX?>> esclamò Vanessa.
<<Ma ora state insieme?>> si aggiunse Junior.
<<No siamo solo amici>> risposi io esasperata come al solito.
<<Ah... non sapevo che gli amici scopassero>> Il viso di João riapparì da sotto le coperte con un grosso sorriso stampato in viso.
<<Stai zitto!>> esclamai.
<<COSA?>> Dissero contemporaneamente
Vanessa e Junior.
<<TANIA, HO SENTITO COSA HA DETTO JOÃO! PASSAMELO!>> urlò Junior.
João afferrò il telefono e si buttò sopra di me a
peso morto <<Junior, non dirlo a tuo padre, ma la signorina è molto falsa. E molto brava ad urlare, come ai appena avuto la dimostrazione>>
Gli tirai in testa un cuscino insultandolo e porconando finché non riattaccò il telefono.
<<Che c'è? Ora sei felice?>> chiesi vendendolo ridere.
<<Si>> mi rispose lui <<Felicissimo>>

 <<Si>> mi rispose lui <<Felicissimo>>

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A Portuguese dream/ João FèlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora