NOI 3?

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Sono su Instagram come @kiriinlove.
Venite assolutamente perché farò un sacco di sondaggi, fanart e cose carine riguardo alle mie storie

TANIA'S POV

Accarezzai il viso di João, con ancora i segni dell'abbronzatura, asciugandogli le lacrime con le punte delle dita.
<<Amore,non piangere, non è detta l'ultima. Sono sicura che riuscirò a tenere il bambino. Perché non sono da sola, ci sei anche tu>> Ci credevo davvero in queste parole. Lui era sempre stato quello positivo dei due, e il fatto che i ruoli si fossero invertiti mi spaventava così tanto...
João scacciò le lacrime che probabilmen-
te stava nascondendo dalla presenza degli altri.
Cristiano sospirò, come intuendo i nostri pensieri<<Noi andiamo a casa. Li porto io i ragazzi. Stasera per cena vi aspettiamo a cena da noi. Gio viene a casa con la bambina finalmente>> disse l'ultima frase con un gran sorriso.
Anche io sorrisi al pensiero della bambina di mio fratello, e al pensiero che probabilmente sarei stata la prossima della famiglia a tenere un figlio tra le braccia.
Quando uscirono dalla stanza Vanessa mi mandò un bacio, come per dirmi che c'è anche lei ad aiutarmi.
Riportai lo sguardo sul mio fidanzato che si lasciò cadere sul mio scomodissimo letto d'ospedale.
Io lo osservai in silenzio, poi presi un documento dal mio comodino d'ospedale.
João sospirò<<Cos'è?>>  e lo prese tra le mani.
<<La radiografia. È fissata tra un mese>> risposi io sorridendo, ma il mio sorriso
si spense in fretta visto che non fu ricambiato. Sembrava uno di quei nostri litigi, rari ma tremendi.
Ma sta volta le lacrime non mi arrivavano.
Perché io sapevo che sarei riuscita a portare avanti la gravidanza.

Qualcuno bussò alla porta aperta.
Io e João alzammo lo sguardo contemporaneamente e vidi Tatiana sulla soglia, che mi guardava con una mano sulla sua pancia bella gonfia di 9 mesi.
João sbuffò irritato ma feci finta di nulla <<Ciao Tati, come stai?>> le chiesi con un sorriso che almeno da lei fu ricambiato.
La ragazza si avvicinò e si sedette al mio fianco sul letto.
João si fece da parte visibilmente irritato mentre la rossa allungava la mano verso la mia. Mi feci prendere la mano ma non la strinsi a mia volta.
<<So cosa ti sta succedendo, Tani. Sono qui nel tuo stesso ospedale perché a breve dovrò partorire>>
Ricordavo la sua promessa, certamente.
Ma non avevo mai provato a contattarla per sapere come stava. “Perché avrei dovuto?” mi sono chiesta finché non ce l'ho avuta davanti avendo anche io un bambino in grembo, anche se il suo era completamente formato.
Mi facevo schifo. Ma lei non sembrava della stessa idea.
<<È un maschio. Lo chiamerò Jeremy>> mi stava raccontando sorridente.
<<Jeremy come l'attore del tuo film preferito>> un film che guardavamo sempre assieme quando eravamo ancora amiche.
Nonostante lei ci teneva a tornare amiche, so che ormai sono ad un nuovo capitolo della mia vita.
Vanessa è d'accordo. Anche João.
Diciamo che bisogna accettare il fatto che a volte le strade delle persone si separano. E non si può fare nulla.
<<Bello>> dissi, senza volerlo, con poca convinzione.
Tatiana sorrise non notando la mia superficialità.
João la guardò<<Cosa... ti serve?>>
<<Sono solo venuta per augurarvi il meglio>>
Annuii e le augurai altrettanto.
Tatiana fece per alzarsi, poi mi guardò<<Ti auguro il doppio della fortuna>> disse e se ne andò.
Guardai João che in risposta alzò le spalle. <<Che bell'amica che hai>> commentò e finalmente sorrise.
<<Andiamo a casa?>> gli chiesi io, prima non avevo voglia di chiederglielo. Odiavo vederlo così preoccupato, sapevo che
ci teneva a me.
<<Si tu cambiati. Vado un attimo dai medici>> mi disse e lasciò la stanza.
Io mi alzai piano dal letto e rimisi i miei vestiti. Mi soffermai in pantaloncini e reggiseno guardandomi la pancia.
Ne andavo così fiera anche se era piccola. In realtà avevo già pensato di essere incinta, anche se il ritardo era di una sola settimana. C'era una sola persona che sapeva già tutto. Ana.

Finii di prepararmi e uscii in corridoio proprio mentre João mi raggiungeva.
Salimmo in macchina e lo guardai guidare, sembrava perso nei suoi pensieri.
<<Cos'hai chiesto ai medici?>> gli chiesi.
Lui scrollò le spalle <<Niente>>
Annuii e rimasi a guardare fuori dal finestrino.
Rimasi a lungo in silenzio.
<<Stai bene?>> gli chiesi ad un tratto.
João mi guardò e sorrise <<Certo, tesoro. Voglio solo essere sicuro che tu stia bene>>
<<Ma io sto bene>> risposi quasi come una protesta.
João sospirò <<Tania. Se succede qualcosa, tu devi salvarti. Devi scegliere la tua vita invece di quella del bambino>>
Le sue parole mi spiazzarono <<È questo quello a cui stavi pensando per tutto questo tempo in macchina?!>>
Lui annuì<<Non puoi darmi torto>>
Gli voltai la testa e lo ignorai, poi in 5 minuti arrivammo sotto casa di Cristiano.
Vedere mateo e le mie nipotine giocare in giardino nella loro piscinetta gonfiabile mi tolse un peso dal cuore.
João non sembrava della stessa idea.
<<Tania, guardami>> disse prendendomi la mano.
Mi persi nei suoi occhi color nocciola, che sembravano pieni di dolore come mai prima d'ora.
<<Anche a me fa male l'idea di perdere mio figlio. Ma di figli potremo averne altri. Sai cosa non potrò invece ritrovare mai più?>> fece una pausa e mi scostò una ciocca bionda dal viso <<L'amore della mia vita>>
Sorrisi con le lacrime agli occhi.
<<Lo capisci vero?>> mi domandò.
<<Si... si lo capisco>> risposi non del tutto convinta. João sembrò soddisfatto e scese dalla macchina per andare a salutare i bambini in piscina.
Io invece andai subito dentro casa.
Come avevo aspettato e immaginato, Georgina era sul divano che allattava la sua bambina, con Vanessa e Junior accanto che la osservavano.
Mi avvicinai al gruppetto e mi inginocchiai accanto al divano.
Georgina mi guardò e sorrise raggiante, proprio il suo solito sorriso materno che scaldava il cuore anche a me che ero un'adulta. Probabilmente nessuno le aveva ancora dato la mia notizia.
La bambina, la mia nipotina, tese le mani verso di me. <<Ciao tesoro>> sussurrai accarezzando la testa della neonata, che accennò un sorriso sdentato.
<<Sarai un ottima mamma>> sussurrò Junior. Alzai lo sguardo verso di lui e mi sembrò di intravedere delle lacrime tra i suoi occhi. Andai a sedermi accanto a lui che mi avvolse un braccio attorno alle spalle <<Va tutto bene, Tani. Sarai la prossima>> disse Vanessa prendendomi la mano. Io annuii, piuttosto confortata.
Cristiano arrivò in salotto con un mano un barbecue <<Tani, dov'è João? Io sta cosa non la so usare da solo>>
<<È di fuori>> gli dissi.
Junior si alzò dal divano <<Vado ad apparecchiare>> disse, e Vanessa andò ad aiutarlo.
Annuii e tornai a guardare la neonata sorridente. E instintivamente mi portai una mano alla pancia.

JOÃO'S POV

Passò un mese, piuttosto velocemente. Ormai Tania era incinta di quasi due mesi.
Arrivò il giorno della radiografia e io mi trovai ad attendere la dottoressa insieme a Tania. Eravamo agitatissimi, lei in positivo io in negativo.
Sapevo che lei odiava vedermi così, e cercavo di nasconderglielo visto che da quanto era incinta era un po'... instabile.
<<Tania Ronaldo>> chiamò l'infermiera anche se c'eravamo solo io e lei nella sala attesa.
Tania mi prese la mano e l'infermiera ci scortò nella stanza per l'ecografia.
Fece tutte le procedure che non sto a spiegare mentre io stavo appoggiato alla mia sedia nervosamente.
La dottoressa sembrava concentrata mentre esaminava i monitor. Guardai la pancia di Tania, che sembrava già abbastanza grossa per essere di soli due mesi.
<<Allora, doc?>> chiesi ad un certo punto perdendo la pazienza.
Tania mi guardò dal lettino e mi sorrise rassicurante.
La donna alzò lo sguardo su di me, inarcando le sopracciglia come se l'avessi disturbata.
<<Ci sarà un futuro per noi 3?>> chiesi.
<<No>> la donna sorrise e mi corresse <<Per voi 4. La signorina aspetta due gemelli>>

 La signorina aspetta due gemelli>>

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A Portuguese dream/ João FèlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora