TRAVEL✈️

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Io e João atterrammo il 7 gennaio alle 10 nell'aeroporto di Los Angeles. La partita in realtà era l'8 gennaio, ma noi volevamo prenderci del tempo per visitare la città. La bellissima Los Angeles. In un giorno non avremmo visto molto, ma potevamo sempre tornarci d'estate e
d'altronde non avremmo potuto rimanere più a lungo periodo via dei nostri lavori.

Iniziammo subito a visitare la città, io indossavo una gonna di jeans e un maglione bianco, João indossava dei jeans e un maglione nero.

Siamo partiti andando alla famosissima scritta,
in cui ho fatto migliaia di foto, e poi abbiamo
fatto la Hollywood Walk of fame in cui abbiamo fatto altre migliaia di foto. Siamo anche stati all'Universal studios Hollywood, Ed era tutto stupendo.
Per tutto il tempo João mi aveva tenuto per
mano e aveva insistito a farmi foto con ogni cosa che vedevo. Mi piaceva sapere che fosse così felice per il mio regalo, anche se avevamo un giorno
solo.
La sera lo portai a mangiare in un ristorante
che dava la vista direttamente sulla scritta di Hollywood. Sapevo che gli sarebbe piaciuto tantissimo, e infatti João sembrava felicissimo
e adoravo vederlo così.
A cena alla fine abbiamo mangiato troppo, perciò alle 11 siamo tornati nella nostra stanza d'hotel e dopo aver digerito ci siamo messi nell'idromas-
saggio perché si.

Arrivò il secondo giorno a Los Angeles.
Ci svegliammo presto per arrivare alla partita puntuali e prenderci alcuni snack. Non ero abitua-
ta alle partite di basket, ad essere sincera non ne avevo praticamente mai viste perché avevo
sempre e solo seguito il calcio sin da bambina.
Durante il tragitto in macchina João mi spiegò
tutte le regole, adoravo il modo in cui i suoi occhi luccicavano quando parlava di cose che gli piacevano.
Una volta arrivati parcheggiò la macchina. Mi slacciai la cintura e mi aspettai che João mi seguisse, ma invece era fermo e mi guardava.
<<Tania>> disse <<Sai quanto significa questo per me? sono felicissima di averti al mio fianco durante questo momento così importante>>
Sorrisi a João anche se non vedevo nulla di super eccitante nella partita.
Ad ogni modo andammo a vederla, e i Bulls, la squadra del cuore di João, vinse la partita con un gran vantaggio.
João si fermò a parlare con un giocatore che non conoscevo, e la cosa mi stupì molto. Aspettai João nel parcheggio e nel mentre guardavo il telefono, alcune foto dei paparazzi di me e João erano già volate in giro. Le mie fanpage (che ovviamente seguivo) avevano repostato le foto, la mia preferita era una di me seduta sulle gambe di João mentre lui mi abbracciava.
Molti dei commenti chiedevano quando sarebbe stata la prossima mia sfilata, in effetti non venivo convocata dal quando c'era stata la sfilata natalizia. Sicuramente sarei stata chiamata per tutto il dibutto primaverile, avevo già dei
messaggi dalla Luois Vuitton e Victoria's Secret.
Scrissi un breve post in cui spiegavo che mi sarei messa al lavoro appena sarei tornata a casa.

João mi raggiunse nel parcheggio tutto sorridente.
Mi diede un bacio dolce sulle labbra e poi mi disse <<Ho visto come guardavi quel marocchino in campo>> aveva una voce giocosa ma alla fine sapevo quanto era geloso a volte.
<<Non ti preoccupare, preferisco i calciatori. Soprattutto quelli spagnoli>>
João scosse la testa tirandomi una pacca sul culo <<Smettila, ci hanno già paparazzati 10 volte!>> protestai arrossendo.
João sorrise. <<Andiamo a cena, e dopo c'è la nostra prossima tappa>>

João mi portò a cena in un ristorante di lusso,
e per tutta la cena parlammo di cosa avremmo fatto a New York.

La mattina dopo atterrammo a New York. Era assolutamente una città immensa, bellissima, e piena di luci.
João mi prese per mano e visitammo la città, passando anche dalla parte "cinese" e ovviamente "italiana", perché il nostro primo viaggio insie-
me, fatto in Italia, non lo scorderemo mai.
Una delle cose che abbiamo in comune è l'amore per il viaggio, perciò quel momento è molto speciale per entrambi.

Quella sera, la città era completamente illuminata.
<<È bellissimo>> commentò João mentre passeggiavamo.
<<Si, a parte che c'è l'inquinamento elettrico a mille>> risposi io.
João scrollò le spalle <<Se non ti piace torniamo a casa>> disse fingendosi offeso.
Scossi la testa sorridendo.
<<C'è quel negozio famoso in cui fanno i pupazzetti!>> esclamai indicando un negozio illuminato dall'altra parte della strada. C'era una grossa insegna con scritto Build a bear.
João passò lo sguardo da me al negozio. <<Ci vuoi andare?>> mi chiese.
Annuii entusiasta, e João sorridendo mi portò nel negozio. Ognuno fece il suo, ma che poi era da dare all'altro.
Io feci l'orsetto per João, gli misi una divisa da calcio e il messaggio che diceva era: Sei il mio sole, e sempre lo sarai
Diedi il nome "João Junior" all'orsetto.
Avendo finito per prima mi misi in attesa di João fuori dal negozio.
Quando uscì mi consegnò il suo orsetto, l'aveva chiamato Tany. L'orsetto indossava una maglietta con la bandiera italiana e un cerchietto rosso, il
mio colore preferito.
Schiacciai la pancia dell'orsetto per sentire il messaggio "Sei la mia luna" disse.
Sorrisi a João. <<Luna?>>
Lui annuì<<Perché per me sei unica>>
Arrossii e strinsi l'orsetto con affetto.
João chiamò un taxi per tornare in hotel.
Durante il tragitto notai che mi osservava pensieroso
<<Tania? Ti andrebbe di venire definitamente a vivere da me a Madrid? Non voglio correre perché stiamo insieme da soli 6 mesi, ma non c'è cosa che desidero di più al mondo. Adoro svegliarmi e averti tra le mia braccia>>
Guardai João estremamente stupita, ma non potei non sorridere <<Anche io lo desidero molto>> dissi arrossendo.
João sorrise e mi diede un bacio sulla fronte <<Floki ne sarà felicissimo>> disse ridendo.
João mi sorrise con gli occhi brillanti <<Non
potrei essere più felice di così>> mi disse dandomi un bacio tenero sulle labbra.

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https://vm.tiktok.com/ZGJQEsnfn/ = per sapere che negozio è quello degli orsetti se non lo conoscete.
Se avete problemi con il link vi basta cercare "build a bear" su TikTok/YouTube.

A Portuguese dream/ João FèlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora