IPM

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"IO NON CAPISCO !
TRA TANTI STUDI, DOVEVI SCEGLIERE PROPRIO CRIMINOLOGIA , COSA C'È DI INTERESSANTE NELLA MENTE PERVERSA DI UN CRIMINALE ? "

era una settimana ormai che Leila discuteva con sua madre, già era un anno che aveva intrapreso questa università, ma appena sua madre aveva saputo che avrebbe dovuto affrontare un stage in un carcere minorile, proprio non le andava giù , sua figlia avrebbe avuto a che fare con dei piccoli delinquenti.

"COSA C'È DA SAPERE NELLE GIOVANI MENTI CRIMINALI DI NAPOLI, SI SA PERCHÉ INTRAPRENDONO QUESTA STRADA , GLI PIACE FARE IL LUSSO SENZA SACRIFICARE NIENTE, NON COME ABBIAMO FATTO NOI E TU CARO NON LE DICI NIENTE? "

la madre di Leila era severa verso quei ragazzi dei piccoli quartieri, umili di Napoli, anche se lei li aveva conosciuto bene, era un insegnate di scuola e vedeva i primi segni di camorra già dalla tenera età .

"TESORO COSA LE DOVREI DIRE, CHE SONO ORGOGLIOSO DI LEI, CHE MI HA DATO SEMPRE TANTE SODDISFAZIONI E SO CHE CONTINUERÀ A DARMELE ANZI NO, A DARCENE .

il padre di Leila la guardò con un sorriso complice .
Suo padre era il suo migliore amico, la capiva perfettamente, mentre con sua madre aveva un  rapporto di poco più freddo, Leila riteneva la madre troppo snob, le piaceva sempre far capire il ruolo che avessero e da dove provenivano.

Leila aveva avuto sempre un vita agiata,ma le aveva sempre affascinato le cronache nere, aveva da sempre una passione per i crimini, articoli di giornali e documentari che ne parlavano.

Aveva sempre dato grandi soddisfazioni nello studio ai suoi genitori, ma aveva il cuore ribelle, non dava l'impressione di essere uguale alle sue coetanee del Vomero anzi, le piacevano i classici ragazzi che corrono in moto, in motocicletta senza casco anche meglio proprio come lei ,i bravi ragazzi non facevano per lei,non ci vedeva niente di intrigante nella giacca e cravatta.
Leila era una ragazza di 19 anni alquanto particolare.
Le piacevano i tatuaggi infatti ne aveva molto da sfoggiare , le piacevano la compagnia davanti a una classica birra, che cene a lume di candela,le piaceva la moda ,le piaceva valorizzare il suo corpo con gli abiti giusti,niente abiti da signorina per bene,anzi quanto più potevano essere scollate le camicette e quanto più potevano essere strappati i jeans con tacchi a spillo alti,piu si sentiva a suo agio.
Era una ragazza semplice, a modo suo particolare, ma quello che la faceva spiccare di più era il suo carattere, era solare ,allegra,anche molto dolce, ma mai fare il pensiero di mettergli i piedi in testa, avrebbe trovato il modo di fartela pagare, era molto vendicativa perdonava ma non dimenticava nulla.

"MAMMA, MA MICA ME LO DEVO SPOSARE, DEVO SOLO STUDIARE LA LORO TESTA CRIMIBALE,NON TI PREOCCUPARE SE DOVREI INNAMORARMI DEL COSÌ DETTO MALESSERE NON TE LO FACCIO SAPERE, MI DIVERTO SOLO"

Leila aveva risposto a sua madre sorseggiando il caffè ridendo, prima si andare via baciando entrambi i suoi genitori.
La madre la guardò scioccata, sapeva che ne sarebbe stata capace, mentre suo padre rideva di gusto.

"QUELLA RAGAZZA MI FARÀ USCIRE PAZZA! "

"MA CARA LASCIALA STARE E SOLO UNA RAGAZZA, E LA NOSTRA FORTUNA CHE HA LA TESTA BEN CUCITA SULLE SPALLE "

"SPERIAMO CHE TU ABBIA RAGIONE! "

il padre di Leila faceva sempre di tutto per tranquillizzare la moglie che era sempre esagerata nei confronti della giovane.

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Nella testa di un criminale {CIRO RICCI)   Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora