"Buongiorno ispettó! "
"Comandante buongiorno a lei! "
"Allora novità? "
Massimo si era recato personalmente in centrale , aveva anche lui fin troppi motivi e dubbi da chiarire .
Ma più di tutto c'era il desiderio in lui di capire fino a dove si fosse spinto Gianluca con le sue bugie, oppure avrebbe ammesso tutto pentendosi di ciò che aveva fatto."E stato molto collaborativo, ma nega il fatto! Ci sono dettagli che portano a lui, ma il suo alibi e di ferro! "
Il comandante ascoltava ogni parola riportata dall'ispettore, mentre leggeva la dichiarazione di Gianluca
La sua espressione era indecifrabile .
"Ispettó coccurun o sta cummiglian! "
Massimo guardava Gianluca dal vetro nero di quella stanza degli interrogatori ,
Sembrava tranquillo , pulito.
Ma il comandante conosceva bene quel ragazzo, conosceva le sue iridi, e poteva percepire il male che gli trapelava dentro.
E forse l'unico modo era quello di parlare direttamente con lui.Massimo decise di entrare, la sua espressione era neutra, aveva intenzione di non lasciar trapelare nulla, voleva vederci chiaro.
Anche se conosceva Leila da poco, sapeva che la ragazza non aveva mentito, non c'era nessuno motivo per incolpare qualcun'altro.Nello stesso momento che il comandante era entrato nella stanza l'espressione di Gianluca era cambiata .
Era felice nel vedere un volto conosciuto, e infatti non trattenne un sorriso.
Come se già sapesse che fosse entrato qualcuno facile da ingannare , qualcuno che avrebbe creduto solo a lui .Ma quell'uomo l'ho aveva salvato già troppe volte, e per il comandante ancora una volta era giunta l'ennesima conferma ,per quanto si sforzasse a trovare del buono, a salvarli , a dargli nuove speranze, nuovi stimoli nella vita.
Non si cambia.Mentre guardava dritto negli occhi di Gianluca capiva ,prendeva coscienza , che se il male tante volte vinceva,e perché affascinava, intrigava , proprio come una bella donna .
Ma di più perché il male di fronte a se, aveva trovato qualcosa di simile a lui .
Ed era quello che vedeva in quel momento.
un abile ingannatore, capace di infliggere sofferenza senza pietà , dimenticando però chi aveva di fronte.
Era un uomo che da anni aveva imparato a conoscerlo, trattandolo come un figlio, e proprio come un padre, conosceva ogni dettaglio di quel ragazzo.Massimo proveniva da quel mondo che ti promette, ricchezze e potere .
Era stato anche lui un ragazzo ribelle."Comandà, o sapev che viniven ccà! "
"E ij nun te potuv lascia sule! "
Massimo aveva accennato un sorriso, quello sincero che partono dagli occhi prima di arrivare sulle labbra , ritrovando ancora una volta la fiducia di Gianluca per lui.
Il giovane sembrava aver ritrovato di nuovo l'aria per respirare.
Si sentiva sicuro sapendo che qualcuno già lo aveva coperto, per poi parlare del comandante non avrebbe mai creduto che fosse stato capace di una cosa del genere, e sicuramente avrebbero dato le colpe a Ciro, dichiarando falsa la testimonianza di Leila perché aveva paura del RicciAveva pianificato tutto.
anche se in principio credeva che aveva messo fine alla vita di Leila.
Quando era stato chiamato per essere interrogato , subito aveva cercato chi coprirlo, cercando di nascondere l'ansia e la paura di trovarsi di nuovo in quelle celle, e questa volta non sarebbe stato il penitenziario minorile, ma bensì peggio.
E Dio solo sa quello che aspetta li dentro a quello come lui, quelli che sono più forti con chi è più debole___________
Leila era ritornata a casa ed era successo proprio quello che lei aveva immaginato.
Nel suo rientro a casa i suoi genitori erano felici si saperla ancora al sicuro sotto al tetto della loro casa, e sicuramente non l'avrebbero lasciata presto.
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Nella testa di un criminale {CIRO RICCI)
RomanceE se vi trovaste anche solo per un attimo in una giovane mente di un criminale, cercando di scavare nei suoi oscuri pensieri , cercando di capire cosa o chi l'ha portato ad essere quello che e diventato, scoprendo poi di essere la fantasia di ogni...