strani pensieri

586 27 51
                                    

"ALLORA LÉ, COM'È ANDATA QUESTO TUO PRIMO GIORNO! "

Leila e il comandante  si trovavano a camminare nel grande cortile vuoto dell'ipm , la rossa continuava a stringere il suo ciondolo, con lo sguardo nel vuoto, mentre nella sua testa c'erano le immagini di Ciro, e di quello che gli aveva raccontato per poi subito andare via .

La rossa aveva capito bene cosa volesse dirle Ciro ,perché si era paragonato alle lucertole che catturava, avrebbe fatto la loro stessa fine o morto o catturato.
Non si era meravigliata della sua intelligenza già alla tenera età,ma capi anche non era lo stato o la legge per punirlo dei suoi crimini ad averlo imprigionato.
Ma continuava a chiedersi,chi per primo aveva reso ciro prigioniero di se stesso e di quel sistema

"LEILA, OH MA CI SEI! "

Il comandante aveva attirato l'attenzione della ragazza appoggiando la mano sulla spalla.

"SCUSAMI MASSIMO, ERO CON LA TESTA DA UN'ALTRA PARTE! "

"A CHE STIV PENSANN LÉ"

Per un attimo lo sguardo di Leila si rivolse verso il basso , per poi sospirare profondamente e riguardare il comandante, ma le parole non le uscivano da bocca, come se quasi volesse custodire gelosamente, quella piccola confidenza che le aveva fatto ciro.

"COM'È ANDATA CON CIRO STAMATTINA! "

il volto del comandante sembrava alquanto spazientito , come se si aspettasse quale avvenimento scioccante.

"IN REALTÀ NONOSTANTE TUTTO, IL SUO ESSERE CIRO RICCI, E ANDATA BENE, SI E APERTO, DI POCO, MA COMUNQUE COME PRIMO PASSO NON POSSO LAMENTARMI! "

Leila noto lo stupore e il piccolo sorriso che fuori usciva dal viso del comandante.

"LO SO LÉ, NON SARÀ FACILE, MA PIANO PIANO , SO CHE C'È LA FARAI, E RIUSCIREMO A SALVARLO! "

massimo aveva stretto entrambi le mani della rossa alle sue, senza nascondere l'entusiasmo che stava provando in quel momento.

Mentre nella testa di Leila, c'erano solo pensieri e preoccupazioni.
Riuscì a prendere coscienza che l'interesse che provava per Ciro, non era solo in tema accademico, ma c'era dell'altro.
Percepiva le vibrazioni che provava solo anche a nominare il suo nome, era fin troppo interessata alla sua vita  in modo più profondo da come poteva essere interessata a chiunque altro li dentro. C'era qualcosa in quelle iridi nere come il manto di una Pantera, che le rendevano feroce come tale.
E stava diventato sempre più difficile per lei trattenersi a quel richiamo felino e selvaggio.

"MO PARLAMM E COS BELL LÉ, ANCHE SE CREDIMI E STATA NA GRANDA NOTIZIA PER ME CHEST, IO HO SPERANZE IN CIRO, MA PARLAMI UN PO DI GIANLUCA, DI TE, CONOSCO LUI E STO CONOSCENDO TE, E CHESTA NOTIZIA, ME FA NU GRANDE PIACERE! "

Quelle parole avevano congelato i pensieri di Leila, che era rimasta a guardarlo in modo confuso.
Lei neache ci pensava a Gianluca, no nello stesso modo in cui lo faceva lui, cosa avrebbe potuto mai rispondere.
Nello stesso momento nella sua mente volavano le immagini di lei è ciro poco prima nella sala comune, quando lui gli aveva confessato tutte le cose che avrebbe voluto fargli e nel modo in cui voleva farlo, prendendo coscienza al 100% che il suo cuore non appartenesse a Gianluca , lei era libera ed amava esserlo.

Ma ciro era riuscito in poco tempo a stimolare ogni suo neurone, cosa che nessuno aveva fatto fino al quel momento, a parte lo studio.
E quindi per ora era ancora facile nascondere qualcosa, era affascinata da ciro il criminale, come era affascinata alla criminologia.

"MASSIMO PER IL MOMENTO CI STIAMO SOLO FREQUENTANDO NON È NIENTE DI CHE, NON POSSO DARE DEFINIZIONE OPPURE UN NOME A QUELLO CHE C'È. "

la rossa aveva risposto in modo freddo, come aveva definito fredda la situazione, anche massimo capi la risposta, cercando di non approfondire il discorso.

Nella testa di un criminale {CIRO RICCI)   Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora