Avevamo un patto

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"CIRO MA TU TI RENDI CONTO O NO, DI QUELLO CHE HAI APPENA FATTO, PRENDERE L'IDENTITÀ DI UN ALTRA PERSONA! "

Il viso di Leila era visibilmente arrabbiato, insieme al tono della sua voce

"NIENTE DI MENO CIÚCIÚ, IJ NU NOMM AGG RITT, SI ESAGERAT!
IJ NUN CE TENGO PROPRIO A ESSERE QUELLO TRANQUILLA! "

"E MENO MALE CIRO! "

"CHERÉ LE! TI DA FASTIDIO SE TE LO NOMINÒ! "

"NO CIRO NON E QUESTO IL PROBLEMA , MA SE UN GIORNO MI TROVO CON GIANLUCA E PUÒ SUCCEDERE QUELLO CHE SUCCESSO ORA CON MIO PADRE COME LO CHIAMO?E CHE GLI SPIEGO A LUI, A TE NON IMPORTA, MA A ME METTI NEI CASINI! "

"CIÚCIÚ NAGG CAPIT, MA PCCHÈ LO VUOI PORTA A CONOSCERE AI TUOI! "

Ciro si era avvicinato alla rossa incuriosito, e visibilmente irritato anche se cercava di nasconderlo.

"SCUSA A TE CHE IMPORTA? "

"A ME, NUN ME NE FOTT LÉ, PECCHE IJ NAGGIA RA CUNT A NISCIUN, ANZI QUANDO SUCCEDE DI CHE SI CHIAMA CIRO RICCI C'È RAI NU POCO E IMPORTANZA ACCUSSÌ! "

"CIRO MA VERAMENTE FAI, SOLO IL TUO NOME GLI DEVO FARE! "

Leila aveva preso coscienza di quello che aveva detto solo alla fine della frase rimanendo a bocca aperta, e a CIRO in quel momento si rese conto di qualcosa, e non del fatto che lui fosse ciro ricci il figlio e futuro boss, ma che qualcuno che non doveva aveva parlato di lui.

"CHE TA ITT LÉ! "

"A  COSA TI RIFERISCI CIRO, NON HO CAPITO ! "

"NUN ME CUNTA STRUNZAT !LÉ
DI ME, O CUMPAGN TUOJ CHE TA RITT! "

Il volto di Leila era diventato pallido, sentendosi terribilmente in colpa , non volendo, aveva fatto capire a ciro che fosse stato discriminato, cosa che soprattutto lei odiava, per di più da qualcuno che si capiva che c'era ancora dell'astio.
Lo poteva capire perché già 3 volte ciro l'aveva chiamata con il suo nome non usando nessun nomignolo.
Leila non riuscì ad aprire bocca, l'unica cosa che riuscì a fare fu quella di abbassare il capo dispiaciuta.

"VABBÈ LASCIA STA CE VERIMM, STATT BON! "

Ciro era risalito sulla sua moto, la mise in moto, e fece pressione con il corpo in avanti togliendo il cavalletto.

"CIRO ASPETTA DOVE VAI! "

"ME NE VAC! CHE STONG A FA CCA, A SCUOLA GIÀ  A TIEN FATT , LÉ MA COME PUOI CREDERE RIND O CAMBIAMENTO E NA PERSONA, SE TU PER PRIMA NON CI CREDI! "

"CIRO ASPETTA! MA CHE DICI?

Leila aveva fatto un gesto istintivo quello di trattenere ciro, aveva poggiato la sua mano sul suo braccio per farlo , per far sì che lui non andasse via, cercando di sdrammatizzare la situa ma ora mai era troppo tardi.

" DAI CHE TI DEVO UNA CENA! "

"ME PASSAT A FAMM! "

Ciro le aveva voltato lo sguardo, per poi sfrecciare via , rimanendo la rossa da sola .
I sensi di colpa la stavano divorando , continuava a guardare Ciro, con quel poco di speranza che lui potesse voltarsi a guardarla, fino a tornare indietro, ma non accadde, Leila sconfitta e dispiaciuta abbasso il capo solo quando non lo vide più

La rossa era rincasata , aveva aspettato per un pò , girandosi speranzosa ogni volta che sentiva una moto sfrecciare, ma aveva imparato a conoscere Ciro in quel poco ,sapeva quanto lui fosse attaccato al suo eco .
Leila stamattina si era svegliata con il sorriso, spruzzava gioia proprio a causa di Ciro, e lui medesimo aveva cancellato quel sorriso , rendendola pensierosa.

Nella testa di un criminale {CIRO RICCI)   Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora