la paura di perderla

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<<Cosa le hai fatto e perché ?>>

<<ij nun lagg tuccat, vagg chiammat ij>>

<<Le tue mani raccontano qualcosa di diverso! >>

Ciro abbassò lo sguardo sulle sue mani, che per la prima volta in vita sua allavista di quel sangue, il sangue di leila, tremavano

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Ciro abbassò lo sguardo sulle sue mani, che per la prima volta in vita sua alla
vista di quel sangue, il sangue di leila, tremavano.
Per la prima volta in vita sua percepiva la paura.
La paura di perdere qualcuno di
importante senza neache aver avuto il tempo di dirglielo.
Per la prima volta Ciro stava provando la paura della morte, quella che gli aveva camminato al suo fianco con una mano sulla sua spalla per tutto il tempo della sua vita.
Ma questa volta la morte non stava toccando lui, ma ben si peggio.
Desiderava ardentemente che quel sangue non fosse di Leila ma ben si il suo, questa volta stava desiderando di stare lui su un letto di ospedale lottando tra la vita e la morte, ancora una volta.

Con lo sguardo spalancato si girava attorno perso in quella stanza degli interrogatori della polizia .
Non sembrava lui, mentre si specchiava nello specchio, il suo volto era coperto di sangue, era terribilmente scosso, lo sguardo da pazzo e forse era questo che vedevano le guardie, Ciro ricci lo spietato boss e assassino, perché era ciò che lui vedeva.

<<penso  che mo possa bastare no? >>

Ma in quel momento un Angelo veniva in suo soccorso.
Era oramai giunto il giorno e Ciro erano ore che era chiuso in quella stanza.
Sembrava inutile la continua richiesta nel sapere dove fosse leila e come stava , nessuno sembrava credere alla sua innocenza , nessuno eccetto uno , che aveva imparato a conoscerlo in silenzio.
Conosceva il vero Ciro, e sapeva quando tenesse al suo onore nonostante tutto, avrebbe ammesso ciò che aveva fatto.

<<comandà>>

E per la prima volta Ciro nel vedere massimo sembrava aver ripreso di nuovo fiato e a lui poteva dire la verità.

<<sono il comandante dell'ipm e il signor Ciro ricci e sotto mia tutela >>

Il volto serio del comandante mentre appoggiava una mano sulla spalla di Ciro.

<<lei sà cosa ha fatto il suo ragazzo qui >>

<<non nun o sacc! ma so per certo che lo scoprirò presto, se permettete voglio parlare con lui>>

Gli agenti si dovettero arrendere alle parole del comandante e con un ultimo sguardo di minaccia guardarono Ciro, che come al solito non si trattenne a beffarsi di loro.

<<Mi ric che cazz ce faciv a casa e leila >>

Una volta che i due agenti li avevano lasciati soli, l'espressione del comandante cambio totalmente, battendo forte le mani sul tavolo

<<ma chiammat ess e ij so currut! >>

<<Ciro me spiega tutto cos, si tu nun si stat, amma scoprì chi la ridotta così ,e perché a chiammat a te?>>

Nella testa di un criminale {CIRO RICCI)   Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora