"Tra poco entri tu" quelle parole gli piombarono addosso seguite da un inspiegabile carico di emozioni contrastanti. Se da un lato era felicissimo del suo imminente esordio, dall'altro la paura di fare un casino lo bloccava. Solo la voce di Mourinho è riuscita a scuoterlo dal torpore paralizzante in cui era caduto: "Zale muoviti che dobbiamo fare il cambio!". Nicola si è liberato dai pantaloni della tuta il più velocemente possibile, ha stretto gli scarpini e ha tolto la pettorina verde avvicinandosi a bordo campo. "In bocca al lupo frate" gli ha augurato Bove abbracciandolo prima di tornare a scaldarsi.
Il giovane polacco ha vissuto la scena come se non fosse lui il protagonista, dall'esterno, troppo confuso ed emozionato per realizzare davvero cosa stesse succedendo. Il quarto uomo ha alzato la lavagnetta luminosa con il suo numero in verde, Spinazzola gli ha lasciato il posto battendogli il cinque e augurandogli buona fortuna e capitan Pellegrini gli ha spiegato bene come posizionarsi in campo.
Per i primi cinque minuti Nicola non ha fatto altro che correre senza meta da una parte all'altra soffermandosi di tanto in tanto a fissare la curva sud, ammaliato da tanto amore e passione. Dopo un paio di stop sbagliati la paura di star sprecando l'occasione della sua vita si è impossessata di lui e lo ha fatto andare nel panico. "Respira Zale! Pensa solo a giocare che lo sai fare bene!" ancora una volta Lorenzo gli ha teso una mano e lo ha aiutato a calmarsi. Ha recuperato lucidità e, dopo qualche bell' intervento in difesa, ha conquistato anche un po' di fiducia nel superare la metà campo. A poco più di cinque minuti dall'inizio del recupero, con il punteggio ancora sullo zero a zero, Nicola ha ricevuto un buon pallone da Cristante e si è trovato davanti ad una scelta: poteva restituirlo comodamente a Matic in orizzontale, oppure poteva rischiare e correre in avanti. Senza pensarci troppo ha scelto la seconda opzione e, con la sfera incollata al piede destro, è avanzato a gran velocità verso l'area avversaria. Un avversario gli si è parato davanti, ma è riuscito a superarlo con facilità, ha crossato quasi ad occhi chiusi ed il boato dell'Olimpico gli ha fatto capire che la deviazione del Gallo era stata vincente. Ha esultato senza sapere bene cosa fare, è corso verso la curva insieme ai suoi compagni e ha capito che non avrebbe mai dimenticato quel suo esordio magico.L'arbitro ha fischiato la fine e Nicola ha festeggiato ancora una volta assieme ai suoi tifosi ricevendo i complimenti dei giocatori più anziani. "Bel lavoro Nico" ha esclamato Mourinho con un sorriso soddisfatto che lo ha fatto arrossire imbarazzato, ma lo ha anche riempito di orgoglio. "Grande bro, hai fatto un assist da paura!" Edoardo gli è andato incontro e lo ha abbracciato come solo un fratello sa fare. "Sono davvero felice per te, ti meriti tutto questo" ha aggiunto indicando meravigliato lo spettacolo dello stadio in festa intento a cantare "Grazie Roma". I due ragazzi si sono avviati verso gli spogliatoi e solo allora, alzando gli occhi verso la tribuna, hanno notato Giulia che si sbracciava per attirare la loro attenzione. "Guarda un po' chi è venuto a vederti!"ha esclamato Nicola con una gomitata all'amico. "Beh che è quella faccia? Pensavo che tra voi ci fosse una buona chimica..." ha commentato un po' confuso osservando la sua smorfia interdetta. "Lei mi piace molto, ma penso che la cosa non sia reciproca " ha ammesso il biondo alzando le spalle. "Mi dispiace bro, se vuoi ci parlo io" si è immediatamente offerto l'amico. "No lascia sta, meglio far si che le cose si aggiustino da sole" ha ribattuto l'altro prima di trascinarlo verso gli spogliatoi.
Nicola era un po' turbato da quella conversazione: Giulia gli era sembrata molto interessata ad Edoardo, eppure a quanto pare non era così. Gli dispiaceva per il suo amico e non capiva il motivo di quel cambio improvviso da parte della ragazza. Nonostante Bove gli avesse chiesto di non fare nulla, restare con le mani in mano non era certo da lui e così, dopo essersi cambiato, l'ha raggiunta nell'area riservata dell'Olimpico per chiarire quello che a lui sembrava solo un grosso malinteso.Non appena lo ha visto arrivare, gli occhi celesti di Giulia si sono illuminati di gioia. "Sei stato pazzesco Nick!" ha esclamato lasciandogli un bacio energico sulla guancia che lo ha spiazzato. "Grazie Giù, non puoi capire l'emozione!" ha risposto lui con quel suo solito sorriso sbarazzino. "Sembravi proprio uno di loro, un vero professionista" ha esclamato la ragazza complimentandosi a più non posso. "Beh lo sono" ha ribattuto pronto il polacco ammiccando. Si sono avviati insieme verso le macchine e, tra un discorso e l'altro, Nicola è finalmente riuscito ad introdurre l'argomento che più gli premeva. "Ho parlato con Edo e mi ha spiegato che tra voi non ha funzionato, posso chiederti come mai?" ha azzardato sulla via del ritorno a Tivoli. Un silenzio imbarazzante ha fatto cadere la sua domanda nel vuoto. Giulia, colta alla sprovvista, si è immediatamente irrigidita. "Non sono affari tuoi" ha provato a ribattere ridacchiando nervosamente, ma lui ha insistito: "Siete i miei due migliori amici, voglio solo capire cosa c'è che non va. Vorrei solo aiutarvi ad essere felici. Mi sembrava che all'inizio tu fossi molto presa da Edo, cosa è cambiato?".
La bionda è arrossita e poi è sbottata: "Ti è sembrato male Nico. Edoardo non mi è mai piaciuto, volevo solo divertirmi un po'. Vi siete solo fatti un film!" ha esclamato bruscamente. "È per qualcosa che ha fatto? Edo sembra un po' un coglione, ma fidati che è davvero un bravo ragazzo..." ha continuato Nicola prendendo le parti del suo migliore amico. "No non è per qualcosa che ha fatto!" ha esclamato Giulia sempre più nervosa. "È che..." ha lasciato in sospeso la frase per qualche secondo.
"È che io sono innamorata di te" le sarebbe piaciuto avere il coraggio di pronunciare queste parole, ma non riusciva proprio a farlo e così è rimasta in silenzio, con gli occhi bassi, contorcendosi le dita per la tensione. Perché Nicola insisteva così tanto nel volere che si mettesse insieme a Bove? Perché semplicemente non apriva gli occhi e non si sforzava di capire che per lei esisteva solo lui? Avrebbe voluto piangere, ma non avrebbe saputo spiegare il perché e così si è limitata a chiudere la conversazione con un secco "È che non sono affari tuoi" a cui nemmeno un impertinente come Nicola è riuscito ad opporsi.
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Spiegarlo non è facile ~Nicola Zalewski 🧡❤
FanfictionNicola ha 17 anni, ha origini polacche, ma è nato e cresciuto a Tivoli. Si divide tra la vita di un normale adolescente e gli allenamenti a Trigoria nella primavera della Roma, sognando di poter realizzare il suo sogno di esordire in serie A con la...