Parte 11 - Notte prima degli esami

833 29 3
                                    

Nei giorni successivi Giulia ha continuato a ripensare alla sua confessione fatta a Nicola. Se inizialmente svelargli tutti i suoi sentimenti le era sembrata la cosa migliore da fare, ora non ne era più così sicura. L'aveva perso, questa volta probabilmente per sempre, ma non poteva mandare all'aria la sua vita per colpa sua. Sapeva che prima o poi sarebbe riuscita a superarlo, che la sua ferita si sarebbe rimarginata e che quello che ora le sembrava la fine del mondo, sarebbe presto diventato un brutto ricordo. Non ne era sicura, ma ci sperava davvero. Per non pensarci ha deciso di dedicarsi esclusivamente alla scuola e ha cominciato a studiare a più non posso per la sua imminente maturità.

Anche Nicola, dopo un'iniziale confusione e senso di smarrimento, aveva deciso che la cosa migliore da fare fosse aspettare. Sperava che la sua amica gli dicesse che era tutto uno scherzo, che lo aveva fatto per fargliela pagare, ma in cuor suo era consapevole della sua sincerità.
"Devo solo dimenticarmi di lei e concentrarmi sul calcio" si ripeteva ogni qualvolta che i suoi pensieri ritornavano a quella sera a Tivoli. Per quanto difficile, il polacco è riuscito nel suo intento e ben presto, allenamento dopo allenamento, si è conquistato un posto da titolare. "Se continui così sono sicuro che ti rinnoveranno il contratto e che l'anno prossimo sarai una pedina importante per questa squadra" gli ha confidato Lorenzo Pellegrini prima di uno degli ultimi incontri casalinghi.
Come per magia, la predizione del capitano giallorosso si è avverata e il giovane terzino, qualche giorno dopo, è stato convocato nell'ufficio del direttore sportivo per discutere del suo rinnovo. Era felice più che mai, anche perché lo stesso era accaduto anche al suo amico Bove. Avrebbero continuato a lottare insieme per la loro squadra e questo gli bastava.
A fine maggio la sua prima stagione da professionista si è conclusa con un discreto quarto posto e il raggiungimento della tanto ambita qualificazione in Champions League. A inizio Giugno Nicola si è potuto pagare da solo la sua prima vacanza in Grecia dove si è divertito come non mai fino alla fine del mese quando ha fatto rientro a Tivoli per trascorrere del tempo assieme alla sua famiglia.
Non appena è rientrato nel suo paese nativo, un gruppetto di suoi ex compagni di classe lo ha raggiunto nella piazza principale. "Mado Nico, beato te che non devi fa l'esame" ha esordito Matteo battendogli il cinque. "Però secondo me alla cena di classe di dopodomani dovresti venire lo stesso" ha aggiunto Luca sorseggiando un Estathe alla pesca. Nicola lo ha guardato un po' confuso: di cosa stava parlando? Non ne sapeva niente, ma del resto come poteva pretendere che lo informassero? Lui non era più uno di loro, lui li aveva lasciati per dedicarsi al calcio. "Daje, ci sto" ha risposto senza pensarci troppo. Gli faceva piacere rivedere tutti i suoi compagni e far loro un in bocca al lupo prima della maturità, ma non aveva pensato che tra loro ci sarebbe stata anche lei.
Giulia aveva deciso di andare alla cena solo qualche ora prima. Sarebbe voluta rimanere a casa a ripassare ancora un po' in vista dell'orale tanto temuto, ma poi si era lasciata convincere dalle sue amiche. Aveva optato per un semplice top bianco con una profonda scollatura e un paio di pantaloncini neri. I capelli biondi erano sciolti sulle spalle e gli occhi celesti accompagnati da un po' di trucco. È entrata nel ristorante pronta a godersi un'ultima serata di spensieratezza, ma quando lo ha visto tutto il suo entusiasmo si è dissolto. Cosa ci faceva lì? Quello non era più il suo posto. Non poteva lasciarli all'ultimo anno per diventare calciatore e poi ricomparire alla loro cena di classe ridendo e scherzando come se non se ne fosse mai andato. Perché non era rimasto in Grecia, o a Ibizia, o da qualsiasi altra parte nel mondo? Perché la voleva tormentare?
Lo ha guardato atteggiarsi con la sua camicia bianca, i nuovi tatuaggi in bella mostra sulla pelle perfettamente abbronzata e con gli occhiali scuri che gli tenevano indietro il suo ciuffo ribelle e lo ha trovato irriconoscibile. "Non lasciarti rovinare la serata da lui" le ha bisbigliato Chiara, la sua compagna di banco, capendo al volo ciò che le stava frullando per la testa.
Aveva ragione, quel calciatore montato ( ben lontano da quello che un tempo era stato il suo migliore amico e il suo primo amore) non le avrebbe fatto rimporre uno degli ultimi momenti della sua adolescenza.
Gli è passata davanti con noncuranza, attenta a non rivolgergli nemmeno uno sguardo e si è accomodata dall'altra parte del tavolo, il più lontano possibile da lui.

Solo quando l'ha vista sedersi con le sue amiche Nicola si è ricordato il perché avesse evitato fino a quel momento di tornare a Tivoli. Non si parlavano da mesi ormai, da quando lei gli aveva confessato di essere innamorata e lui l'aveva rifiutata, da quando il loro bellissimo rapporto di amicizia era definitivamente tramontato. Nicola non voleva metterla in imbarazzo né di certo infastidirla e così si è limitato a lanciarle qualche occhiata di tanto in tanto senza mai avvicinarsi a lei. Avrebbe voluto chiederle scusa, provare a risolvere le cose tra loro, ma voleva rispettare i suoi tempi senza metterle pressione.
"È diventata proprio bella eh" ha affermato un suo amico con una gomitata notando che la fissava da diversi minuti. Solo in quel momento Nicola si è reso conto che aveva ragione. In effetti era bellissima con quella cascata di capelli dorati ad incorniciare i suoi occhi celesti come il mare, ma lui non se ne era mai accorto, perché l'aveva sempre considerata solo una sua cara amica.
La cena è finita in fretta e dopo gli ultimi saluti i ragazzi hanno cantato tutti insieme "notte prima degli esami". Nicola è rimasto in disparte, lui non c'entrava nulla con l'esame di maturità e per la prima volta si è pentito di non aver concluso l'ultimo anno con i suoi vecchi compagni. Gli sembrava di aver lasciato il suo percorso a metà, di essere incompleto, di averli abbandonati proprio sul più bello.
"Lo hai fatto per una buona ragione, per inseguire il suo sogno" si è ripetuto a mente più e più volte sulla via del ritorno, ma non è comunque riuscito a colmare il vuoto che gli si era creato all'altezza dello stomaco.

Spiegarlo non è facile ~Nicola Zalewski 🧡❤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora