Parte 7 - 18 anni

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Dopo quell'esordio a dir poco esaltante, Nicola ha continuato la stagione calcistica accumulando sempre più minuti e diventando pian piano una pedina importante nel gioco di Mourinho che spesso lo impiegava sulla fascia sinistra. Il terzino non era il suo ruolo, lui nasceva come attaccante, ma per il tecnico portoghese più famoso del mondo avrebbe giocato anche da portiere. Ogni giorno si svegliava alle cinque e partiva da Tivoli per essere a Trigoria alle otto. Si allenava duramente, forse più di tutti gli altri, ma solo perchè doveva ancora dimostrare tutto. Dopo l'iniziale adrenalina, la stanchezza ha cominciato a farsi sentire e quando il rendimento è un po' calato e il mister non lo ha convocato per la gara successiva, Nicola si è abbattuto parecchio. "Ragazzì, guarda che è normale essere un po' stanchi, non devi incolparti troppo" lo ha consolato capitan Pellegrini prendendolo da parte dopo l'allenamento. "So come ti senti e so che, proprio come me, vorresti sempre dare tutto per questi colori, ma devi anche capire che quando il fisico ha bisogno di riposo è meglio assecondarlo per evitare di fare danni. Se il mister ha deciso di lasciarti a casa, un motivo ci sarà, ma non vuol dire che sei scarso o che non ti stima più" ha continuato provando ad infondergli un po' di autostima. "Ma come faccio a recuperare le energie? Come faccio a fargli capire che sono pronto a combattere per lui e per questa città?" ha chiesto Nicola con un sospiro. "Beh... Forse potresti cominciare con il trasferirti qui a Roma" ha risposto il numero sette dopo una breve riflessione. "Guadagneresti qualche ora di sonno e sicuramente in campo saresti più sveglio". Il ragazzino lo ha guardato un po' confuso: era davvero pronto a lasciare casa sua, la sua città, la sua famiglia? "Lo so che è un passo importante, ma fidati che ti aiuterà a concentrarti meglio. Ormai sei un uomo e crescere significa anche questo" ha concluso Lorenzo guardandolo dritto negli occhi prima di lasciarlo solo con i suoi pensieri.  

Nicola, durante il tragitto di ritorno, non ha detto una parola, rimuginando sul discorso del suo capitano. Ha riflettuto per diversi giorni, si è informato su case in vendita nei dintorni di Trigoria e quando ha trovato quella perfetta per lui, ha riunito la sua famiglia per annunciare loro la sua decisione. "Vado a vivere a Roma" ha dichiarato provando a sembrare più sicuro di quel che era realmente. "Ho già trovato un posto, volevo solo dirvelo" ha aggiunto. "Tu non vai da nessuna parte" ha affermato suo padre alzandosi da tavola. "Sei ancora un ragazzino, come puoi pensare di andare a vivere da solo, lontano da noi" ha sospirato sua madre con la voce tremante. "Tra qualche mese farò diciott'anni, non sono più un bambino" ha ribattuto Nicola cercando di mantenere la calma. "E poi anche Lollo mi ha consigliato di trasferirmi più vicino. Ha detto che mi aiuterebbe lui ad ambientarmi" ha poi aggiunto sapendo che le parole del capitano romanista avrebbero di certo giocato a suo favore.
Come previsto, l'espressione di suo padre si è immediatamente addolcita e, dopo una lunga trattativa, il ragazzo è riuscito ad ottenere il permesso tanto atteso.

Nelle settimane successive, dopo gli allenamenti, si è recato ogni giorno nella sua nuova villa, per arredarla come più gli piaceva e sistemare tutti i dettagli affinché diventasse proprio come la casa dei suoi sogni. Non aveva detto a nessuno della sua decisione, nemmeno a Giulia e ad Edoardo, ma aveva un piano per svelarla: al suo diciottesimo avrebbe invitato tutti i suoi amici e, alla fine della festa, avrebbe fatto il suo grande annuncio.

Dopo una trepidante attesa il grande giorno è finalmente arrivato e il giovane polacco ha organizzato un evento pazzesco in quella che sarebbe stata presto casa sua. Ha voluto fare le cose in grande invitando i suoi ex compagni di classe, i suoi amici della primavera e perfino qualche giocatore della prima squadra. Hanno ballato per tutta la sera divertendosi come matti e poi a mezzanotte Nicola ha spento le sue diciotto candeline diventando finalmente un adulto. Giulia lo guardava divertirsi con quella sua camicia bianca che gli dava un'aria fin troppo seria e non poteva che condividere la sua gioia. Ha evitato Edoardo per tutta la sera, ma quando si è lasciata cadere sul divano il biondo l'ha immediatamente raggiunta. "Ti va di parlare un po'?" le ha chiesto porgendole un bicchiere con all'interno una dolciastra bevanda a base di alcool. In realtà non ne aveva molta voglia ma, colta alla sprovvista, non è riuscita a trovare una scusa plausibile e così ha acconsentito. "Pensavo che tra noi ci fosse qualcosa, ma tu sei sparita all'improvviso e non ci ho capito più niente" ha esordito Edoardo andando dritto al punto, forse aiutato dai drink che aveva ingerito durante la serata. "Mi dispiace Edo, è che..." Giulia ha cercato di inventare qualcosa che fosse diverso dal "mi piace il tuo migliore amico" e che non lo facesse restare troppo male. "Guarda che me lo puoi dire" ha insistito il biondo buttando giù un altro sorso. "Che cosa?" ha chiesto confusa la ragazza ridacchiando nervosamente. "Puoi dirmelo che sei innamorata di Nicola" ha detto tutto d'un fiato Bove come se le avesse letto nel pensiero. Giulia si è immediatamente irrigidita guardandolo con stupore senza sapere come ribattere. Fortunatamente, proprio in quel momento, i suoi compagni di classe sono andati a chiamarli: "Venite! Nick sta per fare un discorso". La ragazza ha colto la palla al balzo e si è dileguata tra la folla per ascoltare le parole del suo amico che osservava gli invitati con un microfono in mano e quella sua solita espressione furba dipinta sul volto. "Vi devo dare una grande notizia!" ha esclamato quando l'attenzione si è interamente concentrata su di lui. "Sei incinta!" ha esclamato qualcuno tra la folla scatenando le risate generali. "Questa in cui siamo oggi non è una casa qualsiasi presa in affitto... questa sarà casa mia! Mi trasferisco a Roma!" ha esclamato tutto contento mentre i suoi amici lo hanno circondato per festeggiare ancora un po' tutti insieme. Giulia ha ascoltato quelle parole con un nodo alla gola: non gli era bastato lasciarla sola a scuola, ora voleva anche cambiare città? Si è allontanata, ma questa volta Nicola ha capito che qualcosa non andava e l'ha raggiunta all'esterno per poter parlare un po' mentre gli ospiti cominciavano ad andare via.

Spiegarlo non è facile ~Nicola Zalewski 🧡❤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora