Capitolo 22

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Sono passati quasi quattro mesi dal giorno che ho finto la mia morte.
Il giorno del mio falso funerale ho visto mio padre e i miei amici piangere sulla mia tomba vuota.
Mi sono sentita in colpa anche per questo, però che scelta avevo?
Mattia se ne stava in disparte, il suo sguardo vuoto e severo come la morte, non l'ho mai visto così...
Mi feriva e mi logorava lentamente all'intero il loro malessere, ho pensato anche di uscire allo scoperto e dire che stavo bene e che li volevo bene.
Ma questo era sei mesi fa, oggi conduco una vita diversa.
Lavoro in un nightclub, faccio la cameriera e alcune volte spaccio.
Nessuno sa chi sia tranne la mia migliore amica, ultimamente ho notato che in questo nightclub vengono alcuni uomini del Monaco.
Li osservo da due mesi ormai e so a memoria le loro abitudini!
Stacco dal mio solito turno, vado al bancone per bere il mio solito drink.

<Il solito Paolo. >

Mi sorride e versa l'amaro e me lo porge gentilmente.
Sorrido a mia volta mentre penso a come uccidere gli uomini di Lucas.

<Posso offrire qualcosa da bere a questa bella signorina? >

Questa volta mi irrigidisco sulla sedia mentre capisco che la persona che mi sta rivolgendo la parola è Danilo.

< No grazie, tieni Paolo paga il mio e il suo!
Ci vediamo domani. >

Mi fece un cenno con la testa e uscì immediatamente dal locale.
Saltai sulla mia moto e parto come un razzo verso la casa in campagna.
Che cazzo ci faceva qui Danilo?!
Forse segue le tracce del Monaco, oppure segue i suoi uomini e se Mattia fosse qui!?
Questo pensiero mi fa impallidire, se Mattia scoprisse che sono ancora viva e che ho inscenato tutto mi ucciderebbe con le sue mani.
Arrivo a casa e apro la porta, mi accorgo che è senza serratura, lentamente mi faccio avanti e prendo la mia pistola da dietro al pantalone.
Cammino silenziosamente cercando di sentire qualche rumore, il silenzio che regnava nelle stanze era assordante.
Dietro me sento un click, mi giro lentamente per vedere in faccia Lucas, adesso sono nella merda fino al collo!

< È stato sgarbato da parte tua non presentarti al proprietario del nightclub.>

< Mi dispiace, non sapevo che voi siete il proprietario. >

Sorrise guardandomi come un depravato.

<Ci conosciamo? >

Certo brutto coglione idiota!

<No... >

Si gratta i mento mentre mi scruta attentamente.

< Che strano ho l'impressione di conoscerti....
Come ti chiami? >

<Katia Valkovak signore. >

Si avvicinò e cominciò a toccarmi con le mani, in questo momento lo sto odiando e mi ci vuole un enorme sforzo per non sgozzarlo ora.
Immagino che sia Mattia e che le sue grandi e calde mani viaggiano gentilmente sulla mia pelle.

< Bene signorina Valkovak, ho un lavoro per te, se vuoi rimanere in vita ti consiglio di non disobbedire mai alla mia persona.
Io sono il capo e tu una lurida puttana... >

Oh ma davvero!!!!???

<Si capo, cosa vuoi che faccia? >

< Devi ospitare un mio amico e lo devi trattare come si deve!
Ci devi fare sesso e lo devi fare ubriacare, poi interveniamo noi. >

<Va bene capo, chi è il soggetto che dovrei adescare? >

Cavolo se sono curiosa adesso...

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