Non amavo svegliarmi presto, anzi quando non andavo a scuola o durante le vacanze estive ne approfittavo per rimanere a crogiolarmi nel letto fino a tardi, svegliarsi presto per me era una vera follia, eppure quella mattina mi ero svegliata presto per cercare su internet due biglietti per il concerto, in realtà erano giorni che andavo avanti così, lo so che rimanere incollati al computer per giorni è qualcosa da psicopatici, ma io non avrei mollato, se c'era una possibilità su mille di trovare quei biglietti io l'avrei colta al volo.
...
Era arrivato il momento lo stavo aspettando da tanto tempo, io Agnese Martina di un paesino sperduto di diciassette anni stavo stringendo tra le mani il biglietto del concerto dei miei idoli gli One Direction, stavo già immaginando la folla in delirio, i ragazzi sul palco e Harry che faceva l'occhiolino a tutte le ragazze carine in prima fila, il cuore mi batteva a mille non riuscivo a credere che quelle speranze e sogni sarebbero diventate realtà il giorno in cui avrei preso l'aereo che mi avrebbe portato da loro . Avevo già fatto la valigia e avevo già preparato il vestito che avrei indossato il giorno più bello della mia vita,il giorno in cui avrei incrociato lo sguardo di quei cinque ragazzi un po' strambi forse, ma semplici e carini,ero felicissima ero al settimo cielo non vedevo l'ora, afferrai il cellulare che era sul mio comodino e misi le cuffiette, alzai il volume al massimo e danzai sulle note di Does he know lasciandomi trasportare dalle mille emozioni che la canzone mi trasmetteva.
Le canzoni che canti quando sei sola
La tua band preferita, il modo in cui balli baby.
(does he know)
Mia madre entrò nella stanza, ma non ci feci caso e continuai a danzare, si avvicinò e mi strappò via le cuffiette nel modo più brusco che conosceva, "Quando ti deciderai a tenere il volume più basso?" domandò sconfitta, il suo sguardo si spostò sul letto dove erano già pronte le borse per il giorno dopo "Puoi anche disfare i bagagli per quanto mi riguarda, mi dispiace ricordartelo tesoro, ma lo sai che non puoi andare al concerto sarà per la prossima volta" mi ricordò mia madre stringendo la testa tra le spalle. Lei era il tipo di persona equilibrata era leale e materna, ma a volte era anche severa, lei e mio padre erano il giusto miscuglio, la giusta miscela che bastava per vivere bene insieme, non so bene come spiegarvi com'erano anzi come sono, forse come se fossero due pianeti diversi e allo stesso tempo due gocce d'acqua come se fossero la stessa metà di una mela insomma qualcosa che era stata divisa alla nascita, ma che insieme si completava.Gli volevo bene, ma non posso dire che a volte non li odiassi e non potevo credere che per una stupida discussione avessi dovuto rinunciare al mio sogno. Mi sentì così delusa dal loro comportamento, provavo rabbia e una profonda tristezza, lasciai cadere il cellulare sul letto insieme al resto del mio corpo, affondai il viso nel cuscino e lasciai cadere le lacrime sul viso in maniera impertinente, mentre mi chiedevo se loro non avessero mai avuto un sogno alla mia età.
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Erano passate sei ore e avevo deciso, avrei rotto le regole, sarei andata comunque, avrebbero capito, mia sorella anche era una fan accanita della band come me, ma aveva gli esami e a malincuore ci aveva rinunciato mi aveva chiesto solo un loro autografo e una loro foto. Noemi la mia migliore amica, aspettava con ansia una soluzione per evadere dal mondo di regole dettate dai suoi genitori e andare al concerto, dovevo avvisarla avevo già in mente cosa fare e lei doveva aiutarmi "Noemi preparati stanotte si parte passo a prenderti alle tre e andiamo all'aeroporto, ci andremo anche contro la volontà dei nostri genitori e non accetto un no come risposta" dissi con un tono deciso "Ok ma come la mettiamo con i tuoi" mi chiese "Stai tranquilla mia sorella spiegherà tutto ai miei domani mattina" le dissi rassicurandola. Erano le due e mezzo di notte io ero pronta, agitata e stavo scappando, il mio sogno stava iniziando,aprì la porta e silenziosamente scesi le scale ,ma a un certo punto la voce di mio padre mi fece sobbalzare avevo il cuore a mille ,mi fermai e lo guardai per un istante "Agnese che fai ?!?" mi disse ancora assonnato e completamente estraneo a quello che stava succedendo "Papa ti prego scusami lo so che sto sbagliando ma...è il mio sogno non posso rinunciarci " il suo sguardo era comprensivo e non era arrabbiato lo capivo da come mi guardava "Scusami siamo stati un po' duri con te, ci siamo comportati come se no avessimo mai avuto un sogno, sei giovane vivitelo " facemmo pace nel giro di due minuti, ci voleva così poco eppure nessuno dei due sapeva come fare per lasciarsi tutto alle spalle "Andiamo ti accompagno" così scendemmo le scale e con Noemi arrivammo in aeroporto. Era una bellissima sera estiva, il cielo era stellato e ogni stella sembrava parlarmi di loro e poi via, destinazione Londra dove si sarebbe svolto il concerto. Il viaggio ci sembrò durare un'eternità tanto era la voglia di vederli che l'unica cosa che volevamo era sentire il pilota che ci annunciava l'arrivo "A proposito come hai convinto i tuoi?" le chiesi senza troppi giri di parole "La lettera che leggeranno domattina sarà più che sufficiente per farli capire che è il mio più grande sogno" rispose lei decisa, scoppiammo in una risata e poi cominciammo a fare ciò che ci piaceva di più. Durante tutto il viaggio ascoltavamo le loro canzoni e le ripetevamo tutte di continuo, proprio come prima di un'interrogazione, quando hai paura di non essere all'altezza degli altri compagni che sanno tutto, ecco noi facevano proprio così.
"Said I'd never leaver her cause her hands fit like my t-shirt oddio Noemi non riesco mai a cantarla" lei cercava d'insegnarmi i versi ma la sua voce tremava più della mia, continuammo così per tutto il viaggi "Tonight let's get some and live while we young ,she said ehy it's al right ....". Passava il tempo e l'aereo stava atterrando.
SALVE RAGAZZE QUESTA E' LA MIA PRIMA STORIA SPERO CHE IL PRIMO CAPITOLO SIA USCITO BENE E SPERO VI PIACCIA, UN BACIONE
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Why don't we go there with me? || Harry Styles [IN REVISIONE]
Hayran KurguSentivo il suono della chitarra farsi sempre più vicina, e io la conoscevo bene, alzai la testa quando era ormai le note avevano riempito la stanza, Niall era sulla porta e i ragazzi cantavano assieme a lui, Harry si fece spazio tra gli altri "Ti va...